The Substance, recensione e colonna sonora: potente body-horror femminista sull’effimero mito dell’eterna giovinezza
“The Substance” di Coralie Fargeat è il miglior film horror del 2024 secondo Cineblog – Recensione e tutto quello che c’è da sapere sull’acclamato body-horror con Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid.
The Substance prosegue la corsa alle nomination agli Oscar, la visionaria opera a tinte horror firmata da Coralie Fargeat ha collezionato 5 candidature ai Golden Globe: Miglior Film Commedia o Musicale, miglior regista, miglior sceneggiatura e Miglior attrice sia per Demi Moore che per Margaret Qualley. I Golden Globe rappresentano un vero e proprio banco di prova in vista delle candidature agli Oscar che saranno annunciate il prossimo 17 gennaio – e in cui sin dall’uscita del film si dà per favorita Demi Moore grazie alla sua interpretazione sorprendente, coraggiosa e viscerale.
The Substance ci proietta nel mondo di Elisabeth Sparkle, ex star di Hollywood che allo scoccare dei 50 anni vede la sua carriera ormai al capolinea. Quanto è disposta a mettere in gioco Elisabeth per non essere messa da parte e venire dimenticata per sempre? La soluzione per soddisfare le proprie ambizioni, perseguendo ossessivamente l’ideale di giovinezza e perfezione imposti dall’estetica dominante è a portata di mano… ma ci sono delle regole da rispettare e un delicato equilibrio da stabilire, a ogni infrazione si presenterà un conto salato da pagare sulla propria pelle.
La recensione del film horror dell’anno
La regista francese Coralie Fargeat torna dietro la macchina da presa dopo il notevole esordio con Revenge, un provocatorio e sanguinoso survival-horror che ha mostrato, da un punto di vista squisitamente femminile, la sopraffazione maschile e la cosiddetta cultura dello stupro rispetto all’oggettivazione del corpo femminile. E’ proprio del corpo femminile e della sua inevitabile caducità, vissuta e imposta come una vera e propria patologia da combattere con ogni mezzo, che Fargeat ci narra nel suo visivamente potente e narrativamente provocatorio body-horror dall’anima ferocemente femminista.
Se Barbie ricreava il patriarcato attraverso l’imposizione di una figura femminile stereotipata all’interno di un universo concepito a misura di maschio dominante, “The Substance” ci ricorda invece come quello stesso patriarcato, ormai residuo pregnante di un pensiero maschilista latente tuttora strisciante nelle nuove generazioni, abbia collaborato a creare una folle, insensata e distruttiva corsa ad una perduta giovinezza. Un desiderio di fermare il tempo che passa che diventa un intervenire compulsivo sul proprio corpo fino a deturparne il naturale trascorrere del tempo con interventi chirurgici invasivi, anche in giovane età. Interventi che altro non sono se non l’imposto bisogno di adeguarsi ad un contesto estetico che per qualcuno potrebbe sembrare qualcosa di intrinseco nella natura femminile, ma che in realtà è qualcosa che si lentamente insinuato nella nostra società, basato su un immaginario estetico prettamente maschile.
Quale miglior veicolo del body-horror per raccontare la mostruosità a cui si sta andando incontro tra ettolitri di silicone, botox party, labbra ripiene e lifting ad oltranza? Questo diktat del sembrare più giovane ad ogni costo, del voler rivaleggiare a sessant’anni con delle ventenni o addirittura entrare in competizione con le proprie figlie, da dove arriva? Chi impone determinati e irraggiungibili modelli estetici? Perché non si è mai in sintonia con il proprio corpo andando incontro a disturbi alimentari? Perché non si accetta di invecchiare trattando l’età che avanza come una patologia? Questa corsa alla perfezione estetica per un modello imposto dall’immaginario maschile è diventato in un contesto odierno una sorta di “laboratorio di Frankenstein”, dove si perseguono modelli estetici estremi e ci si ritrova ad aver speso cifre esorbitanti senza aver mai raggiunto una perfezione rincorsa senza tregua, e che purtroppo esiste solo nella testa degli stolti.
