L’altra Via: trailer e trama del dramma sportivo di Saverio Cappiello (Al cinema dal 16 novembre)
Una bellissima storia di amicizia tra il piccolo Marcello, interpretato dal giovanissimo Giuseppe Pacenza, alla sua prima prova cinematografica, e il calciatore a fine carriera Andrea Viscomi, interpretato da Fausto Verginelli.
Dal 16 novembre nei cinema con Verso Features L’altra Via, dramma di Saverio Cappiello che racconta la storia di una bella amicizia tra il piccolo Marcello, interpretato dal giovanissimo Giuseppe Pacenza, alla sua prima prova cinematografica, e il calciatore a fine carriera Andrea Viscomi, interpretato da Fausto Verginelli.
L’altra Via – Trama e cast
La trama ufficiale: Marcello è un ragazzino calabrese che sogna di diventare un calciatore e vive con la madre, Tereza, di origine Arbëreshë, nel quartiere popolare dell’ Aranceto. Nell’imminente periodo dei mondiali ’90 incontra Andrea Viscomi, calciatore a fine carriera, capitano della squadra di calcio locale, l’U.S.Collidoro. Le loro vite si intrecciano. L’amicizia con il calciatore riaccende nel ragazzo il desiderio di una figura paterna che non ha mai avuto e nel calciatore una spensieratezza ormai dimenticata, soprattutto per via di alcune partite truccate che lo vedono coinvolto. Il romanzo di formazione di Marcello incrocia la parabola discendente della carriera di Andrea, nel segno di un’amicizia necessaria per entrambi.
“L’Altra Via” è interpretato da un cast di giovani e nuovi interpreti che vede tra i protagonisti Giuseppe Pacenza (dodicenne per la prima volta sullo schermo) che interpreta Marcello e Fausto Verginelli (Il Grande Torino, Fiore Gemello) nei panni del calciatore Andrea Viscomi, capitano dell’U.S. Collidoro. Nel cast anche Vera Dragone nel ruolo di Tereza (madre di Marcello) e Mimmo Mancini, Saverio Malara, Vincenzo Scuruchi, Giovanni Galati, Pino Torcasio, Maria Teresa Guzzo, e con la partecipazione speciale del giornalista sportivo Francesco Repice nella voce delle radiocronache calcistiche del film.
L’altra Via – Trailer e video
https://www.youtube.com/watch?v=VNeCIiV3Vb8
Curiosità sul film
- Il film è stato girato interamente in Calabria, a Catanzaro e sulle sue coste.
- Il regista Saverio Cappiello sulle location del film: “Un altro elemento estremamente interessante è l’ambientazione del film in una cittadina del sud come Catanzaro e la sua provincia, cosi poco conosciuta e cosi ricca di sfaccettature geografiche, linguistiche e culturali: basti pensare che è costruita su tre colli uniti da ponti e tangenziali vertiginose, tra cui si erge a simbolo di Catanzaro, il Ponte Bisantis ad un’unica arcata tra i più alti d’Europa, con i suoi 112 mt di altezza. ( E’ tra i “Luoghi del cuore” segnalato dal FAI) . La storia è ambientata in varie parti della città e nella sua provincia che si estende dai monti della Sila al mare ionio in pochi kilometri e accoglie alcune minoranze linguistiche, come la cultura Arbereshe, rappresentata nel film dalla famiglia di Marcello e la Madre. La comunità albanese è infatti molto presente e integrata da secoli, frutto di una migrazione secolare. Ancora oggi si raccolgono intorno a comunità che sono enclavi che conservano tenacemente la loro lingua e tradizioni, Questa sceneggiatura è fortemente radicata nel contesto culturale calabrese, non del tutto ancora abbastanza esplorato dal cinema e le arti in generale. La sceneggiatura vuole offrire allo spettatore anche uno specchio della contemporaneità e questo rende il film, paradossalmente, estremamente attuale. Da segnalare infine una caratteristica molto importante della sceneggiatura fatta di scene molto delicate che portando i dettagli verso un significato universale, e riesce a toccare corde e sentimenti molto riconoscibili e poetici dall’animo umano.”
