La stanza accanto: trailer italiano del film “The Room Next Door” di Almodovar Leone d’Oro a Venezia 81
Tutto quello che c’è da sapere sul film di Almodovar con Tilda Swinton, Julianne Moore e John Turturro Leone d’Oro al Festival di Venezia – Al cinema dal 5 dicembre 2024 con Warner Bros. Pictures Italia
Dal 5 dicembre 2024 nei cinema italiani con Warner Bros. Pictures La stanza accanto (The Room Next Door), il nuovo film del regista Pedro Almodovar premiato con il Leone d’Oro a Venezia 81.
La stanza accanto – Trama e cast
“La stanza accanto” segue la storia di una madre imperfetta e di una figlia rancorosa, separate da un grave malinteso. Tra di loro, un’altra donna, Ingrid (Julianne Moore), amica della madre, è la custode del loro dolore e della loro amarezza. Martha, la madre (interpretata da Tilda Swinton), è una reporter di guerra e Ingrid è una romanziera autobiografica. Il film affronta la crudeltà infinita della guerra, i modi molto diversi in cui le due autrici femminili si avvicinano e scrivono della realtà, della morte, dell’amicizia e del piacere sessuale come i migliori alleati nella lotta contro l’orrore. Ma evoca anche i dolci risvegli con il cinguettio degli uccelli, in una casa costruita nel mezzo di una riserva naturale nel New England, dove le due amiche vivono in una estrema e stranamente amabile situazione.
Il cast include anche John Turturro, Alessandro Nivola, Juan Diego Botto, Raúl Arévalo, Victoria Luengo, Alex Hogh Andersen, Esther McGregor, Alvise Rigo, Melina Matthews
La stanza accanto – Il primo trailer italiano
Il film è scritto dallo stesso Almodovar che ha adattato il romanzo Attraverso la vita (“What Are You Going Through”) di Sigrid Nunez, scrittrice statunitense vincitrice del National Book Award nel 2018 con il romanzo “L’amico fedele”.
La stanza accanto – Una clip ufficiale in lingua originale
“The Room Next Door” è il mio primo lungometraggio in inglese. La mia insicurezza è scomparsa dopo la prima lettura a tavolino con le attrici, alle prime indicazioni di regia. La lingua non sarebbe stata un problema, e non perché io padroneggi l’inglese, ma perché tutto il cast era pronto a venirmi incontro per capirmi e farsi capire. I miei film sono pieni di dialoghi. Tra tutti gli elementi narrativi (tutti importanti e in cui sono coinvolto al 100%), sono gli attori a raccontare davvero la storia. In The Room Next Door Tilda Swinton e Julianne Moore sostengono da sole tutto il peso del film e sono incredibili. Sono stato fortunato perché entrambe hanno dato vita a un vero e proprio recital. A volte, durante le riprese, sia io che la troupe eravamo sull’orlo delle lacrime. È stato un lavoro molto commovente e benedetto, in un certo senso. (Pedro Almodovar)
Pedro Almodovar – Note biografiche
Nasce negli anni cinquanta a Calzada de Calatrava, in provincia di Ciudad Real, nel cuore profondo de La Mancia. Ad otto anni emigra con la famiglia in Estremadura, dove frequenta le scuole elementari e le superiori rispettivamente presso i Padri Salesiani e i Francescani.
A diciassette anni si rende indipendente dalla famiglia e va a vivere a Madrid, senza soldi e senza lavoro, ma con un progetto molto concreto: studiare e fare cinema. Iscriversi alla Scuola Ufficiale di Cinema risulta però impossibile perché la stessa viene chiusa dal regime Franchista. Nonostante l’asfissia della dittatura, per un adolescente di provincia Madrid rappresenta la cultura, l’indipendenza e la libertà.
Svolge molteplici e sporadici lavori, ma non può comprarsi la una macchia da presa in Super 8 fino al momento in cui ottiene un lavoro “serio” presso la Compañía Telefónica Nacional de España nell’anno 1971. Per dodici anni lavora presso la C.T.N.E. come aiuto contabile nell’amministrazione, affiancando al lavoro della mattina altre attività che portano alla sua formazione come cineasta e come persona.
