Da Poltergeist a Amityville Horror: 10 film horror con case infestate
Il remake Poltergeist ha fatto il suo debutto nelle sale italiane e Blogo vi invita ad un tour tra location infestate da grande schermo.
Poltergeist ha debuttato nei cinema italiani e purtroppo come avevamo già appurato con il terribile rifacimento di Nightmare alcuni classici non andrebbero ticcati a prescindere dalle buone intenzioni di chi è coinvolto nel progetto, in questo caso un Sam Raimi in veste di produttore che purtroppo è in parte responsabile di questo indubbio passo falso, un rifacimento con pochissime variazioni rispetto all’originale e scene fotocopiate (altro che reboot), umorismo fuori luogo, casting poco azzeccato (salviamo solo la piccola Kennedi Clements) e un finale buttato via (abbiamo dimenticato nulla?).
Per fortuna c’è sempre l’originale di Tobe Hooper e Steven Spielberg da ripescare che nonostante il trascorrere degli anni resta un classico da vedere e rivedere, ancora capace di coinvolgere e regalare brividi. Ispirandoci proprio all’originale del 1982 abbiamo stilato una delle nostre speciali classifiche video con 10 location infestate da riscoprire per altrettanti horror tra piccoli classici, grandi cult e qualche titolo anni ’80.
1. Poltergeist
L’originale della coppia Hooper / Spielberg resta uno dei cult horror degli anni ’80 impossibile da imitare come ha ampiamente dimostrato il recentissimo remake della coppia Gil Kenan / Sam Raimi.
Se guardate la sequenza che vi proponiamo a seguire vi renderete conto dell’efficacia non solo degli effetti speciali, ma anche della colonna sonora di Jerry Goldsmith, un vero capolavoro capace di sottolineare emotivamente ogni sequenza clou, come quella in cui la famiglia Freeling ascolta per la prima volta la voce della piccola Carol Anne provenire dal televisore con un ritorno emotivo di enorme impatto (il tema musicale è “Carol Anne’s Theme” e lo potete ascoltare nel video che apre l’articolo), basta paragonare la medesima scena con quella riproposta nel remake per percepire una imbarazzante mancanza di empatia rispetto a ciò a che vediamo sullo schermo.
2. Amityville Horror
Anche di questo classico del 1979 è stato realizzato un remake datato 2005, un rifacimento dignitoso prodotto da Michael Bay e interpretato da un volenteroso Ryan Reynolds. Tornando all’originale e alla controversa “storia vera” cui si ispira, l’Amityville Horror anni ’70 è uno di quei film in cui la casa diventa protagonista assoluta, la facciata dell’abitazione al 112 Ocean Avenue di New York è divenuta un’iconico punto di riferimento per il filone “case infestate” e il film originale oltre ad aver generato ben 6 sequel tra cui il notevole Amityville Possession di Damiano Damiani è stato fonte di ispirazione per recenti horror di grande successo come Insidious e L’evocazione.
3. Shining
Si lo sappiamo questa non è una casa ma un albergo, ma era impossibile non citare il cult di Kubrick tratto da Stephen King, visto anche che l’Overlook Hotel diventerà per l’inverno la casa della famiglia Torrance. Impossibile dimenticare i suoi labirintici corridoi, la sua dispersiva enormità amplificata dalla magistrale tecnica registica di Kubrick e il senso d’isolamento trasmesso dalla totale mancanza di clienti e personale, tutti elementi che inquietano lo spettatore e fanno scivolare nella follia omicida il capofamiglia; sarà proprio attraverso gli occhi del personaggio di Jack Nicholson che scopriremo la storia dell’albergo e la maledizione che lo affligge. Anche in questo caso come già detto per Poltergeist la colonna sonora ad opera di Wendy Carlos e Rachel Elkind gioca un ruolo importante nello straniare lo spettatore e nel fornire un disturbante contrappunto sonoro ad alcune scene chiave.
4. L’evocazione – The Conjuring
Il film di James Wan insieme a Insidious omaggia l’horror anni ’80 cogliendone il meglio e riproponendone alcune suggestioni senza snaturarne la forte connotazione nostalgica che ha trasformato molti film di quel decennio in titoli di culto. La vera storia dei coniugi Warren, che funge da fil-rouge per gli eventi terrificanti che coinvolgeranno la famiglia Perron, ci riporta dalle parti di Amityville Horror mentre la numerosa famiglia minacciata e aggredita da una potente entità demoniaca non può non ricordare il classico Poltergeist, insomma uno dei migliori horror degli anni 2000, senza se e senza ma.