- Il film nasce dall’incontro tra il regista Saverio Cappiello e il produttore Giuseppe Gallo che aveva scritto il soggetto e la sceneggiatura originale del film alcuni anni prima e che il produttore ha proposto al regista per il suo debutto nel lungometraggio cinematografico.
- Il cast tecnico: Fotografia di Gianluca Oliva / Montaggio di Mauro Mencocci / Suono Presa diretta di Giuseppe Tripodi / Costumi di Eva Coen / Scenografia di Laura Stancanelli / Trucco di Marinella Giorni / Acconciatura di Francesca Scerbo / Casting di Marta Gervasutti / Sound Designer Gianluca Carbonelli / Fonico di Mix Nadia Paone
- Una produzione Verso Features con il sostegno di Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. Fondazione Calabria Film Commission, Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo Regione Lazio in associazione con Picture Show con la collaborazione e il patrocinio dell’Assessorato Cultura e Spettacolo Città di Catanzaro.
Note di regia
Il film che, seppure mette in scena dinamiche calcistiche, verte più su percorsi umani ed emotivi dei due protagonisti. Il calcio diventa quindi uno sfondo e rappresenta un sogno che allontana il ragazzo protagonista da un contesto sociale di povertà e piccola criminalità locale con la quale i ragazzi del quartiere convivono quasi senza accorgersene. Fondamentale, per questa ragione, è in un primo momento il racconto del mondo di Marcello, il ragazzino protagonista. Un racconto asciutto e documentaristico della vita di un ragazzo di origini arbëreshë che lavora portando l’acqua buona della Sila alle periferie di Catanzaro e che la sera aiuta la madre con problemi di alcolismo e depressione. In tutto questo non smette mai di inseguire il suo sogno di diventare calciatore, finché il destino lo porterà a diventare amico di Andrea Viscomi, il campione della squadra catanzarese del Collidoro. Se il calciatore, Andrea, è amareggiato e nichilista perché ha iniziato a compromettersi nel mondo del calcio scommesse, finendo quindi con il perdere l’amore per il proprio sport/lavoro e trovando sfogo solo nell’edonismo, dall’altra Marcello è un ragazzino cresciuto in strada in quel quartiere periferico (realmente esistente, chiamato Aranceto) che tra le varie difficoltà che quel mondo feroce innesca, sogna di ripercorrere le orme di Andrea per garantire un futuro migliore a sé stesso e alla madre. Per questo Marcello vuole metaforicamente liberare il cavallo legato alla porta di calcio del suo quartiere perché quel cavallo lo rappresenta molto più di qualunque altra persona che conosce. A causa di queste mancanze si vengono a creare delle dinamiche tra i due nei quali a volte si danno a volte si tolgono energie a vicenda. Si crea una chimica potente tra i due perché ognuno si accorge di essere specchio della coscienza dell’altro. Alla luce di ciò la chiave di lettura registica della storia è molto improntata su un linguaggio che parte dal cinema del reale. Una fotografia cruda e inquadrature strette spesso prossime ai protagonisti, in modo tale da valorizzare anche l’interpretazione del ragazzino protagonista che si esprimerà molto coi silenzi e con gli sguardi, finendo col valorizzare anche quella spontaneità tipica dei non professionisti che figureranno in molti ruoli del cast. Al tempo stesso, però, il linguaggio avrà dei momenti “mediati” nei quali il realismo si incontrerà e darà voce ai pensieri e ai sentimenti dei protagonisti. In questa parte del lavoro l’atmosfera si fa intima e introspettiva. La seconda parte del film vede più al centro Andrea, un uomo che sembra rinascere dagli scambi avuti nel corso del film con Marcello, sempre