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The Substance: 10 film “body horror” da guardare secondo Cineblog

Con The Substance che in Italia ha superato gli incassi di tutti gli altri paesi europei, Cineblog vi propone 10 film da rispolverare che includono l’elemento “body horror” in varie e intriganti digressioni.

4 Novembre 2024 15:36

Grande successo in Italia per il debutto del film The Substance di Coralie Fargeat, trionfatore a Cannes, dove ha vinto il Premio per la Miglior Sceneggiatura. Nel suo primo weekend in Italia, il film distribuito da I Wonder Pictures e Wise Pictures ha superato gli 800.000 euro e le 100.000 presenze nelle sale, superando i risultati di tutti gli altri paesi europei. “The Substance” ha infatti raddoppiato il debutto spagnolo (450 mila euro) e ha addirittura superato l’ottimo risultato inglese di 726 mila euro.

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“The Substance” fenomeno tra i Millennials e i Gen Z

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Carico di spettacolarità e tensione, il film ha attirato un vasto pubblico nelle sale. È stato particolarmente apprezzato da molte donne ispirate da Demi Moore, che ne hanno colto la qualità estetica e politica, nonostante le immagini forti, e si è affermato come un vero fenomeno tra i Millennials e i Gen Z, ma scavalca le generazioni e i generi diventando il film più discusso su Letterboxd e TikTok, dove in migliaia hanno creato meme che emulano le scene di The Substance e lo definiscono “un film che mi ha cambiato la vita”. Con il suo mix di messaggi sociali, estetica visiva e impatto psicologico, “The Substance” non è solo un film, ma un’esperienza che stimola domande e accende il dibattito. La sua capacità di coniugare estetica e messaggio lo rende un’opera che continua a risuonare ben oltre la visione, consolidandosi come un punto di riferimento per il cinema contemporaneo

Due protagoniste d’eccezione per due generazioni a confronto

Con The Substance che in Italia ha superato gli incassi di tutti gli altri paesi europei, Cineblog vi propone 10 film che includono l'elemento "body horror" in varie e intriganti digressioni.

Demi Moore brilla in “The Substance” con una performance intensa e trasformativa, che ha catturato l’attenzione di critica e pubblico. La regista Coralie Fargeat è stata profondamente colpita dall’autobiografia di Demi, Inside Out. La mia storia (Fabbri Editore), un’opera che ha rivelato la sua resilienza e complessità, rendendola perfetta per il ruolo. La sua interpretazione ha già ottenuto una nomination ai Gotham Awards, segnando l’inizio di una promettente stagione dei premi. Con il suo compleanno il prossimo 11 novembre, Demi festeggerà non solo i suoi 63 anni, ma un anno che si preannuncia ricco di soddisfazioni e premi, consolidando il suo percorso artistico e umano, rilanciandola verso un Oscar – ancora mai raggiunto – su cui i ben informati di Hollywood hanno cominciato a scommettere. Quel che è certo è che questo film ne farà la stella più ricercata sulla Walk of Fame.

Con The Substance che in Italia ha superato gli incassi di tutti gli altri paesi europei, Cineblog vi propone 10 film che includono l'elemento "body horror" in varie e intriganti digressioni.

Dopo essere stata rivelata da Tarantino e Lanthimos, Margaret Qualley diventa con il film della Fargeat una stella di prima grandezza, conquistando grazie alla interpretazione straordinaria di Sue un ruolo da protagonista nel cinema contemporaneo e diventando la beniamina di milioni di TikTokers. Il suo “See you next week and in the meantime take care of yourself” (Ci vediamo la settimana prossima e nel frattempo prenditi cura di te) è il meme globale più imitato e cliccato delle ultime settimane, e il suo “Control yourself” (Datti una regolata) è diventato un trend di YouTube.

 

La sua presenza magnetica e la versatilità mostrata nel film le hanno permesso di emergere come una delle attrici più promettenti della sua generazione. Non solo protagonista sul grande schermo, Margaret è diventata un fenomeno virale sui social media, trasformandosi in un meme che ha catturato l’immaginazione di milioni di utenti. “The Substance” sta lanciando la sua carriera a livello mondiale, consolidandola come un volto da tenere d’occhio nel panorama cinematografico internazionale.

Dopo Barbie, C’è ancora domani e Povere Creature, anche l’horror diventa femminista con il successo globale di “The Substance”.