Qui entra in gioco una meravigliosa e coraggiosa Demi Moore che quel tortuoso meccanismo creato e imposto dall’intrattenimento lo ha vissuto da star degli anni 90. La sua Elisabeth Sparkle in declino ci rievoca un po’ la Moore del dimenticabile Striptease, pellicola che insieme a Soldato Jane e Il giurato ha segnato una clamorosa debacle nella carriera l’attrice. Nell’arco di due anni, 1996 e 1997, Moore si aggiudica tre Razzie Award quale peggior attrice dell’anno per tutte e tre le pellicole citate, e un paio di anni dopo divorzia da Bruce Willis dopo 14 anni di matrimonio.
La Elisabeth Sparkle di Demi Moore è in primis vittima di se stessa e poi agnello sacrificale sull’altare di un immaginario maschile distorto e pervasivo, che doo averla corteggiata e portata alle stelle, ora la considera un peso, qualcosa alla stregua di una confezione di latte scaduta. Coralie Fargeat mette in scena con “The Substance” un patto di stampo faustiano, ma ne toglie tutto il “romanticismo”, stipulandolo nell’asetticità di una sala operatoria, nella routine di una dieta a base di integratori, il contratto con il diavolo si fa per telefono e si consuma sul proprio corpo in una versione croneberghiana de Il ritratto di Dorian Gray incontra Dr. Jeckill & Mr Hyde.
Partendo idealmente da La mosca di Cronenberg, in questo caso il “Brundle” di Jeff Goldblum viene soprannominato “Monstro” e richiama lo struggente Elephant Man di David Lynch, la regista utilizza il body-horror come “braccio armato” per esprimere tutta la frustrazione e la paura legate alle aspettative sociali sui corpi delle donne e sull’invecchiamento. Il film inizia con una scioccante scena di “parto” e si dipana mostrando le varie conseguenze del non rispettare le regole di convivenza tra la Sparkle originale e la sua versione più giovane e migliorata. Questa ribellione del nuovo contro il vecchio prenderà sempre più corpo attraverso allucinazioni, inquietanti sequenze oniriche, incubi mutageni e una necrosi in divenire che segnerà l’inizio di una inarrestabile discesa nella pazzia.
Questo manifesto “horror” avanguardista culmina con il sopraggiungere della follia e una scioccante trasformazione per la protagonista. Una volta rotto il patto/contratto, Elizabeth sente quasi una sorta di liberazione da quella pressione sociale che la opprimeva nello spirito e nel corpo. La regista decide di portare a compimento questo incubo surrealista con una sorta di liberatoria e catartica pioggia di sangue. Su schermo si scatena un potente fiotto ematico che richiama gli splatter giapponesi, con cui Elizabeth sfoga tutta la sua rabbia, vomitandola sul pubblico adulante e giudicante a seconda dei momenti, ma mai comprensivo. Idem per gli uomini, ritratti dalla regista con una schiettezza disarmante nella loro immaturità cronica e misogina spavalderia. Il genere maschile diventa così lo specchio di una società plasmata a sua immagine e somiglianza; crudele come un bambino che stanco del suo giocattolo lo mette da parte e per noia magari lo rompe, pensando già a cosa andrà a rimpiazzarlo, magari qualcosa di più interessante. E per il vecchio? Ad attenderlo solo l’oblio e una manciata di sfocati ricordi carichi di rimpianto.
In attesa di scoprire le candidature all’Oscar per “The Substance”, possiamo già annunciare che il potente e provocatorio body-horror femminista di Coralie Fargeat è per noi di Cineblog il migliore film horror dell’anno, senza se e senza ma.
Curiosità
- Il film ha vinto il premio alla Miglior sceneggiatura al Festival di Cannes, il premio del pubblico per la sezione Midnight Madness al Festival di Toronto, è stato candidato a 4 EFA vincendone 2 (Miglior fotografia e Migliori effetti visivi) e ha ricevuto, tra le altre, 2 nomination ai Film Independent Spirit Award, 4 nomination ai Saturn Award, 1 nomination ai Gotham Awards, e numerose candidature ai vari premi dei circoli della critica statunitense.
- Ray Liotta è stato scelto per il film nel febbraio 2022, ma è morto a maggio di quell’anno prima di poter girare le sue scene. Dennis Quaid lo ha sostituito, ma Liotta è ancora menzionato nelle “Note di ringraziamento” del regista durante i titoli di coda.