più presente nella sua vita. Tutto questo fino alla rottura dell’ideale di Marcello che causerà u dolore infinito al ragazzo. Andrea ormai sempre più lontano da Marcello troverà la forza per un riscatto personale e che lo metterà in contrasto con i patti presi con la malavita locale. Un atto che potrà sembrare autodistruttivo, ma altro non sarà che un modo per rimettersi in pace con sé stesso. Sia Marcello che Andrea sono persone sole, l’incontro infatti seppure causato da varie vicissitudini finisce col diventare una questione di necessità per entrambi. Gli obiettivi iniziali dei due non saranno altro che un pretesto per trovare un riempitivo di quei vuoti. Marcello investirà su un idolo che si rivelerà solo poi lontano da quella guida di cui aveva bisogno. Andrea troverà invece in Marcello un nuovo ideale ingenuo e genuino del calcio, lontano dal nichilismo e dalle cattive abitudini e, seppure sarà ormai tardi per tornare sui suoi passi, il ragazzino darà al calciatore la forza per dare un ultimo colpo di orgoglio per rimettersi in parte a posto la coscienza. [Saverio Cappiello]
Saverio Cappiello – Note biografiche
Cappiello nasce a Bitonto il 06 dicembre 1992. Laureatosi in Lettere a Bari, si trasferisce a Milano per studiare cinema presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, diplomandosi con una tesi in Antropologia Visuale e cinema documentario nel 2017.
Nel periodo di studi universitari, quando contemporaneamente frequenta l’Accademia del Cinema di Enziteto, dirige il suo primo cortometraggio Clinamen (15’, 2015), presentato in circa trenta festival in tutto il mondo con la distribuzione di Associak.
Nel 2017 realizza un documentario sperimentale “Jointly Sleeping in Our Own Beds” (63’) presentato nella sezione Satellite alla53a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Con questo film il regista è il più giovane degli autori Fuori Norma selezionati da Adriano Aprà e il frame del suo film è stato scelto come copertina del volume Fuorinorma.
Tra il 2018 e 2019 realizza il cortometraggio Mia Sorella (15’) all’interno della residenza artistica Finestre Buie con il tutoraggio di Leonardo Di Costanzo e finanziato da SIAE s’Illumina. Nel 2019 completa e presenta all’Asolo Art Film Festival, un cortometraggio documentario dal titolo “La vita mia” e sempre nel lo stesso anno firma la regia del film documentario “Home Is Where I Am” (42’) prodotto da WellSee.
Con “Mia Sorella” vince il Premio del Pubblico nel concorso internazionale del Milano Film Festival 2019 e riceve la nomination ai David di Donatello 2020. Lo stesso anno è stato selezionato per la residenza artistica “Laguna Sud” organizzata da “ZaLab. Nel 2022 il suo corto “Faccia da Cuscino” viene selezionato al Festival di Locarno nel concorso internazionale Pardi di Domani. “L’Altra Via” è il suo primo lungometraggio da regista.
Fausto Verginelli – Note biografiche
Nato a Roma, si diploma all’Istituto di Stato per il Cinema e la Televisione “Roberto Rossellini” di Roma. Durante il percorso scolastico interpreta da protagonista diversi spettacoli prodotti dal “Rossellini”, come il “Fantasma di Canterville”, “Grease” e “The Rocky Horror Picture Show”. Giovanissimo debutta nella compagnia di Luisa Conte al Teatro Sannazzaro di Napoli e successivamente studia e lavora con Gennaro e Gianni Cannavacciuolo su diversi testi di Repertorio Classico Napoletano.
Nel 2000 è nel cast di “Francesco, il musical” scritto da Vincenzo Cerami e Benoit Jutras, e studia scherma medievale con il Maestro Renzo Musumeci Greco. Dal 2001 al 2008 è in scena in Italia con il musical “Grease”, regia di Saverio Marconi .
