Il nemico – Un breviario partigiano: la resistenza al cinema, non solo il 25 aprile
Aspettando il 25 aprile con un film musicale e partigiano che arriva al cinema e in cofanetto con riflessioni e testimonianze sulla resistenza
Alle 8 del mattino del 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò via radio l’insurrezione delle forze partigiane in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, la giornata del 25 aprile 1946 è stato dichiarata festa nazionale di liberazione, ma ad un settantennio dalle commemorazioni ‘resistenti’ e poco meno da quelle ‘liberate’ le cose su cui riflettere sono ancora tante.
Il prossimo 25 aprile un’occasione potrebbe offrirla anche il film musicale diretto da Federico Spinetti, con la complicità e le memorie sulla resistenza di Massimo Zamboni che, scavando sulla sua storia di famiglia tragicamente segnata da uno sparo che riecheggia dal 1944, intreccia la sua storia personale a quella collettiva dando vita ad un nuovo progetto musicale.
“Il nemico” da scovare e mettere in musica per un progetto musicale ‘partigiano’ con il quale il chitarrista e co-fondatore dei CSI, a quindici anni dallo scioglimento della storica band post-punk italiana, riunisce i suoi membri, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, con la cantante Angela Baraldi, nel teatro di Gualtieri.
Il nemico – Un breviario partigiano e un documentario musicale sulla Resistenza e le sue rappresentazioni, prodotto e distribuito al cinema (dal 18 aprile) da Lab 80 film, con la collaborazione e la partecipazione del gruppo Post CSI, sarà presentato anche all’interno della due giorni di mAterIALe resIstente 20.15 al Parco della Memoria di Correggio, il 24 e 25 aprile, tra performance teatrali e concerti a tema.
Dal 25 aprile 2015, il film sarà distribuito anche con il cofanetto Breviario partigiano, arricchito di CD con la colonna sonora del film e un libro collettivo in cui compaiono riflessioni sulla Resistenza di scrittori, musicisti, giornalisti, registi e storici, tra gli altri Francesco Guccini, Daniele Vicari, Piero Pelù, Giovanni De Luna, Paolo Fresu, Ascanio Celestini, Nada, Alessandro Bergonzoni e Marco Belpoliti.
Note di regia
Attraverso la storia privata e famigliare di Massimo Zamboni abbiamo cercato di stanare alcuni temi scomodi legati alla Resistenza, un lavoro che lui aveva già intrapreso e che lo ha portato a scrivere un libro, oggi in libreria per Einaudi: L’eco di uno sparo. Ci siamo trovati nella campagna reggiana insieme, a condividere ricerche i cui risultati hanno trovato spazio nel film. Il nemico – un breviario partigiano non cerca risposte: pone interrogativi, piuttosto, e non ha paura di guardare in faccia il passato. Parla della violenza partigiana, ad esempio, lo fa senza retorica e con molta compassione. Fra gli argomenti indagati abbiamo scelto di dare spazio al tema della distanza tra appartenenza famigliare e appartenenza politica: Massimo, antifascista, ha fatto i conti con le scelte politiche di suo nonno, fascista ucciso dai partigiani, che per anni sono state lasciate nell’oblio dal resto della famiglia. Il nostro è un film musicale che cerca varchi nella memoria e nella storia della Resistenza. Che significato ha riallacciarsi nuovamente alla lotta partigiana per i musicisti oggi Post CSI? Quali urla, quali sussurri, quali intuizioni scaturiscono dal porsi anima e corpo di fronte alla storia? Quale forma di espressione artistica e musicale si fa veicolo del disagio e del conforto dell’oblio, e al contempo della necessità e della scomodità di un desiderio nitido e bruciante di continuità? Abbiamo lavorato sul continuo rimando tra storia e memoria, tra la Resistenza e le sue rappresentazioni, con l’obiettivo di evocare e smuovere, più che di dichiarare o persuadere. Seguire i Post CSI nella composizione del brano Il Nemico ha fornito un’ossatura importante del film. In un certo senso il loro lavoro è una metafora degli attriti tra diverse prospettive e sensibilità sul tema delle Resistenza e della possibilità, attraverso la fatica del confronto, di approdare ad una visione comune e convinta.
Federico Spinetti
Via | Lab 80