Ma che bella Sorpresa: Recensione in Anteprima
Remake di una commedia brasiliana del 2009, Ma che bella Sorpresa sbarca in sala. Protagonisti Claudio Bisio, Frank Matano e Valentina Lodovini. Leggi la nostra recensione
Sono passati solo 4 mesi dall’uscita in sala del deludente Soap Opera eppure Alessandro Genovesi, regista de La peggior settimana della mia vita e Il peggior Natale della mia vita, si appresta a tornare al cinema a tempo di record con Ma che bella Sorpresa, suo 4° lungometraggio in 4 anni. Un film liberamente tratto da A Mulher Invisível, film brasiliano del 2009 poi diventato serie tv nel 2012 con tanto di Emmy vinto nella categoria Best Comedy. Ambientata in una Napoli verace, tra l’omaggio a Vittorio De Sica e i colori da cartone animato, la pellicola di Genovesi è andata incontro all’ambito e ormai sempre più misterioso riconoscimento di interesse culturale dal taglio ministeriale. Una promozione che stride dinanzi al risultato finale, nell’idea (altrui) vincente ma mal amalgamato, cotto e infine servito.
Protagonista indiscusso è Claudio Bisio, milanese spedito a Napoli nonché romantico sognatore e professore di letteratura al liceo, la cui vita tracolla quando la sua fidanzata con cui convive da 7 anni lo lascia per un altro uomo. Più giovane e aitante. Uno skipper belga con barbone. A consolarlo Frank Matano, ovvero Paolo, suo ex svogliato studente ora diventato insegnante di educazione fisica, ma Claudio sembra proprio non riuscire a riemergere dal tunnel depressivo in cui è entrato, fino a quando una sera, inaspettatamente, suonano alla sua porta. E’ la nuova vicina di casa, bellissima, che chiede lui lo zucchero. Tra i due scatta immediatamente la passione, anche perché lei è realmente la sua donna ideale, la donna perfetta, la fidanzata dei sogni che gira per casa in lingerie e ama il calcio, se non fosse che Silvia, questo il suo nome, qualcosa nasconda…
La classica commedia degli equivoci, neanche a dirlo, tra sogno e realtà, finzione e dramma sentimentale. D’altronde siamo proprio sicuri che sia più sano vivere un rapporto di coppia infelice con una persona ‘vera’ rispetto ad una storia d’amore felice con una persona che non esiste? A porsi la domanda clou del film di Genovese è Renato Pozzetto, tornato in sala per indossare gli abiti dello stranulato papà di Bisio, a cui il regista ha affiancato la sola bella sorpresa della pellicola: Ornella Vanoni. Quella reale, e non la copia televisiva firmata Virginia Raffaele. Sono proprio loro due, Renato ed Ornella, a far venire a galla una commedia che rapidamente brucia l’effetto ‘sorpresa’ del soggetto, tirando troppo per le lunghe l’equivoco ‘visionario’ di Bisio. Ovviamente immediatamente percepito dallo spettatore in sala, vista l’assurdo e irreale personaggio di Silvia. Eppure il giocattolo costruito da Genovesi e dai suoi due co-sceneggiatori Bognetti e Torres presto si inceppa, girando a vuoto e su se stesso nel provare a dipanare la matassa, in realtà molto meno intricata rispetto a quanto immaginato dai suoi autori. Se il buon Bisio fa sempre il suo, va detto, rimane un enorme punto interrogativo nonché un peso di non poco conto la presenza di Frank Matano, ex volto web ormai onnipresente, tra cinema e televisione.
Inserito all’interno della storia come controparte comica dell’ex presentatore di Zelig, Matano entra ed esce dalla scena senza avere un reale senso, se non quello di provare a stemperare la situazione, buttarla sul ridere e cercare di strappare sorrisi in realtà assai modesti. Il tutto vestendo un’improponibile tuta da deficiente. Una sorta di Siani 2.0., se non fosse che in Benvenuti al Sud di Miniero Alessandro avesse un ruolo innegabilmente più centrato, credibile e soprattutto logico all’interno della storia, tanto dall’essere protagonista quanto lo stesso Bisio. A completare l’effetto ‘Benvenuti’ la bella Valentina Lodovini, qui ovviamente negli abiti della prosperosa napoletana cotta di Claudio, vedova con bestiale marito deceduto a causa del troppo fritto ingurgitato. Chiara Baschetti è invece la ‘donna perfetta’, quella che tutti noi abbiamo in testa e che vorremmo si materializzasse, in questo caso diventata ‘reale’ a seguito di un trauma d’amore. Perché l’amore può far male, tanto da portare Bisio a rasentare la pazzia, vedendo ciò che in realtà non esiste. Dalla tragedia del suo protagonista Genovesi ha provato a delineare i tratti di una commedia ambientata in una Napoli onirica, tra volti caratteristici, stradine da percorrere in bicicletta e autentici classici della musica partenopea come Malafemmena, Chella là, O saracino e ovviamente Je sò Pazzo di Pino Daniele, omaggiato nel finale.
A tratti sinceramente divertente ma nel suo complesso incapace di sfruttare una buona idea di fondo, perché prolisso nel portarla avanti e frenato da personaggi terribilmente vuoti in quanto appena accennati, Ma che bella Sorpresa vive di momenti, di rare situazioni riuscite e guest star inaspettatamente in palla, vedi un ritrovato Pozzetto e un’inedita Vanoni, esplosiva e trascinante nell’indossare la maschera della Raffaele che imita se’ stessa. Una bella ed esilarante sorpresa all’interno di un progetto riuscito solo in parte, perché non basta incrociare remake e ‘spin-off’ (A Mulher Invisível e Benvenuti al Sud) per dar vita ad un progetto credibile che sappia stare in piedi per l’intera sua durata. Anche se qui non si cade mai, è vero, ma si zoppica, e vistosamente.
Voto di Federico: 5
Ma che bella Sorpresa – (Ita, commedia, 2015) di Alessandro Genovesi; con Claudio Bisio, Frank Matano, Valentina Lodovini, Chiara Baschetti, Ornella Vanoni, Renato Pozzetto, Galatea Ranzi, Anna Ammirati, Olivier Langhendries, Gennaro Cuomo, Achille Sabatino, Giovanni Di Mare, Luigi D’Oranio, Maria Bolignano, Greta Giordano – uscita mercoledì 11 marzo 2015.