Stasera in tv: “Gomorra – New Edition” su Rai 3
Rai Tre stasera propone “Gomorra – New Edition”, film drammatico del 2008 di Matteo Garrone con Toni Servillo, Gianfelice Imparato e Maria Nazionale.
Cast e personaggi
Toni Servillo: Franco
Gianfelice Imparato: Don Ciro
Maria Nazionale: Maria
Salvatore Cantalupo: Pasquale
Gigio Morra: Iavarone
Salvatore Abbruzzese: Totò
Marco Macor: Marco (detto Boxer)
Ciro Petrone: Ciro (detto Pisellino)
Salvatore Ruocco: Marco
Carmine Paternoster: Roberto
Gaetano Altamura: Gaetano
Italo Renda: Italo
Simone Sacchettino: Simone
Vincenzo Fabricino: Pitbull
Salvatore Striano: Scissionista
Vincenzo Bombolo: Bombolone
Alfonso Santagata: Dante Serini
Salvatore Caruso: Responsabile cava
Italo Celoro: Contadino
Manuela Lo Sicco: moglie di Pasquale
Zhang Ronghua: Xian
Giovanni Venosa: Giovanni
Vittorio Russo: Zì Vittorio
Bernardino Terracciano: Peppe o’cavallaro
La trama
Potere, soldi e sangue. Questi sono i “valori” con i quali gli abitanti della provincia di Napoli e Caserta, devono scontrarsi ogni giorno. Quasi sempre non puoi scegliere, quasi sempre sei costretto a obbedire alle regole del Sistema, la Camorra, e solo i più fortunati possono pensare di condurre una vita “normale”. Cinque vicende s’intrecciano in questo paesaggio violento, un mondo spietato, apparentemente lontano dalla realtà, ma ben radicato nella nostra terra. In questa nuova e definitiva edizione Matteo Garrone ha voluto riprendere in mano il suo capolavoro e ha ritoccato alcune scene per dare un più preciso e compiuto significato all’opera.
Il nostro commento
Matteo Garrone porta su grande schermo Gomorra, bestseller di Roberto Saviano che racconta vita, morti e miracoli economici della camorra attraverso gli occhi di alcuni personaggi che gravitano a diversi livelli nel microcosmo criminale del napoletano.
Gomorra è una pellicola schietta, inquietante e visivamente evocativa grazie alla fotografia di Marco Onorato, all’azzeccato uso del dialetto stretto e alla miscellanea di personaggi interpretati da attori professionisti e gente presa dai rioni. Garrone utilizza i crismi del gangster-movie e gli elementi tipici di tanto cinema neorealista anche recente, vedi Mery per sempre e Il branco diretti da Marco Risi.
Il risultato è potente, arriva dritto al sodo senza fronzoli narrativi, segue il romanzo nella denuncia di una vera e propria realtà parallela dove legge e ordine sono il nemico da abbattere e l’illecito diventa il pane quotidiano da difendere, un moderno Far West dove l’esecuzione in pubblico è ancora un mezzo di persuasione irrinunciabile e l’economia sommersa ha messo radici troppo profonde.
Anche se la Campania non è certamente solo quella raccontata nel film di Garrone, è imprescindibile e necessario che la condanna e la denuncia arrivino prive di filtri che rischino di indorare la pillola o peggio di dare epicità all’atto criminoso e in questo il film Gomorra, più che la serie tv, centra pienamente il bersaglio senza paura e senza accomodanti vie di mezzo.
Note del regista Matteo Garrone
La materia da cui sono partito per girare Gomorra era così potente visivamente che mi sono limitato a riprenderla con estrema semplicità, come se fossi uno spettatore capitato lì per caso. Mi sembrava questo il modo più efficace per restituire l’esperienza emotiva che ho provato durante tutto il percorso della lavorazione del film.
