Home Commedia Ari-Cassamortari, recensione: un godibile sequel a trazione femminile su famiglia e trapasso (Disponibile su Amazon Prime Video)

Ari-Cassamortari, recensione: un godibile sequel a trazione femminile su famiglia e trapasso (Disponibile su Amazon Prime Video)

Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul film di Claudio Amendola con Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Lucia Ocone e Caterina Guzzanti. Alessandro Sperduti e Silvia D’Amico.

pubblicato 28 Settembre 2024 aggiornato 29 Settembre 2024 19:24

E’ disponibile su Amazon Prime Video Ari-Cassamortari, il sequel di Claudio Amendola della commedia “I Cassamortari” del 2022. Il film riporta in scena, con un surplus di risate e divertiti scongiuri, le vicissitudini delle onoranze funebri dei fratelli Pasti,  con un cast di ritorno e un ricco parterre di nuovi arrivati che include Silvia D’Amico, Caterina Guzzanti, Luca & Paolo e Antonia Liskova.

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“Ari-Cassamortari” – Trama, cast e trailer

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su "Ari-Cassamortari", il film di Claudio Amendola su Prime Video con Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Lucia Ocone e Caterina Guzzanti.

I fratelli Pasti, a cui si aggiunge una stralunata sorellastra “a sorpresa”, sono a un passo dal vincere il premio più ambito da tutti i cassamortari d’Italia, il Vespillone D’oro, ma il loro sogno di gloria s’infrange quando vengono esclusi dalla cerimonia per via dell’enorme debito causato dal fratello più piccolo, raggirato da un’astuta cam girl. All’inaspettata morte della ragazza, i Pasti conosceranno una realtà ben più inquietante di quella cui sono abituati fin da piccoli, rivelando dei segreti che rischiano di mettere in crisi le fondamenta stesse della famiglia. Saranno disposti proprio a tutto pur di mettere le mani sull’agognato premio?

Il cast: Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Lucia Ocone, Alessandro Sperduti e con Silvia D’Amico e con Caterina Guzzanti, Michele De Virgilio, Emanuel Caserio con la partecipazione di Elisa True Crime e con la partecipazione straordinaria di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu con l’amichevole partecipazione di Massimo Dapporto e con la partecipazione di Antonia Liskova e con l’amichevole partecipazione di Edoardo Leo.

“Ari-Cassamortari” – La recensione del film

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su "Ari-Cassamortari", il film di Claudio Amendola su Prime Video con Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Lucia Ocone e Caterina Guzzanti.

Claudio Amendola firma la sua quarta regia tornando alla leggerezza del divertente esordio La mossa del pinguino, dopo un’opera seconda ad alto tasso drammatico, Il permesso – 48 ore fuori, e l’originale I Cassamortari che purtroppo mancava di quell’equilibrio tra serio e faceto necessario quando si approccia una black-comedy.

L’attore romano con “Ari-Cassamortari” dirige anche il suo primo sequel riportando sullo schermo la famiglia Pasti, che molto poco hanno a che vedere con “I Cesaroni”, ma rievocano invece una certa tipologia di famiglie disfunzionali, in questo caso con un tocco “funebre” alla Six Feet Under e dinamiche che abbiamo trovato anche nella recente dramedy corale Sei fratelli di Simone Godano. Anche in quel caso all’interno di una dinamica familiare complessa ed emotivamente sfaccettata spuntava una sorella “a sorpresa” con qualche problematica, che diventerà l’innesco emotivo di una catartica reunion di famiglia.

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su "Ari-Cassamortari", il film di Claudio Amendola su Prime Video con Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Lucia Ocone e Caterina Guzzanti.

Nel caso di “Ari-Cassamortari” la sorellastra che piomba nelle vite dei fratelli Pasti è il frutto di un’avventura della deceduta matriarca della famiglia, e come nel film di Godano la nuova arrivata sarà in principio vista come un corpo estraneo all’interno di un nucleo familiare con dinamiche complicate ma ben stabilite. Avuto come eredità un posto nell’azienda di famiglia, pian piano la stralunata Domiziana di Silvia D’Amico (Brave ragazze, Il regno)  rivelerà delle “skills” inattese nascoste dietro alle sue stramberie e mostrerà che merita davvero di essere considerata parte della famiglia.

Amendola con “Ari-Cassamortari” trova quell’equilibrio mancato nel film originale, dove le risate latitavano per dar spazio alle caratterizzazioni dei vari personaggi. In questo primo sequel, dal finale in sospeso poiché c’è un terzo capitolo in arrivo, il comparto attoriale maschile ritrova personaggi ormai cuciti a misura che “calzano” come guanti, ma anche i nuovi arrivati Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu fanno la loro figura con personaggi tra il kitsch e l’inquietante.