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Il body horror che contamina e rivitalizza i generi…

Con The Substance che in Italia ha superato gli incassi di tutti gli altri paesi europei, Cineblog vi propone 10 film che includono l'elemento "body horror" in varie e intriganti digressioni.

 

A seguire trovate 10 film ascrivibili al filone “body horror” che forse non avete visto, e in quel caso da ripescare assolutamente poiché l’horror fatto di mutazioni, ibridazioni e trasformazioni non è limitato al solo precursore Cronenberg, ma lo si può trovare inserito come disturbante elemento straniante in moltissime pellicole horror e in varie digressioni, che vanno da tributi al remake di culto La cosa di John Carpenter alla recente pellicola finlandese Hatching – La forma del male, e nel mezzo parecchio cinema giapponese che ha fatto del body-horror un’arte votata all’estrema.

1. Society – The Horror di Brian Yuzna (1989)

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Gli appassionati del genere horror e in particolare dello scrittore H.P. Lovecraft ricorderanno che alla fine degli anni ottanta il regista e produttore Brian Yuzna diede il via ad una serie di adattamenti ispirati all’universo dell’acclamato autore di Providence, che presero il via con il cult Re-Animator (1985) di Stuart Gordon e proseguirono con From Beyond – Terrore dall’ignoto (1986), il sequel Re-Animator 2 (1991), l’antologia Necronomicon (1993), Dagon – La mutazione del male (2001) e si concluderanno nel 2003 con Beyond Re-Animator.

Nel mezzo di questa baldoria lovecraftiana, Yuzna decide di passare dietro la macchina da presa per regalarci Society – The Horror, una satira horror stampata a fuoco nell’immaginario di chi come noi in quegli anni mangiava “pane e horror”. Il debutto di Yuzna, che chiude gli opulenti anni ottanta, è un pezzo unico nel suo genere, ma che potremo paragonare per suggestioni ed elementi di stampo complottista al recente horror psicologico Kill List del regista britannico Ben Wheatley.

La trama segue un adolescente di Beverly Hills che inizia a sospettare che i suoi ricchi genitori facciano parte di una setta basata sull’élite sociale. I suoi sospetti si riveleranno fondati quando assisterà con i suoi occhi in una sequenza entrata di diritto nell’olimpo del body-horror. Davanti ai suoi occhi una vera e propria orgia di corpi che si sciolgono e si fondono formando grottesche creature deformi , informi incubi di pelle e adipe, una sorta di osceno rituale cui partecipare per diventare parte di una mostruosa elite che detiene il potere e presumibilmente guida il paese nell’ombra.

  • Il film è stato completato nel 1989, ma non è uscito in patria fino al 1992, che è anche l’anno di Splatters – Gli schizzacervelli di Peter Jackson. La sequenza dell’orgia è opera dell’artista giapponese Screaming Mad George i cui crediti includono Grosso guaio a Chinatown, Predator, il cult Nightmare 3, la trasformazione in scarafaggio di Nightmare 4 ma soprattutto le creature dello strepitoso sequel Re-Animator 2 aka Bride of Re-Animator. Un sequel, Society 2: Body Modification è stato in sviluppo fino al 2013 da una sceneggiatura di Stephan Biro.

2. Clown di Jon Watts (2014)

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Un costume da pagliaccio maledetto è al centro di Clown, un horror sovrannaturale prodotto da Eli Roth e diretto da John Watts, futuro regista dei film di Spider-Man con Tom Holland.

  • Il film che presenta make-up di livello, gore a profusione e mutazioni su schermo, è un film godibile con un nostalgico refrain anni ’80 e una storia che fruisce anche di una intrigante mitologia sovrannaturale. Il film ci rivela che il costume da clown indossato dal protagonista (Andy Powers) è in realtà la pelle di un antico demone islandese noto come “Cloyne” che era uso divorare bambini.

3. Relic di Natalie Erika James (2020)

Relic è un acclamato horror sovrannaturale che ha entusiasmato il Sundance, diretto dall’esordiente Natalie Erika James e interpretato da Emily Mortimer (Spectral), Bella Heathcote (The Neon Demon) e Robyn Nevin (Gods of Egypt). Una figlia, una madre e una nonna sono perseguitate da una manifestazione di demenza che consuma la loro casa di famiglia. Tutte e tre le generazioni di donne sono state riunite attraverso traumi e un potente senso di forza e lealtà per affrontare insieme la paura definitiva.

