Paolo Sorrentino farebbe un film sugli impresentabili
Paolo Sorrentino parla del suo rapporto con i colleghi, dei suoi progetti futuri e della situazione del cinema italiano a L’intervista di Sky Tg24.
Paolo Sorrentino, ospite a L’intervista di Maria Latella su Sky Tg24, ha parlato dei suoi progetti futuri. Il regista premio Oscar, attualmente in sala con Youth – La giovinezza, ha smentito di volersi fermare a quattro film per poi ritirarsi dalle scene (cosa che aveva dichiarato lui stesso solo qualche giorno fa):
Che farei quattro film e basta l’ho detto scherzando e comunque sarebbero già parecchi. Il meglio spero debba ancora venire. Spero di ricominciare con nuovi stimoli. Molti stimoli precedenti sono stati appagati e gratificati. Il bello di questo lavoro è che si può sempre ricominciare perché ogni volta è un’avventura inedita.
Quando Maria Latella gli chiede se farebbe un film sugli “impresentabili della politica” (in riferimento alla lista degli impresentabili che sono stati candidati alle elezioni regionali 2015, come ad esempio Vincenzo De Luca, che stanotte ha vinto in Campania), il regista annuisce e spiega:
Penso proprio che lo farei. Gli impresentabili sono più avvincenti da un punto di vista drammaturgico. I presentabili sono utili, ma narrativamente meno affascinanti.
Sorrentino parla anche della situazione del cinema italiano e del principale festival nazionale, il Festival di Venezia, e sostiene che, in entrambi i casi, il nostro Paese potrebbe fare molto di più:
Ogni Paese dovrebbe far leva sulle risorse che ha. Il Cinema in questo momento lo è in particolar modo, quindi avrebbe senso che ci si concentrasse di più. [Sul Festival di Venezia] si potrebbe fare e puntare molto di più. Vista la tradizione che ha, potrebbe essere un Festival più competitivo nei confronti del Festival di Cannes.
Nella lunga intervista rilasciata da Sorrentino, infine, si scopre che il quarantacinquenne cineasta napoletano vede di rado i suoi colleghi Nanni Moretti e Matteo Garrone:
però spesso ci sentiamo per telefono. Con Garrone abitiamo per caso nello stesso palazzo, per cui certo ci incontriamo, parliamo.
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