Matteo Garrone racconta che l’esigenza di una “New Edition” di Gomorra è nata da una visione con il figlio dodicenne: Grazie a lui mi sono reso conto che certi passaggi non si capivano bene. Così ho inserito nuove inquadrature, rimontato 7 scene per renderle più comprensibili, tolto una decina di minuti con una cinquantina di tagli: interventi fondamentali ma invisibili per lo spettatore. Ora lo considero concluso, non lo toccherò più…anche se allora Avrei volentieri fatto Gomorra 1 e 2, per esplorare altre strade del racconto, come quella dei personaggi femminili della camorra, ma avrei dovuto girarli uno dopo l’altro, senza pause. Sarebbe stato impossibile tornare in quei luoghi dopo il clamore seguito all’uscita del film, se siamo riusciti a girare così è perché eravamo invisibili. Ho preferito quindi lasciare la serialità ad altri e concentrarmi su progetti diversi.
Note dello scrittore Roberto Saviano
Le mafie italiane sono una holding che semina guerra. Si contano 10.000 morti in trent’anni. Le vittime del conflitto israelo-palestinese a partire dalla prima Intifada, secondo le stime ufficiali, si assommano a una cifra inferiore.
Sono anche l’impresa più potente d’Italia e uno dei pilastri dell’economia europea: un giro d’affari di 150 miliardi di euro l’anno. Tutto il gruppo Fiat, nel mondo, fattura 58 miliardi di euro. Negli ultimi trent’anni la camorra ha ucciso quattromila persone, più di ogni altra organizzazione criminale o terroristica. Più dell’Ira, più dell’Eta, più del terrorismo islamico, più di Cosa Nostra.
I numerosi clan che la compongono si suddividono il territorio a densissima popolazione che comprende le province di Napoli e Caserta, estendendo ogni giorno i confini di un regno smisurato e invisibile su cui esercitano un controllo senza pari.
La camorra non guadagna solo col traffico di droga e di armi o con le estorsioni, ma fa affari in qualunque settore: edilizia, turismo, tessile, trasporti, carburanti, distribuzione alimentare, supermercati, ristoranti, negozi, cinema, banche. Gli immensi proventi di queste attività illecite vengono poi reinvestiti in numerose attività legali, che si estendono ben oltre i confini nazionali da Taiwan ad Aberdeen. La camorra ha persino acquistato azioni per la ricostruzione delle Torri Gemelle a New York.
Conta migliaia di affiliati che appartengono ad ogni classe sociale. Medici, imprenditori, chimici, ingegneri, operai edili, netturbini, psicologi, salumieri, sarti, braccianti. Assolda anche bambini, che impiega come spacciatori, vedette, fattorini e persino come soldati che facilmente da adolescenti diverranno killer. Le mafie in Italia contano – secondo la Procura Nazionale antimafia – su un esercito di circa 25.000 affiliati per circa 200.000 diretti fiancheggiatori.
Grazie ai suoi prezzi concorrenziali, la camorra ha conquistato il monopolio del traffico dei rifiuti tossici. Per oltre trent’anni molte imprese del nord e centro Italia, con l’aiuto di mediatori legati alle imprese di camorra, hanno sepolto i loro rifiuti tossici nel sud Italia, avvelenando terreni agricoli e favorendo la crescita esponenziale dei casi di tumore. Se i rifiuti illega li gestiti dai clan fossero accorpati, diverrebbero una montagna di 14.600 metri con una base di tre ettari, quasi il doppio della montagna più alta della terra, l’Everest, alto 8850 metri.
Nel settore della moda, la camorra gestisce la produzione dei capi contraffatti, ma contribuisce pure alla manifattura di una parte ufficiale del “Made in Italy” più prestigioso attraverso una capillare rete di fabbriche a nero che dipendono dal credito dei clan.
Scampia, periferia a nord di Napoli, è considerata la piazza a cielo aperto più grande del mondo, ogni giorno il guadagno di un unico clan con la droga è di 500.000 euro al giorno. Qui è scoppiata una faida all’interno di uno dei clan egemoni che dal febbraio del 2004 ha generato decine e decine di morti in poche settimane.