5. The Woman in Black
Questo rifacimento del 2012 prodotto dalla leggendaria Hammer Films basato sul romanzo gotico “La donna in nero” e remake di un film tv britannico anni ’80 si è rivelato una gradita sopresa, sia per l’azzeccato casting di un Daniel Radcliffe reduce dalla saga di Harry Potter sia per un approccio al filone “Storie di fantasmi” piuttosto classico e volutamente vecchio stile. Come accadeva in The Others l’ambientazione diventa suggestiva cornice e la dama in nero una tetra e inquietante proiezione della casa (Eels Marsh House), luogo di una tragedia traformatasi in disperante maledizione.
6. Darkness
Il regista spagnolo Jaume Balaguerò prima di girare il notevole Fragile e con il collega Paco Plaza la quadrilogia REC ha confezionato questo interessante horror che vede nel cast anche Giancarlo Giannini. La trama segue una famiglia americana trasferitasi in Spagna che diventa testimone di accadimenti che da inquietanti si faranno terrificanti e che coinvolgeranno la loro abitazione, location che si scoprirà al centro di un apocalittico rituale atto a portare l’oscurità sul mondo.
7. The Orphanage
Altra pellicola spagnola ad opera di Juan Antonio Bayona, si tratta di un sentito omaggio al classico Poltergeist (vedi team di ricercatori con medium al seguito) con l’aggiunta di una sempre “piacevole” puntatina nel filone “bambini inquietanti”. La location infestata è un ex orfanotrofio in cui si paleserà la presenza di un misterioso e piuttoto inquietanrte bambino mascherato. La scomparsa del figlio adottivo della coppia che ha acquistato la casa innescherà una serie di eventi che porteranno a scoprire alcuni tragici retroscena legati all’edificio e ad un finale per nulla banale.
8. The Others
Una delle più suggestive storie di fantasmi di sempre con un cambio di prospettiva in stile “Il sesto senso”, una location capace di regalare brividi e un casting azzeccato guidato da un’algida e tormentata Nicole Kidman. Altra produzione horror spagnola di gran pregio diretta da Alejandro Amenábar già regista del thriller Tesis.
9. Chi è sepolto in quella casa?
Abbiamo scelto questo titolo anni ’80 perché è un divertente ibrido di generi e perchè vede protagonista William Katt noto per il ruolo di protagonista nella serie tv di culto Ralph Supermaxieroe. Katt è Roger Cobb, giovane scrittore di racconti horror reduce dal Vietnam, divorziato e con il suo unico figlio scomparso nel nulla. Cobb si stabilisce in casa di una sua vecchia zia suicida e mentre scrive un nuovo libro è testimone di eventi terrificanti che lo portano a pensare che la casa sia infestata. Una comedy horror grottesca, ricca di effetti speciali e mostri vecchio stile. Chi è sepolto in quella casa? ha avuto due sequel: La casa di Helen o La casa 6 (House II: The Second Story) e Chi ha ucciso Roger? o House IV – Presenze Impalpabili (House IV). Nel mezzo La casa 7 (The Horror Show), film distribuito in alcuni paesi con il titolo House III, ma senza alcuna connessione con la serie originale.
10. Session 9
Anche in questo caso come in Shining non si tratta di una vera e propria casa, ma bensì di un edificio e in questo caso solo potenzialmente infestato. Spesso e volentieri si abusa del termine horror psicologico, ma nel caso di Session 9 la connotazione calza a pennello come nel caso del classico Allucinazione perversa. Girato con un budget irrisorio, senza effetti speciali e completamente in digitale il film segue un team di operai che devono smantellare e bonificare dall’amianto un vecchio manicomio abbandonato. Il regista Brad Anderson per la realizzazione della pellicola si è ispirato a tre horror in particolare: Shining, The Blair Witch Project e The Kingdom – Il Regno. Anderson ripropone le atmosfere stranianti del suo L’uomo senza sonno, ma in questo caso è la location che trasforma il tutto in qualcosa di profondamente inquietante visto che non si tratta di una location fittizia, ma di un vero istituto psichiatrico (il Danvers State Mental Hospital di Danvers, Massachusetts) che è stato parzialmente demolito cinque anni dopo la realizzazione del film.