Star Trek: Patrick Stewart racconta la spiacevole esperienza con Tom Hardy sul set di “Nemesis”
Patrick Stewart in occasione dell’uscita del suo nuovo libro di memoire “Making It So”, ricorda la spiacevole esperienza con Tom Hardy sul set di “Star Trek – La nemesi”.
MorbiusPatrick Stewart attore amatissimo dal pubblico “nerd” per l’apporto dato a franchise cinematografici come Star Trek e X-Men ha scritto un nuovo libro di memorie intitolato “Making It So” (di cui non è ancora nota la data di uscita in italiano). In questo nuovo “diario” l’attore ripercorre la sua carriera con tappe iconiche come la serie Star Trek: The Next Generation e anche diversi film di Star Trek.
Nel suo libro Stewart parla anche della sua esperienza sul set di Star Trek – La nemesi del 2002, decima e ultima pellicola della serie cinematografica, prima della serie reboot, nonché quarto e ultimo episodio sul grande schermo in cui compare il cast di personaggi di “The Next Generation”.
Stewart nel libro parla di “Nemesis” come una delle sue interpretazioni del Capitano Jean-Luc Picard meno soddisfacenti. e anche della poco piacevole esperienza condivisa sul set con un allora emergente Tom Hardy che interpretava il ruolo di Shinzon. Hardy nel film è un clone di Picard creato segretamente dai Romulani per infiltrare una spia di alto rango nella Federazione. Tale progetto progetto viene però abbandonato e Shinzon ancora bambino viene destinato morire come schiavo per poi tornare sotto mentite spoglie come nuovo antagonista della serie.
‘Nemesis’, uscito nel 2002, era particolarmente debole. Non avevo una sola scena emozionante da interpretare, e l’attore che interpretava il cattivo del film, Shinzon, era un giovane londinese strano e solitario. Il suo nome era Tom Hardy…Tom non si impegnava con nessuno di noi a livello sociale. Non ha mai detto “Buongiorno”, non ha mai detto “Buonanotte” e ha trascorso le ore in cui non era necessario sul set, nella sua roulotte, con la sua ragazza… Non era affatto ostile: era semplicemente difficile stabilire un rapporto con lui…La sera in cui Tom ha terminato il suo ruolo, se ne è andato senza cerimonie o sottigliezze, semplicemente uscendo dalla porta. Quando ho concluso, ho detto tranquillamente a Brent [Spiner] e Jonathan [Frakes]: “Ed ecco qualcuno di cui penso non sentiremo mai più parlare”. Non mi fa altro che piacere che Tom abbia dimostrato che mi sbagliavo così tanto.
Il ruolo di Tom Hardy in “Nemesis” era di un bambino cresciuto come schiavo in attesa di essere liberato dall’eroe della Federazione che il ragazzino considerava suo padre vista la condivisione del DNA. Quella speranza di un figlio è diventata con il trascorrere del tempo vana e la necessità di sopravvivere di Shinzon, e alcuni “difetti” nella sua progettazione, lo hanno portato ad un desiderio di rivalsa verso una figura paterna assente. Insomma un ruolo non semplice da approcciare e Hardy alla fine lo ha interpretato con un certo rigore riuscendo, cosa non da poco, a non scomparire di fronte ad un attore del calibro di Patrick Stewart.
Tom Hardy negli anni si è dimostrato interprete di spessore e attore piuttosto versatile con ruoli che ne hanno decretato un indubbio talento. Lo abbiamo visto in Il cavaliere oscuro – Il ritorno nei panni del brutale villain Bane, in Mad Max: Fury Road dove ha rilanciato il personaggio di Mel Gibson e Revenant – Redivivo dove ha conquistato la sua prima candidatura all’Oscar. Hardy ha recentemente indossato anche i panni del simbionte Venom in due film del Sony’s Spider-Man Universe, che include anche Morbius con Jared Leto e Kraven il cacciatore con Aaron Taylor-Johnson.
“Star Trek: Nemesis” è uno dei film meno riusciti del franchise, ma non è il disastro descritto da parte della critica e del fandom. Il problema vero è che il franchise di Star Trek dopo dieci film era come si sul dire “alla frutta”, anche in tv la seppur notevole serie prequel “Enterprise” aveva segnato un momento di calo dell’interesse. Con questo pregresso, il flop d’incassi di “Nemesis” ha motivato Paramount nel rilanciare la proprietà con il reboot di J.J. Abrams, un successo che ha portato al cinema nuovi spettatori e creato nuovi fan. Ora i “trekker” hanno a disposizione una nuova serie di produzioni in streaming di ottimo livello che hanno riportato il franchise ai fasti di un tempo, vedi “Discovery”, Strange New Worlds” e naturalmente “Picard”, quest’ultima serie tv di Amazon Prime Video interpretata magistralmente da Patrick Stewart che conta tre stagioni e un potenziale spinoff in sviluppo.
Il tanto atteso libro di memorie dell’iconico, amato attore e leggenda vivente Sir Patrick Stewart! Dai suoi acclamati trionfi sul palco al suo leggendario lavoro sullo schermo nei franchise di Star Trek e X-Men, Sir Patrick Stewart ha affascinato il pubblico di tutto il mondo e di diverse generazioni con la sua indelebile padronanza del palco e dello schermo. Ora presenta il suo tanto atteso libro di memorie, Making It So, un ritratto rivelatore di un artista la cui vita sorprendente – dai suoi umili inizi nello Yorkshire, in Inghilterra, alle vette di Hollywood e al successo mondiale – dimostra una storia esuberante, definitiva, e duraturo come l’autore stesso.
Fonte: Insider