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su "Ari-Cassamortari", il film di Claudio Amendola su Prime Video con Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Lucia Ocone e Caterina Guzzanti.

Ma è la controparte femminile che diventa cuore e motore del film regalando i momenti più esilaranti. Oltre alla divertente Silvia D’Amico, spiccano una spassosa Lucia Ocone che non sbaglia una battuta, una Caterina Guzzanti in un doppio ruolo, truffaldina “femme fatale” e wedding planner all’amatriciana, che sfoggia la sua irresistibile vis comica e ultima, ma non meno importante l’attrice Antonia Liskova nei panni di Aurora, nuova fiamma di Giovanni (Massimo Ghini) che si fa notare in una manciata di scene davvero ben interpretate.

Tutto nasce con la famiglia Taffo e i suoi “Funeral Services” che scelgono di ironizzare sul trapasso con le loro pubblicità ciniche e irriverenti. Arrivano poi la hit tormentone “Magari muori” di Romina Falconi, il racconto del loro tran tran quotidiano nel reality Questa Cassa Non è un Albergo e infine il ruolo di antagonisti della famiglia Pasti nei due film dell’ormai franchise “I Cassamortari”. Tutta questo ironizzare ha portato le “Onoranze funebri”, in un’Italia ancora munita della sua rassicurante dose di superstizione, a diventare parte di un immaginario “comedy” anche se ancora di stampo fortemente scaramantico.

I due film di Claudio Amendola hanno dato il loro contributo a questo immaginario che prova a rendere qualcosa che scatena un timore ancestrale, la paura e il confronto con la morte, qualcosa di cui ridere e su cui scherzare. In tempi come quelli in cui viviamo in cui l’omicidio viene servito in tavola all’ora di pranzo, il cosiddetto “True Crime” viene fruito e narrato con le modalità di una soap-opera, e un certo morboso fascino per le morti violente e premature la fa da padrone, regalare un po’ di leggerezza in mezzo a cotanta pesantezza, non ci sembra davvero cosa da poco.

Note di regia

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su "Ari-Cassamortari", il film di Claudio Amendola su Prime Video con Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Lucia Ocone e Caterina Guzzanti.
Claudio Amendola (Photo by Rocco Spaziani/Archivio Spaziani/Mondadori Portfolio via Getty Images)

Alzi la mano chi non ha mai rallentato nei pressi di un incidente per allungare il collo e sbirciare cos’è successo. Non vi giudichiamo mica. Forse giusto un pochino. La verità è che, in fondo e neanche troppo, siamo tutti un po’ morbosi, oggi soprattutto: siamo una società di guardoni. Guardiamo, a tutte le ore del giorno e della notte. E quello che guardiamo di più, che ci affascina di più, è la morte. State scuotendo la testa? Okay. Chi l’ha visto? va in onda da 35 anni. Devo dire altro? Ci siamo anche inventati un termine – “true crime” – per dare una mano di vernice al nostro macabro voyeurismo. Ripeto, tranquilli, mica vi giudichiamo. Anche se vi affascina la morte, lo sappiamo che siete delle brave persone. Con dei valori, dei principi etici e del buon gusto. Ma se non fosse così? Intendo, se non aveste niente di tutto questo? Se non foste neanche così delle “brave persone”? Insomma, se foste i Fratelli Pasti? Se foste cresciuti con la massima “Tutti devono mori’, ma solo in pochi ce guadagnano” e vi trovaste in una società che, di fatto, idolatra la morte, quanto ci impiegherebbe l’ago della vostra moralità ad impazzire? E se – ma è una pura supposizione, sia chiaro – le pandemie, le guerre, i social, avessero desensibilizzato anche noi rispetto alla morte? Se fossimo diventati anche noi un po’ più come i Pasti? Impossibile, vero? Sì, impossibile. Noi siamo brave persone. Allora, meglio sorridere di quest’improbabile Famiglia Addams all’amatriciana, ridere per le loro battute al vetriolo, darci di gomito per le loro gustose cattiverie e sghignazzare quando il limite del “politicamente scorretto” viene superato per il nostro divertimento. E, perché no, anche giudicandoli mentre ci sbellichiamo. Perché se non giudichiamo i Pasti, allora ci tocca giudicare noi stessi. E lì non ci sarebbe più nulla da ridere. [Claudio Amendola]

“Ari-Cassamortari! – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del compositore Valerio Carboni che ha composto anche il precedente I Cassamortari.  Altri crediti di Carboni includono musiche per Ci vuole un gran fisico, Ammutta muddica al cinema e Burraco Fatale (con Paolo Buonvino).
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