Home Curiosità Mark Ruffalo a Blogo: “Spotlight? Un film necessario per le vittime” (Video)

Mark Ruffalo a Blogo: “Spotlight? Un film necessario per le vittime” (Video)

Intervistato da Blogo al GFF 2015, Mark Ruffalo ha parlato di Spotlight, in uscita a novembre negli USA.

pubblicato 18 Luglio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 14:07

Mark Ruffalo fa luce sullo scandalo delle molestie sessuali perpetrate dai preti cattolici con Spotlight, film in uscita il 6 novembre negli USA. Tema caldo e personaggio complesso quello portato sul grande schermo da Ruffalo che torna a vestire i panni di un giornalista, questa volta sulle tracce dei misfatti di preti molestatori. Una storia vera, ispirata al lavoro di Michael Rezendes, giornalista del team ‘Spotlight’, l’unità ‘investigativa’ del Boston Globe che ha seguito per primo lo scandalo dei preti molestatori nel Massachusetts portando a casa un Pulitzer nel 2003.

Un film che si annuncia controverso e che Ruffalo definisce “Una storia molto potente che spero abbia il successo che merita”.

Ne abbiamo approfittato per domandargli come pensa che il pubblico italiano possa accogliere il film, qualora riuscisse ad ottenere una distribuzione nel nostro Paese.

“Penso che questo sia un momento molto interessante per la Chiesa cattolica. Mi sembra sia in atto una sorta di ‘regolamento di conti’ col passato, anche con quel far finta che non sia successo niente, con quell’atteggiamento di nascondere le cose, che in fondo non la rende tanto diversa da qualsiasi altro governo del mondo, di qualsiasi altra istituzione”.

Ma anche Ruffalo individua la svolta che può arrivare da Papa Francesco.

“Questo nuovo Papa mi sembra abbia un atteggiamento consolatorio verso il mondo. Credo che questo film esca in un momento perfetto per approfondire l’argomento dello scandalo delle molestie sessuali che ha scosso tutto il mondo e ha ferito chi ha fede della Chiesa. Penso che sia ‘curativo’, necessario per le vittime. E il film tratta il tema in maniera molto equilibrata, asettica, il che permette al pubblico di seguire la storia senza la ‘repulsione’ dello shock. Penso che sia l’approccio migliore in questo momento per ‘guarire’ le ferite di chi ha vissuto questo dolore per decenni, troppo a lungo”.

Il film sarà presentato a Venezia 2015. Ne riparleremo presto.