Home John Carpenter La Cosa, action figures: Mondo presenta il MacReady di Kurt Russell e NECA si ispira all’iconico poster del film

La Cosa, action figures: Mondo presenta il MacReady di Kurt Russell e NECA si ispira all’iconico poster del film

Scopri le due spettacolari action figures di Mondo e Neca ispirate al protagonista e alla locandina del remake anni ottanta di John Carpenter.

11 Dicembre 2023 12:37

Mondo ha rivelato una nuova spettacolare action figure da collezione definitiva per il personaggio di Kurt Russell, MacReady, protagonista del remake anni ottanta La Cosa di John Carpenter.

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In qualsiasi momento. Ovunque. Chiunque…
Ispirata a LA COSA del 1982 della Universal Pictures, la nostra figure in scala 1/6 di MacReady è armata e pronta a combattere il terrore alieno definitivo, completa di elementi in stoffa e tessuto in finta pelle, oltre ad una sfilza di mani, teste e armi intercambiabili.

Artisti

Ed Bradley
Ettore Arce
Joe Allard
Nero opaco
Tim Hanson
Viola Wittrocka

La nuova “The Thing: MacReady 1/6 Scale Figure” di Mondo è disponibile QUI.

John Carpenter vs. Hollywood

In principio c’era un piccolo cult di fantascienza anni ’50, La cosa da un altro mondo di Howard Hawks e Christian Nyby, una pellicola che ancora oggi gode di una certa atmosfera e mantiene intonsa la sua digressione horror. Carpenter ha sempre amato questo film, profondamente, visceralmente, lo ha citato nel suo cult Halloween e ne ha fatto una rilettura tesa e paranoica.

Kurt Russell alla sua seconda collaborazione con Carpenter dopo il ruolo di Jena Plissken in 1997: Fuga da New York qui tratteggia un’altra memorabile interpretazioni, minimalista e coinvolgente, ben supportato da ottimi caratteristi di contorno e una landa di ghiaccio che sovrasta il microcosmo umano e alieno che collide ai confini del mondo.

Tensione da thriller, come in Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, le morti si susseguono, cosi come i sospetti, le alleanze, le reazioni spropositate e la follia. La mostruosità che copia geneticamente l’uomo che coppia se stesso, un’invasione stile “ultracorpi” ma più intimista che parte dal singolo individuo e si espande come un virus, come un malevolo cancro di cellula in cellula.

Rob Bottin crea le mostruosità deformi che compongono l’alieno, tutte piccoli parti che sono pronte a clonare-infettare chiunque gli stia accanto, solo il sangue può rivelare il mostro nascosto, ma la genialità sta nel dubbio che assale lo spettatore, forse lo stesso alieno clonando l’uomo ne assorbe le caratteristiche, i ricordi, così egli stesso forse è inconsapevole di essere il mostro, solo quando attraverso il fuoco l’istinto di conservazione viene alla luce, l’alieno ritorna consapevole e deforma e smembra i corpi per farne nuovi veicoli di contagio o di sopravvivenza, dipende dai punti di vista.

Carpenter vs Hollywood si riferisce alla battaglia continua e alla vicendevole sopportazione dello show-biz americano nei confronti di questo regista ribelle che a volte diventa incontrollabile proprio perché difende con le unghie e con i denti il controllo sulle sue opere. “La Cosa” è un pugno nello stomaco a quella Hollywood che ha tentato più volte di imbrigliarne l’anima anarchica e indipendente, ma come ogni figliol prodigo anche Carpenter tornerà all’ovile girando il politicamente corretto Starman, il prezzo da pagare agli studios per il provocatorio e ultraviolento “La Cosa”.

Accusato di fare “pornografia della violenza”, Carpenter difende ad oltranza la sua creatura dalle fattezze prepotentemente anni ’80, figlia dello splatter e della voglia di provocare, la risposta di pancia allo zuccheroso E.T.  di Steven Spielberg. “La Cosa” è un cult fanta-horror paragonabile all’Alien di Ridley Scott, un cult che tratta la paranoia e la paura come virulenti virus, in grado di infettare alla stregua del parassita alieno, il cui unico obiettivo impresso a fuoco nel sua DNA mutante è solo e soltanto uno: sopravvivere.

La Cosa – Figure SDCC 40° anniversario ispirata al poster film

NECA nel 2022 ha realizzato una action figure eccezionale per il 40° anniversario de “La Cosa” di John Carpenter, e ciò che rende questa figura così interessante è che è ispirata all’iconico poster del film.

La figure è alta circa 14 cm e viene fornita completa di una luce LED nella testa e frontalini intercambiabili e rimovibili per creare l’esplosione di luce caratteristica del poster. La statuetta era un’esclusiva di NECA per il San Diego Comic-Con, ma se vi interessa è attualmente reperibile su eBay ad un prezzo davvero accessibile.

Alle radici di un nuovo immaginario – Alien, Blade Runner, La Cosa, Videodrome

Alle radici di un nuovo immaginario – Introduzione

Per chi volesse approfondire sul mondo di “Alien” e più in generale sul cinema di fantascienza di fine anni settanta e l’inizio degli anni ottanta contaminato da horror, thriller e noir vi segnaliamo il saggio Alle radici di un nuovo immaginario. Alien, Blade Runner, La Cosa, Videodrome di Paolo Lago e Gioacchino Toni. Il saggio parte della collana “La Sensibilità Vitale” dedicata a Scienze dei media e Sociologia della cultura diretta da Alfonso Amendola.