- Margaret Qualley ha rivelato in alcune interviste che i suoi seni nel film non sono suoi; sono protesi progettate dal truccatore francese Pierre Olivier Persin. Qualley ha dichiarato: “Purtroppo non esiste una pozione magica per le tette, quindi abbiamo dovuto incollarle. Coralie Fargeat (la regista del film) ha trovato un incredibile team di protesi per dotarmi del seno della vita, ma non quello della mia vita.”
- In diverse interviste, Demi Moore ha detto che leggere la sceneggiatura di questo film le ha ricordato la sceneggiatura di Ghost – Fantasma (1990), perché la possibilità che potesse essere fantastico o un disastro era la stessa. Questo è stato fondamentale per lei per accettare il ruolo.
- Nel film, Elisabeth Sparkle compie 50 anni. Demi Moore, che interpreta il personaggio, aveva 61 anni al momento delle riprese del film.
- Universal Pictures era originariamente incaricata di distribuire il film tramite il loro accordo con la società di produzione del film Working Title.
- Ad un certo punto durante la realizzazione del film, hanno finito per allontanarsi dal progetto. Secondo The Hollywood Reporter, diverse fonti hanno affermato che Universal era “preoccupata per la prospettiva di distribuire il film”. Mubi ha finito per acquisire i diritti mondiali per il film poco prima della sua première al Festival di Cannes in concorso.
- Questo è il primo body-horror ad essere mai stato autorizzato per la proiezione in Vietnam, con solo 1 minuto e 30 secondi tagliati, secondo il distributore.
- Demi Moore non è stata la prima scelta di Coralie Fargeat. Durante un incontro a Parigi, Moore diede a Fargeat una copia delle sue memorie del 2019 che poi convinsero Fargeat a sceglierla per la rappresentazione del suo rapporto con il corpo durante i primi e gli anni di massimo splendore della sua carriera cinematografica.
- Il numero di telefono di The Substance (555-0199) è un famoso numero di fantasia che appare in molti film, come American Beauty (1999) – come numero di telefono di Lester Burnham; e in Insider – Dietro la verità (1999).
- Il film ha ricevuto la standing ovation più lunga tra tutti i film presentati al Festival di Cannes del 2024.
- Demi Moore ha lavorato al fianco della madre di Margaret Qualley, Andie MacDowell, in St. Elmo’s Fire (1985).
- In alcune scene, Sue indossa orecchini a forma di stella. Gli orecchini a stella sono simili agli orecchini che indossa Jen in Revenge (2017), il precedente film della regista Coralie Fargeat.
- Uno dei film preferiti di Margaret Qualley è Genitori in trappola (1998), con Dennis Quaid, che ha avuto una breve relazione con sua madre Andie MacDowell.
- Harvey (Dennis Quaid) è al telefono in bagno quando qualcuno dall’altra parte dice che Elisabeth Sparkle (Demi Moore) ha vinto un Oscar. Nel suo appartamento ci sono trofei ma nessun Oscar. Questo è un riferimento a Jane Fonda che ha vinto due Oscar ed è diventata una star del fitness in video casalingo negli anni ’80 quando aveva 45 anni.
- Dennis Quaid ha recitato insieme alla madre di Margaret Qualley, Andie MacDowell, in A cena da amici (2001) e Footloose (2011).
- In alcune scene, Sue indossa orecchini a forma di stella. Gli orecchini a forma di stella sono simili agli orecchini che Jen indossa in Revenge (2017), il precedente film della regista Coralie Fargeat.
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- Vincent Colombe appare come uno degli impiegati della rete. È stato il protagonista del cortometraggio Reality+ (2014) di Coralie Fargeat, che affronta lo stesso argomento di “The Substance”. Colombe sppare anche nel suo debutto alla regia, Revenge (2017).
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Curiosità con “SPOILER” sul finale
ATTENZIONE!!! Non proseguire nella lettura se non si è visionato il film, spettatore avvisato…
- Il film è in parte ispirato a “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, che racconta di un uomo che riesce a evitare di invecchiare lasciando che i segni dell’invecchiamento appaiano su un dipinto che lo ritrae invece del suo vero corpo. Tuttavia, invece di mostrare semplicemente i segni dell’invecchiamento, il ritratto finisce per diventare progressivamente più mostruoso, come riflesso del comportamento immorale di Gray (proprio come il corpo di Elisabeth inizia a decadere rapidamente quando Sue cerca di abusare della Sostanza). Gray nasconde il ritratto spostandolo in una stanza più riservata della sua casa e finisce per pugnalarlo. Ciò si riflette nel film quando Sue fa un buco nel poster di Elizabeth appeso nel soggiorno e finisce per nasconderlo in una stanza appartata.
