Oliver Stone attacca il film di “Barbie”, ma poi chiarisce e chiede scusa
Dopo aver attaccato il blockbuster di Greta Gerwig e aspramente criticato Ryan Gosling per il ruolo di Ken, il regista Oliver Stone fa marcia indietro.
Il film di Barbie che ha recentemente collezionato 8 candidature agli Oscar 2024, tra cui Miglior film, sceneggiatura non originale e attore non protagonista (Ryan Gosling), ha sbancato il box office con il suo miliardo e 446 milioni di dollari incassati a livello globale, ma nonostante l’originalità dell’operazione le critiche non sono mancate e tra quelle ricevute c’è n’è stata una piuttosto brutale, proveniente da uno dei registi più apprezzati, ma anche più controversi di Hollywood, Oliver Stone.
Stone, che ha diretto pellicole quali Platoon, Wall Street, Nato il 4 luglio, The Doors, JFK, Assassini nati – Natural Born Killers, Ogni maledetta domenica e Snowden, durante un’intervista a Yahoo! per promuovere il suo nuovo documentario, Nuclear Now, ha risposto ad un domanda che lo poneva alla regia di un potenziale Barbie 2 se mai si fosse realizzato. Stone però non ha gradito e ha risposto evidentemente seccato:
Ridicolo. Ryan Gosling sta perdendo tempo se fa quella me*da per soldi. Dovrebbe fare film più seri. Non dovrebbe far parte di questa infantilizzazione di Hollywood. Adesso è tutta fantasia, fantasia, fantasia, comprese tutte le immagini di guerra: fantasia, fantasia. Anche i film Fast and Furious, che mi piacevano, sono diventati come i film Marvel. Voglio dire, quanti incidenti riesci a guardare?
Chiaramente Stone non aveva ben compreso l’intento del film di “Barbie”, a dimostrarlo il fatto che lo paragonasse agli ultimi film di Fast & Furious. Parliamo al passato poiché il regista ha nel frattempo fatto un passo indietro proprio in concomitanza con le otto nomination agli Oscar conquistate dal film. Stone si è scusato e ha chiarito la sua posizione con un messaggio via “X”, in cui spiega che all’epoca non aveva ancora visto il film e che dopo la visione ha potuto apprezzarne l’originalità.
Sono rimasto molto deluso nel vedere Deadline, una pubblicazione che rispetto, pubblicare questa affermazione sensazionalistica e fuori contesto che ho fatto su Barbie settimane prima ancora che il film uscisse. All’epoca ero impegnato a promuovere il mio documentario sul nucleare in Europa e avevo poca o nessuna conoscenza del progetto oltre al titolo. Ho avuto modo di vedere Barbie al cinema a luglio e ho apprezzato il film per la sua originalità e le sue tematiche. Ho trovato l’approccio dei realizzatori sicuramente diverso da quello che mi aspettavo. Mi scuso per aver parlato in modo ignorante. Il film Lady Bird di Greta Gerwig del 2017 è stato uno dei miei preferiti di quell’anno. Il botteghino di Barbie ha notevolmente rafforzato il morale della nostra attività, il che è sempre apprezzabile. Auguro a Greta e all’intero team di Barbie buona fortuna per gli Oscar.