Nel 2006 è coprotagonista della miniserie per Rai Uno “Il Grande Torino” regia di Claudio Bonivento, che racconta la tragedia della squadra di calcio del Superga.
Dal 2007 studia recitazione con Andrea Jonasson che lo vuole l’ anno successivo nel cast de “La Storia della Bambola Abbandonata” di Giorgio Strehler, da lei ripreso per il Piccolo Teatro di Milano.
Nel 2008 è coprotagonista del film “Senza Amore” presentato al Giffoni Film Festival, e nel 2009 del musical “Chiedimi Se Voglio la Luna” di Giuseppe Gallo e Paul Emelion Daly. Alterna negli anni diversi ruoli in produzioni tra tv, cinema e teatro.
Nel 2018 interpreta l’intenso personaggio “beat” di “Stella” nel film “Fiore Gemello” di Laura Luchetti, pluripremiato in molti festival internazionali come Toronto, Roma, Londra, Busan, Seattle.
Nel 2017 debutta con il suo musical originale “Il Natale che Vorrei” da lui scritto e diretto, che va in scena ogni anno da novembre a gennaio, con ottime recensioni di Broadway World Italy e di Musical.it.
Nel 2021 ha scritto, diretto e interpretato, il recital musicale “Il Venditore di Palloncini” presentato al Festival di Benevento Città Spettacolo e attualmente in distribuzione con la Compagnia della Rancia.
Nel 2023 scrive e dirige il musical “Il Fantasmino di Villa Zara” ambientato nel borgo di Torre San Patrizio e presentato all’interno della rassegna culturale MarcheStorie III edizione.
Dal 2013 si occupa di teatro per ragazzi, insegnando recitazione nella scuola elementare “Sacri Cuori” di Roma, e allestisce diverse commedie musicali teatrali per ragazzi.
L’altra Via – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono della compositrice genovese Ginevra Nervi i cui crediti includono musiche per lungometraggi (L’ultimo piano, Giorni Felici, Until The Music is Over) serie tv (Curon, Prisma) e documentari (La versione di Anita, Fuoco sacro, Dante fuga dagli inferi, Sbagliata ascendente leone).
- Nel 2020 Ginevra ha ricevuto una candidatura al David di Donatello con Pivio Pischiutta e Aldo De Scalzi per il pezzo “Miles Away” in feat. con Pivio Pischiutta e Aldo De Scalzi per il film Non odiare di Mauro Mancini.
Ginevra Nervi è una sorta di anomalia. Compositrice di musica elettronica, il suo lavoro oscilla tra la scrittura di canzoni e la produzione di suoni in tutte le sue forme a spirale. A volte registra e distorce la sua voce. Altre volte realizza colonne sonore per registi indipendenti e commerciali. Qualunque sia il progetto, Ginevra usa il suono come suo strumento e immerge ogni cellula musicale del suo essere per raggiungere la corda giusta. Nata a Genova nel 1994, Ginevra ha imparato a suonare il pianoforte e la chitarra fin da giovane prima di studiare al conservatorio dove ha esplorato la musica elettronica ed è rimasta incuriosita dalla libertà del formato e ha preso ispirazione dai musicisti d’avanguardia nel suo ambiente. Oggi la sua ricerca nasce dall’esplorazione dei suoi timbri vocali, abbinati a tecniche di manipolazione del suono. Mentre la sua dedizione a ciascun progetto e commissione autogestiti rimane costante, l’ampiezza del catalogo di Ginevra varia notevolmente e danza una linea delicata tra trame sperimentali e ampie colonne sonore per il cinema. Come cantautrice e compositrice per film, cortometraggi, documentari e serie TV, Ginevra Nervi è un’artista che sta creando un progetto senza precedenti nella musica e nell’arte elettronica.
- La colonna sonora del film, contiene “Io non piango” di Franco Califano, presente anche nel trailer, un brano iconico nella sua versione originale del 1977 che racchiude il tema centrale del film: due solitudini che si incontrano.