Nel film paragonato ad horror acclamati come Babadook e Hereditary, la demenza trasforma letteralmente il corpo della nonna che muta man mano che la malattia avanza in qualcosa di terrificante, qualcosa da cui fuggire e che ha infettato anche l’abitazione. Nel finale nonna e figlia sono insieme, e quest’ultima toglie dal corpo macilento della madre, ormai un lontano ricordo della donna che era un tempo, gli ultimi brandelli di pelle e capelli, rivelando cosa c’è al di sotto: un corpo scheletrico ormai privo di identità, a ricordo della devastazione emotiva e fisica che portano malattie come la demenza.

  • La “forma finale” della nonna è in realtà un avanzato animatronic, dotato di controlli facciali e meccanismi di respirazione, ancora una volta gli effetti pratici fanno la differenza.

4. Splinter di Toby Wilkins (2007)

In The Splinter un evaso e la sua ragazza tossicodipendente rapiscono una giovane coppia in campeggio e finiscono tutti in una stazione di servizio nel mezzo della notte. Si ritroveranno così assediati da un bizzarro parassita che lancia schegge per infettare e trasformare in zombie assetati di sangue i suoi ospiti.

Il regista Toby Wilkins prima di dirigere The Grudge 3 ha confezionato questo “classico film d’assedio” che paga tributo agli infetti di 28 giorni dopo e alla claustrofobica lotta per la sopravvivenza del remake La cosa.

  • Wilkins ha preferito utilizzare effetti pratici della “vecchia scuola£ per mostrare le mutazioni dei corpi colpiti dall’infezione.

5. From Beyond – Terrore dall’ignoto di Stuart Gordon (1986)

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Il film, prodotto da Bryan Yuzna (Society – The Horror), diretto da Stuart Gordon (Re-Animator) e basato sul racconto “Dall’ignoto” di H.P. Lovecraft, racconta gli esperimenti di uno scienziato, il dr. Crawford Tillinghast (Jeffrey Combs), che ha creato un Risonatore, strumento capace di stimolare la ghiandola pineale, ghiandola de cervello che alterando la percezione della realtà permetterà allo scienziato di aprire la mente su una dimensione parallela, trasformando l’appartamento dove Tillinghast lavora in un frattura oscura che ben presto sconfinerà palesandosi in grottesche e mostruose mutazioni.

  • “From Beyond – Terrore dall’ignoto” sfoggia un impressionante serie di mutazioni live-action decisamente disturbanti  che ispireranno la memorabile sequenza finale del Society di Yuzna.

6. Tokyo Gore Police di Yoshihiro Nishimura (2008)

In un Giappone distopico, uno scienziato pazzo crea un virus che trasforma gli umani in creature mostruose chiamate “Engineer” che generano bizzarre armi biomeccaniche dalle ferite. Per occuparsi di questi mutanti, la Tokyo Police Force forma una squadra speciale chiamata “Cacciatori di Engineer”, una forza privata quasi militare che utilizza violenza, sadismo ed esecuzioni di strada per mantenere la legge e l’ordine.

Grottesca baldoria di gore, body-horror e splatter per il nipponico Yoshihiro Nishimura, regista e creatore di effetti speciali noto come il “Tom Savini giapponese”, che successivamente regalerà ai fan dell’horror estremo i cult Vampire Girl vs. Frankenstein Girl e Mutant Girls Squad (co-diretto con Noboru Iguchi e Tak Sakaguchi.

  • I finti spot pubblicitari presenti nel film, che ricordano quelli del Grindhouse di Robert Rodriguez a & Quentin Tarantino, sono stati girati da Noboru Iguchi e Yūdai Yamaguchi; il primo ha diretto “perle” del calibro di RoboGeisha, Zombie Ass e Dead Sushi, mentre Yamaguchi è noto per aver diretto l’horror Meatball Machine e la splatter-comedy Deadball.

7. Virus di John Bruno (1999)

Il Virus con Jamie Lee Curtis e Donald Sutherland è un horror fantascientifico ascrivibile al filone dei techno-thriller, filone che include anche il Runaway di Michael Crichton, altro cult fantascientifico da rivalutare con protagonista Tom Selleck.

Nel caso di “Virus”, il materiale di partenza è un fumetto di Chuck Pfarrer, illustrato dall’artista canadese Howard Cobb e pubblicato dalla Dark Horse Comics nel 1992. Pfarrer inizialmente scrisse “Virus” come una sceneggiatura e la propose alla Universal Pictures che però la rifiutò. A quel punto Pfarrer trasformò lo script in una miniserie a fumetti in quattro parti che ebbe grande successo con 100.000 copie vendute per ogni capitolo. A quel punto Pfarrer ripropone “Virus” alla produttrice Gale Anne Hurd e i due tornano alla Universal, dove stavolta troveranno uno studio molto ben disposto.