- Coralie Fargeat ha citato La mosca (1986) di David Cronenberg come influenza su questo film. Entrambi i film includono un momento in cui il protagonista si toglie un’unghia dal dito in decomposizione.
- L’attrice Margaret Qualley ha confermato al Toronto International Film Festival (TIFF) di essere stata all’interno della protesi di “Monstro” alla fine del film. Articoli pubblicati in seguito avrebbero rivelato che ci sarebbero volute dalle cinque alle sei ore per metterle la tuta completa.
- Secondo Qualley, nonostante il processo fosse una “tortura”, le piaceva recitare le sequenze.
- Durante il TIFF Demi Moore ha detto che le sue protesi hanno richiesto dalle 6 alle 9 ore per essere applicate e che avrebbero potuto funzionare solo per poche ore. Uno dei motivi alla base del breve programma di lavoro era anche perché le protesi erano delicate e sarebbero durate solo un numero limitato di riprese.
- La scena in cui Sue si infila la mano nello stomaco e tira fuori la coscia di pollo è un riferimento visivo a David Cronenberg. Sia in Videodrome che in eXistenZ fa in modo che i personaggi si infilino la mano nello stomaco e tirino fuori le pistole in un modo molto simile. In eXistenZ la pistola è in realtà fatta di ossa e cartilagini animali.
- La regista Coralie Fargeat, parlando del pubblico di Capodanno alla fine del film, ha detto: “Il pubblico, per me, rappresenta la società. Ho rappresentato il sogno autentico di Elisabeth, che è quello di essere amata da quelle persone per quella che è veramente. Avere questa esplosione di sangue e interiora è stato un modo per esternare la violenza che sento che tutti quegli sguardi e questa pressione di bellezza ci mettono addosso. È stato un modo per me di sbatterla in faccia al pubblico per dire: “Guardate cosa state creando. Siete responsabili di questa esplosione”.
- Durante il climax in cui la mano di Monstro ElisaSue si spezza e spruzza sangue su tutto il pubblico dello spettacolo di Capodanno e sullo studio, la regista Coralie Fargeat stessa ha azionato il tubo fuori campo. Secondo lei, sono stati utilizzati oltre 36.000 galloni di sangue cinematografico solo per quella sequenza.
- Tutte le parti del corpo che cadono da Sue sono esattamente le stesse parti del corpo che cadono da Brundle in La mosca (1986): dente, unghia, orecchio.
- In un’intervista del 2024 con Hammer to Nail, Coralie Fargeat ha parlato a lungo della scena del “parto”: “Questa è stata la scena più importante del film per me. È stata la prima scena che è venuta in modo naturale, ma ci è voluto molto tempo per scriverla. Quando scrivo accolgo le idee così come vengono, anche se all’inizio sono disordinate. Anche se non è ancora completamente realizzata, ma sembra giusta, la esplorerò. Sapevo che doveva essere molto viscerale, organica e piena di potere. Avevo bisogno di mostrare questa metamorfosi in questo modo perché crea un forte simbolismo verso la nostra immagine e i nostri confini. Di nuovo, volevo creare qualcosa che senza una parola sarebbe stato coinvolgente e avrebbe spinto il pubblico in questa storia. È un grande passo e sapevo che doveva essere fatto in modo molto intenso in modo che il pubblico avesse la chiave per entrare in questo mondo. Ogni pezzo era molto importante. Ciò che avrei mostrato, ciò che avrei nascosto, questo tunnel di luce che trasmette i loro cervelli, tutto era così specifico. Per tutte le scene in cui c’è nessun dialogo, scrivo ogni elemento, comprese le inquadrature, il ritmo e il suono. È stata la scena che ha richiesto più tempo per essere preparata e girata. Abbiamo dovuto affrontare molti vincoli, tra cui protesi, corpi finti, la creazione di un vero tunnel di luce e vere inquadrature di fuoco. Abbiamo anche dovuto affrontare delle sfide con la sincronizzazione della macchina da press con il POV, le riprese attraverso uno specchio (che non consiglierei) e persino la costruzione di due bagni separati, ecc. C’era un’intera sala di guerra lì dentro. Ci sono volute circa due settimane per girare. I primi piani con gli occhi multipli, che sono molto importanti, hanno richiesto macchine da presa multiple. Abbiamo dovuto unire molte inquadrature per dare l’effetto di questa lunga sequenza in cui entriamo nei suoi occhi e poi usciamo e scopriamo Sue. Quindi sì, per me è stata una delle scene più belle che abbia mai realizzato. È il nucleo emotivo del film e il nucleo emotivo della realizzazione del film. Tutti i responsabili dei reparti erano così coinvolti in questa scena. Avevamo bisogno che tutti fossero molto coinvolti per farlo.”