Le trasformazioni di tipo industriale e politico sono poco profonde: dipendono dalle idee, dalle preferenze morali ed estetiche di coloro che sono contemporanei ad esse. Però, a loro volta, ideologia, gusto e moralità non sono altro che conseguenze e specificazioni della sensazione radicale nei confronti della vita, di come viene sentita l’esistenza, di quella che chiameremo «sensibilità vitale», che è il fenomeno primario nella storia, la prima cosa da definire se si vuole essere in grado di comprendere un’epoca (José Ortega y Gasset, Il Tema del nostro tempo, 1923)

“Alle radici di un nuovo immaginario” rivisita i cult di Scott, Carpenter e Cronenberg da un nuova prospettiva, i film che abbiamo visto e rivisto, le scene entrate nell’immaginario collettivo vengono analizzate attraverso l’Alterità, una chiave di lettura che è una forma di alienazione e paura del diverso, ma anche metafora della società e della sua evoluzione/ involuzione che il cinema ha sempre esplorato ed esplicato attraverso una lente deformante che è anche inevitabile e fisiologico specchio della realtà.

Alien nasce nel momento in cui, abbandonato il progetto portato avanti insieme ad Alejandro Jodorowsky di un’impegnativa trasposizione cinematografica del romanzo Dune (1965) di Frank Herbert – da cui trarranno gli omonimi film David Lynch nel 1984 e Denis Villeneuve nel 2021 –, lo sceneggiatore Dan O’Bannon riprende a collaborare con Ronald Shusett a una vecchia idea per una pellicola a basso costo intitolata Memory incentrata su un gruppo di astronauti prematuramente svegliati dallo stato di sonno in cui vengono mantenuti durante il viaggio nello spazio a causa di un improvviso segnale di soccorso proveniente da un pianeta ignoto ove finiranno per venire a contatto con una creatura spaziale spaventosa. È da questa storia di base, ripresa e completata dai due, che la 20th Century Fox, sperando di bissare il successo al botteghino ottenuto con Guerre stellari di George Lucas, ricava il film dopo che Walter Hill, assecondando la volontà di Alan Laddaver della casa di produzione, opera una serie di rimaneggiamenti tra cui la sostituzione del protagonista maschile previsto dal duo O’Bannon-Jodorowsky con una donna sull’onda del recente successo della principessa Leila Organa di Guerre stellari. L’idea di affidare il ruolo di protagonista a un’attrice (Sigourney Weaver) andrà in porto ma le caratteristiche del personaggio da questa interpretato saranno ben diverse da quelle immaginate originariamente dalla produzione…

Il libro “Alien, Blade Runner, La Cosa, Videodrome”

La sinossi ufficiale del libro: Consapevoli che lo sguardo sull’alterità è inevitabilmente anche uno sguardo su sé stessi, sulla propria identità, alcune opere cinematografiche uscite a ridosso dei primi anni Ottanta del Novecento – Alien (1979) e Blade Runner (1982), entrambe di Ridley Scott, La Cosa (1982) di John Carpenter e Videodrome (1983) di David Cronenberg – hanno affrontato in maniera del tutto nuova le montanti paure identitarie del periodo costringendole al confronto con alterità sempre più spaventose. In film come questi, di cui vengono qua indagati i concetti di identità, alterità e spazio, si possono cogliere le premesse alla nostra contemporaneità, le radici di un nuovo immaginario.

Il saggio “Alle radici di un nuovo immaginario: Alien, Blade Runner, La Cosa, Videodrome” è disponibile formato Kindle su Amazon e in formato cartaceo sul sito ufficiale di Rogas Edizioni.

GLI AUTORI

Gioacchino Toni è studioso dei fenomeni artistici e audiovisivi contemporanei; è autore di Pratiche e immaginari di sorveglianza digitale (Il Galeone 2022) e coautore di Guida agli stili nell’arte e nel costume (L’età moderna, Odoya 2019 e L’età contemporanea, Odoya 2020), Immaginari alterati (Mimesis 2018) e Storie di sport e politica (Mimesis 2018). Suoi scritti sono stati pubblicati nei volumi Guerra civile globale. Fratture sociali del terzo millennio (Il Galeone 2021) e L’epidemia delle emergenze (Il Galeone 2020). Docente di Storia dell’arte, è redattore della rivista «Carmilla» e collaboratore di altre testate.

Paolo Lago è dottore di ricerca in Letterature e Scienze della Letteratura all’Università di Verona e in Scienze linguistiche, filologiche e letterarie presso l’Università di Padova. Si occupa di ricezione dell’antico, estetica del romanzo, letteratura e cinema, teoria e critica del cinema. Fra le monografie: La natura ostile. Visioni e prospettive nella narrativa contemporanea (Terracqua 2022); Lo spazio e il deserto nel cinema di Pasolini. Edipo re, Teorema, Porcile, Medea (Mimesis 2020); Il vampiro, il mostro il folle. Tre incontri con l’Altro in Herzog, Lynch, Tarkovskij (Clinamen 2019); La nave, lo spazio e l’Altro. L’eterotopia della nave nella letteratura e nel cinema (Mimesis 2016). Docente di materie letterarie, è redattore della rivista «Carmilla» e collaboratore di altre testate.

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