Le vicende a cui assisterete si ispirano a fatti realmente accaduti e che continuano ad accadere nei quartieri napoletani come Scampia e nelle zone del Casertano. Lì, come in altri luoghi, la vita di migliaia di uomini e donne, molti dei quali giovani, è condizionata dal potere criminale e dalla sua violenza.
Riconoscimenti
– Festival di Cannes: Grand Prix Speciale della Giuria, Premio Arcobaleno Latino
– 5 European Film Awards: miglior film, miglior regia, miglior attore (Toni Servillo), migliore sceneggiatura, migliore fotografia
– 7 David di Donatello (su 11 nomination): miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura, miglior produttore, miglior canzone originale (Herculaneum di Robert Del Naja e Neil Davidge), miglior montaggio e miglior suono in presa diretta
– 2 Nastri d’argento: Nastro dell’anno e miglior sonoro in presa diretta
– 4 Ciak d’oro: miglior film, miglior sceneggiatura, miglior fotografia e miglior montaggio
– Satellite Awards: miglior film straniero
– 2 European Independent Film Critics Awards (su 7 nomination): miglior attore (Toni Servillo), miglior produttore (Domenico Procacci)
La colonna sonora
- La colonna sonora include brani selezionati dal regista Matteo Garrone che ha pescato nei classici della melodia partenopea e dal neo-melodico napoletano, preferendo il nuovo e il poco conosciuto a scelte più furbe e accattivanti. Questa è la linea melodica che segue l’intera compilation con alcuni brani composti appositamente per il film, come “Viento’e mare” interpretata da Maria Nazionale, una puntata internazionale con gli Enigma, il pop di Daniele Stefani, la techno di “Must Pray” ed un brano strumentale, “Herculaneum” di Robert del Naja e Neil Davidge dei Massive attack, premiato con un David di Donatello per la miglior canzone originale.
- “Herculaneum” è il brano di Robert Del Naja e Neil Davidge dei Massive Attack scritto appositamente per accompagnare i titoli di coda di Gomorra. Una collaborazione casuale nata con la complicità di Max Passante, Dj e Producer napoletano ma da anni in Inghilterra dove collabora attivamente con il gruppo di Bristol. Robert Del Naja, le cui origini partenopee (il padre è napoletano) lo hanno spesso portato nel capoluogo campano si è interessato al progetto con slancio e passione sin dalle prime fasi di lavorazione. Il risultato è un brano intenso nella migliore tradizione dei Massive, capace di suggellare le atmosfere inquiete dell’affresco di Garrone. Garrone non ha immaginato un’orchestrazione tradizionale per musicare Gomorra lasciando che fossero i tanti suoni del film a diventarne la colonna sonora. Il lavoro di Sound Design è stato realizzato da Leslie Shatz presso il WildFire Post di Los Angeles. Leslie vanta collaborazioni con registi importanti come: Gus Van Sant, Jane Campion e Todd Haynes ed è stato candidato agli Oscar nel 2000 per La Mummia. Anche l’uso dei brani di repertorio è puramente funzionale a raccontare l’ambiente in cui si muovono i personaggi. La scelta è quindi caduta sui cantanti neomelodici più in voga in questo momento (Alessio, Raffaello, Rosario Miraggio) oltre al repertorio più classico di Nino D’Angelo.
LISTA TRACCE:
1- Ma si vene stasera (Alessio Ma)
2- La nostra storia (Raffaello)
3- Brava gente (Nino D’Angelo)
4- Must Pray (Pieter Vecampt)
5- Macchina 50 (Rosario Miraggio)
6- Ragione e sentimento (Maria Nazionale)
7- Un giorno d’amore (Daniele Stefani)
8- Sadeness (Enigma)
9- Esageratamente (Anthony)
10- O’schiavo 0’re (Nino D’Angelo)
11- Cheng Gu Shi (Teresa Teng)
12- Viento’e mare (Matthew Herbert featuring Maria Nazionale)
13- L’amica di mia moglie (Tony Riccio)
14- Finchè ‘O sole me vò (Maria Nazionale)
15- Herculaneum (Robert del Naja)
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