- Il primo episodio dello show televisivo “Pump it Up” di Sue è un omaggio al video musicale Eric Prydz: Call on Me (2004), compresi i costumi, la coreografia e la composizione delle riprese.
The Substance – La colonna sonora del film
- Le musiche originali del film sono di Raffertie (The Continental: From the World of John Wick, Zone 414, White Dragon, One Way, Bull).
- Benjamin Stefanski, meglio conosciuto con il suo alias discografico “Raffertie”, è un compositore, produttore e cantautore britannico. Polistrumentista di formazione classica, ha studiato composizione musicale classica e contemporanea al Royal Birmingham Conservatoire, laureandosi nel 2010. Ha ricevuto consensi iniziali per le sue registrazioni elettroniche sperimentali, pubblicate tramite l’etichetta seminale Planet Mu, firmando con Ninja Tune nel 2011. Il suo album di debutto ‘Sleep Of Reason’ (2013) è stato sostenuto da Mary Anne Hobbes e lodato dalla critica.
- I brani originali di Raffertie sono stati utilizzati in numerosi film, programmi televisivi e trailer, tra cui Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere, Elysium, Maleficent, American Horror Story e Marco Polo. Ha composto musica originale anche per brand come Vogue, Nike, Google e Gucci. Raffertie è stato in particolare scelto da Michaela Coel per scrivere musica originale per la serie acclamata dalla critica e pluripremiata I May Destroy You per HBO e BBC One. Ha anche composto entrambe le stagioni della serie drammatica d’azione e spionaggio Alex Rider per Amazon e Sony Pictures Television, la serie drammatica Strangers di ITV/Amazon, episodi di Top Gear della BBC e il gioco di realtà virtuale Arca’s Path (Dream Reality Interactive/Rebellion).
- La sceneggiatura del film ha rivelato che Coralie Fargeat intendeva usare la canzone “Bullet with Butterfly Wings” degli Smashing Pumpkins, che lei ha definito dalla sua battuta iniziale “The world is a vampire”.
- Altri brani inclusi nella colonna sonora: Pump It Up di Earl Gregory / Aerotronic di Romanger / Fade Away di Thomas Kuratli (aka Pyrit) / Lost Cool di Holy Fuck & Lucia Tacchetti / The Nightmare and Dawn dal film La donna che visse due volte (1958) scritta ed eseguita da Bernard Herrmann / At Last (Sweetened Version) di Etta James / Wall Street, The Punishment Song, Manouba e Ending Blast di Youssef Chebbi & Valentin Féron / Ugly and Vengeful di Anna Von Hausswolff / Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss (non accreditata).
1. Elizabeth Sparkle (1:59)
2. The Substance (2:30)
3. Change of Heart | I’d Like To (1:51)
4. Only | Byron (1:44)
5. Activation (4:10)
6. You Stabilise Everyday (1:26)
7. Apartment (0:41)
8. Home Improvement (0:28)
9. Nose Bleed (1:37)
10. Zip (0:21)
11. Alteration (1:21)
12. Followed (0:19)
13. Red Dress (1:00)
14. Make Up (1:03)
15. French Cuisine (4:13)
16. Control Yourself (1:20)
17. Golem (0:45)
18. Your Final Kit (1:38)
19. They Are Going to Love You (0:30)
20. I Hate Myself (3:43)
21. Single Use (1:41)
22. Everything in the Right Place (1:03)
23. Monstro (0:13)
24. On Air (0:41)
25. Shoot the Monster (1:37)
26. Blood (1:11)
27. More Blood (0:22)
28. Pirouette (1:53)
La colonna sonora di “The Substance” è disponibile su Amazon.