Il film segna l’esordio alla regia di John Bruno,esperto in effetti speciali e assiduo collaboratore di James Cameron. La trama segue l’equipaggio di un rimorchiatore americano che sale a bordo di una nave di ricerca russa all’apparenza abbandonata. In realtà a bordo è proliferata una forma di vita aliena che considera gli intrusi un virus da debellare.

  • “Virus” può vantare notevoli effetti speciali creati da Stan Winston Studio e Industrial Light e Magic che mettono in scena notevoli mutazioni e creature artificiali create dall’entità aliena, che in puro stile “Borg”, ibrida essere umani e tecnologia come se non ci fosse un domani, creando grotteschi abomini robotici.

8. The Bay di Barry Levinson (2012)

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Barry Levinson, regista Premio Oscar per “Rain Man” si cimenta con un mockumentary-horror meno scontato del solito e dalle intriganti digressioni ansiogene a sfondo ecologico. La trama racconta del caos che scoppia in una piccola città del Maryland dopo un disastro ecologico dalle conseguenze terrificanti.

The Bay nasce da un documentario che Levinson era stato incaricato di produrre sui problemi ambientali che affliggono la baia di Chesapeake, un’insenatura dell’oceano Atlantico lungo la costa orientale degli Stati Uniti, suddivisa fra i territori del Maryland e della Virginia. Sebbene Levinson abbia scelto di abbandonare il documentario dopo aver appreso che ne era già stato realizzato uno, il regista ha invece deciso di utilizzare la ricerca per produrre un film horror. Pertanto quando ha promosso il film, Levinson ha tenuto a dire che le informazioni utilizzate per la trama sono “fattuali all’80 percento”.

  • Levinson per questo gioiellino che farà la felicità degli ipocondriaci ha scelto di usare il formato found footage dopo aver pensato al disastro di Pompei e aver notato che se un simile disastro si fosse verificato oggi ci sarebbero state molte più prove di ciò che è accaduto.

9. Hatching – La forma del male di Hanna Bergholm (2022)

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Il disturbante film horror finlandese della regista esordiente Hanna Bergholm segue una ginnasta di 12 anni che cerca disperatamente di compiacere la madre, una donna ossessionata dal mito della famiglia perfetta che pubblicizza sul suo blog popolare. Un giorno la ragazzina trova uno strano uovo, lo nasconde, lo tiene caldo. Quando l’uovo si schiude, ciò che emerge è oltre ogni immaginazione.

Hatching – La forma del male è un un bizzarro e intrigante horror psicologico che miscela sovrannaturale e body-horror, con un occhio rivolto agli anni ottanta, periodo di massimo splendore per gli horror con creature create con effetti pratici e animatronica.

  • La creatura è stata interpretata da un burattino animatronico, creato dall’animatronic designer Gustav Hoegen e dal suo team. Man mano che il mostro si evolve, invece del burattino, la creatura viene interpretato da diversi artisti. Il trucco speciale è stato creato dal make-up artist Conor O’Sullivan nominato due volte all’Oscar al miglior trucco per Il cavaliere oscuro e Salvate il soldato Ryan. O’Sullivan ha recentemente realizzato il trucco di Morbius, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e per la serie tv Moon Knight.

10. La creatura dei ghiacci di Mark A. Lewis (2009)

Un gruppo di ricercatori guidato dal Dr. David Kruipen (Val Kilmer) si trova bloccato in una remota stazione di ricerca a causa di un rischio biologico, scattato dopo il ritrovamento dei resti di un mammouth che ospita un pericolo parassita.

La creatura dei ghiacci (The Thaw) paga tributo al remake La cosa e non sfigurerebbe come episodio della serie tv X-Files, vedi la puntata “Morte tra i ghiacci” della prima stagione, episodio che a sua volta omaggiava il cult anni ottanta di Carpenter nonché l’originale “La cosa da un altro mondo” del 1956.

  • Nel finale il film menziona varie malattie che rappresentano una potenziale minaccia per l’umanità, tra cui la SARS. Da questo punto di vista, il film si è rivelato profetico, poiché il ceppo del coronavirus che causa la SARS ha in seguito causato una pandemia globale e milioni di morti.
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