Home Curiosità A Beautiful Mind: morto John Nash, il premio Nobel portato in sala da Russell Crowe e Ron Howard

A Beautiful Mind: morto John Nash, il premio Nobel portato in sala da Russell Crowe e Ron Howard

Russell Crowe e Ron Howard piangono la morte di John Nash, il premio Nobel di A Beautiful Mind

pubblicato 24 Maggio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 15:34

E’ morto a causa di un incidente stradale John Nash, 86enne premio Nobel per l’economia nel 1994 reso ‘leggendario’ da Russell Crowe in A Beautiful Mind di Ron Howard. Lo scienziato è deceduto insieme alla moglie Alicia mentre era a bordo di un taxi. L’autista ha purtroppo perso il controllo della sua Ford Crown Victoria schiantandosi su un guard rail. John e sua moglie sono stati catapultati fuori dall’auto, morendo sul colpo.

Il divo australiano, che ottenne una nomination agli Oscar per quell’intensa prova recitativa, ha immediatamente twittato le proprie condoglianze alla famiglia, parlando di ‘bellissime menti e bellissimi cuori‘. Anche Ron Howard, vincitore di un Oscar alla regia con A Beautiful Mind, si è avvalso dei social per esprimere tutto il proprio dolore.

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‘E’ stato un onore raccontare parte della loro storia’.[/quote]

Liberamente ispirato all’omonima biografia di Sylvia Nasar, pubblicata in Italia col titolo Il genio dei numeri, A Beautiful Mind vinse 4 Golde Globe, 2 Bafta e venne candidato ad 8 premi Oscar, vincendone 4 (miglior film, regia, attrice non protagonista a Jennifer Connelly e sceneggiatura non originale a Akiva Goldsman). Costata 58 milioni di dollari, la pellicola ne incassò addirittura 313,542,341 in tutto il mondo. Protagonista della storia, ovviamente, Forbes Nash Jr, giovane, timido ed eccentrico matematico che grazie alle sue geniali teorie riuscì a raggiunge la fama e un prestigioso posto da ricercatore al Mit. In piena guerra fredda la sua abilità nel decifrare codici segreti attirò l’attenzione del Pentagono, ma le sue manie di persecuzione lo spinsero verso una grave forma di schizofrenia e il ricovero in ospedale dove venne sottoposto a sedute di elettroshock e a massicce dosi di farmaci. Grazie all’amore della moglie Alicia riucì poi a tornare all’università e, ormai settantenne, a vincere il premio Nobel per l’economia nel 1994.

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Crowe, premiato l’anno prima grazie a Il Gladiatore, avrebbe potuto fare doppietta eguagliando il record di due Oscar consecutivi in mano a Tom Hanks e Spencer Tracy se non fosse stato per Denzel Washington, premiato con Training Day. Howard, invece, superò clamorosamente (e probabilmente immeritatamente) David Lynch, nominato con Mulholland Drive, Robert Altman (candidato con Gosford Park) e Peter Jackson, in corsa con Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello. John Forbes Nash Junior e sua moglie, sempre al suo fianco, vivevano a Princeton, dove l’economista ancora insegnava.