Le mattine, grazie al lavoro in Telefónica, ha modo di conoscere a fondo la classe media spagnola degli inizi dell’epoca dei consumi, gli anni 70, i suoi drammi e le sue miserie: un intero filone a disposizione di un futuro narratore. Nei pomeriggi e di notte scrive, ama, fa teatro con il mitico gruppo indipendente Los Goliardos, gira film in super 8 (la sua unica scuola come cineasta). Collabora con diverse riviste underground, scrive racconti che vengono pubblicati. E’ membro di un gruppo parodistico punk-rock, Almodóvar e McNamara.
La sua esplosione professionale coincide con l’esplosione della Madrid democratica della fine degli anni ’70, inizio ’80. Quella che nel mondo venne chiamata La Movida. Il suo cinema è figlio e testimonianza della neonata democrazia spagnola. Nel 1980 esce “Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del gruppo” un film a costo quasi zero, realizzato in cooperativa con il resto della troupe, tutti debuttanti, tranne Carmen Maura.
Nel 1986 fonda con suo fratello Agustín la società di produzione El Deseo S.A. Il suo primo progetto è “La legge del desiderio” (“La ley del deseo”). Da allora hanno prodotto tutti i film che Pedro ha scritto e diretto, oltre a realizzare i progetti di altri giovani registi.
Il riconoscimento internazionale arriva con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” (“Mujeres al Borde de un ataque de nervios”), nell’88. Da allora i suoi film hanno raggiunto ogni angolo del mondo. Con “Tutto su mia madre” (“Todo sobre mi madre”) ottiene il suo primo Oscar come migliore film straniero, oltre al Golden Globe, il César, 3 Premi EFA, il David di Donatello, 2 Bafta, 7 Goya e altri 45 premi. Tre anni dopo “Parla con lei” (“Hable con ella”) ottiene un successo ancora maggiore (Oscar alla migliore sceneggiatura , 5 premi EFA., 2 Bafta, il Nastro d’ Argento, il César e molti altri premi in tutto il mondo tranne in Spagna).
Produce quattro film molto speciali, apprezzati in tutto il mondo per il loro coraggio e la loro delicatezza: “La mia vita senza di me” (“Mi vida sin mi”) , “La niña santa”, “La vita segreta della parole” (“La vida secreta de las palabras”) e “La mujer sin cabeza”, di Isabel Coixet e Lucrecia Martel.
Nel 2004 “La mala educación” è stata scelto per inaugurare il Festival di Cannes. Raccoglie critiche straordinarie in tutto il mondo e riceve numerose candidature (Independent Spirit Awards, Bafta, César, EFA) vincendo il prestigioso premio per il Miglior Film Straniero del Circolo dei Critici di New York, nonché il Nastro d’Argento.
Nel 2006 riceve il Premio Principe delle Asturie per le Arti. Lo stesso anno è in competizione al Festival di Cannes con “Volver” e ottiene il Premio per la migliore sceneggiatura e la miglior interpretazione femminile a tutte le attrici del film, capeggiate da Penélope Cruz. Vince anche altri 5 premi EFA, 5 premi Goya, il premio Fipresci, il National Board of Review, tra i tanti (per un totale di 72). Penélope è stata candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista, prima volta che per attrice spagnola, in un film di lingua spagnola. Ad oggi, “Volver” è, tra i suoi film, quello che ha ottenuto i maggiori incassi.
Nel 2009 arriva sugli schermi “Gli abbracci spezzati” “Los abrazos rotos”), film con il quale compete di nuovo al Festival di Cannes. E’ stato candidato ad un’infinità di premi ottenendo tra gli altri, il Critic’s Choice Award e il Satellite Award di Los Angeles per il miglior film in lingua straniera. Nello stesso anno Almodóvar riceve la laurea Honoris Causa dalla prestigiosa Università di Harvard.
Nel 2011 gira “La pelle che abito” (“La piel que habito”), e participa alla Sezione Officiale del Festival di Cannes, dove ottiene il Premio alla Migliore Fotografia e il Premio della Gioventù. Il film viene presentato con grande successo anche al Festival di Toronto che a quello di New York . Candidato ai Golden Globe come Miglior Film Straniero, ha ottenuto il BAFTA nella stessa categoria. Elena Anaya ha vinto il Fotogrammi d’Argento come migliore attrice mentre il film ha ottenuto 4 Premi Goya, oltre al Saturn Award, all’Associazione dei Critici di Florida, di Washington e dell’Indiana, nonché molteplici candidature nazionali e straniere.