I sogni del lago salato: a Locarno 2015, Venezia 72, al cinema
I sogni del lago salato di Andrea Segre, Selezione Ufficiale – Fuori Concorso al 68° Festival del Film di Locarno, Evento Speciale di chiusura Laguna Sud – in accordo con le Giornate degli Autori – Venice Days 2015, al cinema da settembre
La materia dei sogni è strana, evanescente, ricorrente, impossibile da trovare dove la cerchi, pronta a sorprendere dove non si penserebbe mai di cercarla.
“I sogni del lago salato” (HD – 70′ – kazako, russo, italiano) di Andrea Segre sembrano aver seguito lo stesso destino, cercati invano nelle steppe asiatiche, ritrovati nelle pellicole 8 mm di 50 anni prima, custodite nella cantina di uno zio.
Sogni che lasciano le rive al Mar Caspio, con un euforia per la crescita dell’economia kazaka legata a quella italiana, della quale gli italiani hanno perso anche il ricordo.
Una crescita pari al 6% anno che l’Italia ha avuto solo negli anni ‘60, legata in gran parte all’estrazione di petrolio e gas, dell’ENI che impiega molti italiani nei giacimenti kazaki e nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato il film.
Un viaggio tra Aktau e Astana, le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e l’iper-modernità della neo capitale, che si ferma ad ascoltare vita e sogni di vecchi contadini e pastori, insieme a quelli di giovani donne, rivoluzionati dall’impatto delle multinazionali del petrolio nell’economia kazaka.
Racconti che dialogano con quelli di uomini e donne italiane che hanno vissuto emozioni e speranze analoghe cinquant’anni, trovati da Segre negli archivi ENI e in quelli personali girati negli anni ’60 dalla madre e dal padre, allora ventenni con l’euforia della crescita.
Una produzione Ambleto con Rai Cinema, in collaborazione con JoleFilm e Mact Productions, la partecipazione di Montura e Internazionale, in Selezione Ufficiale – Fuori Concorso al 68° Festival del Film di Locarno, come Evento Speciale di chiusura Laguna Sud – in accordo con le Giornate degli Autori – Venice Days 2015, al cinema da settembre don la distribuzione civile di ZaLab.
I sogni del lago salato: Note di regia
Se avessi ascoltato la ragione probabilmente non sarei partito. Non cercavo qualcosa di preciso. In questo film, più che in molti altri, ho semplicemente seguito il desiderio e l’istinto. E’ il privilegio del cinema documentario. E’ l’emozione del cinema documentario. Una libertà di sguardo e di pelle, che proverò a seguire sempre. Volevo andare in Kazakistan. Perdermi in terre di confine, in orizzonti talmente ampi da diventare intimi. “I sogni del lago salato” sono sogni che ho cercato nelle steppe asiatiche e che ho poi ritrovato nella cantina di mio zio Alberto (cugino direbbe lui), dove piccoli antichi sogni erano custoditi nelle pellicole 8 mm di 50 anni fa. Sono sogni che l’umanità ciclicamente prova a fare, senza avere il coraggio di fermarsi, di chiedersi cosa rimane indietro. Negli ultimi anni questi sogni sono accelerati a tal punto che per la mia generazione è diventato invece necessario iniziare a chiederselo. Stiamo contando le ferite e abbiamo voglia di fermarci. Abbiamo voglia di non accettare che gli orizzonti siano solo quelli della necessità di crescere. A me lo ha insegnato Sozial, un pastore in riva al Mar Caspio, sotto la prima tempesta di neve dell’inverno scorso. In Kazakistan. Non così lontano da qui.
Andrea Segre
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"Quando sono arrivato in questo nuovo futuro ho capito che il passato di queste terre è ancora troppo vicino per non…
Posted by ZaLab on Martedì 4 agosto 2015