Girando a Cinecittà si scoprono anche i costumisti
Dietro alla Mostra che si sta per inaugurare, un mestiere affascinante, che rendere presentabile la vita, nomi famosi, Piero Tosi, Gabriele Pescucci, Maurizio Millenotti, Nicoletta Ercole…
Fortuna e lavoro hanno voluto che io incontrassi tra la gente, gli artisti del cinema, molti costumisti, in grande maggioranza professionisti ineccepibili, appassionati al film che è stato affidato con sensibilità speciale. La “specialità” consiste, in questo caso, ricordando anche gli scenografi (ne parlerò), nel contribuire alla realizzazione di un film con la sua storia partecipando a un ribaltamento essenziale per il cinema. Il ribaltamento consiste nel passaggio dalla carta della sceneggiatura, situazione orizzontale, al set, ovvero a una situazione verticale. Il cinema è schermo, è verticalità; e il passaggio dalla carta allo schermo è un’avventura che non sempre viene apprezzata. Mettere in piedi e far muovere un film.
In “Cinecittà Si Mostra”- nuova ampia sezione intitolata “Girando Cinecittà” – il passaggio è percepibile non solo per i filmati da me realizzati che la accompagnano, integrano, rilanciano il percorso espositivo, a cura di Alida Cappellini e Giovanni Licheri; ma anche dalle citazioni di costumi che costellano lo stesso percorso. In questo caso, si tratta dei costumi scelti e “interpretati” da Nicoletta Ercole, una grande professionista.
Romana, Nicoletta è una persona che ha scelto per “Cinecittà Si Mostra” in tutto il suo sviluppo una serie di costumi interpretati, ossia disposti e illuminati, tra le parti della mostra stessa, e gli inquadramenti storici, artistici. Sono costumi ad esempio di Federico Fellini, cito solo lui per non sciupare la sorpresa del pubblico lungo la prima e seconda sezione della mostra, 1937-1989. La presenza dei costumi è un fatto importante e delicato. Non sempre riesce. Si può sbagliare le luci e rendere i costumi , cose vive, in presenze spettrali, persino fastidiose. Nicoletta è dal 1974 in attività tra cinema, teatro e tv. Il numero dei registi con cui ha lavorato è alto (da Visconti a Ferreri, da Francis Ford Coppola a Tornatore…). I suoi interessi estesi. Ha avuto una montagna di premi, insegna all’Istituto internazionale del design. A me è capitato di incontrarla al Festival di Spoleto, di recente, come curatrice di rassegne di film nella Sala Frau, da sempre destinata al cinema; ed è successo che qualche anno fa ha voluto con Giorgio Ferrara, direttore del Festival, mostrare dieci film miei su grandi personaggi e storie dello spettacolo: Maria Callas, Luciano Pavarotti, Gassman, Sordi, Vitti; la Cinecittà anni Trenta e Quaranta, gli anni della dolce vita e quelli delle rivolte giovanili non soltanto in Italia, al ritmo del rock e delle canzoni anni Sessanta- Settanta. Una iniziativa di grande successo.
Non svelo i costumi che Nicoletta Ercole ha inserito in “Girando a Cinecittà”, voglio che il pubblico scopra questi contributi nell’allestimento e nei filmati come sforzo “narrativo” del processo del “mettere in piedi” il cinema, passare cioè dalla fase orizzonte a quella verticale. Lo scopo di una mostra non è soltanto quello di offrire un ripasso storico e di costume ma anche quello di offrire l’occasione per avvicinare l’uno all’altro i piccoli, grandi passi che con gli sceneggiatori e i registi compiono costumisti italiani giustamente famosi negli anni Novarese, Sensani, Gherardi, Tosi, Donati, Pescussi, Canonero, Millenotti, Pizzi.
In silenzio, spesso nascosti dai rumori del glamour dei divi e delle trame dei film, i costumisti e scenografi hanno trovato orgoglio e voglia di presentare, raccontare, far riflettete sul loro lavoro, si sono riuniti in una associazione con scenografi e arredatori e pubblicano una bella rivista “Scenografia & Costume”. Uno dei numeri più interessanti è intitolato “Il nostro omaggio a Cinecittà”, uscito nel periodo in cui venne inaugurata la prima sezione di “Cinecittà Si Mostra” (1937-1948), primo passo e a cui si aggiunge “Girando a Cinecittà”, sempre prodotta da Giuseppe Basso. Cinecittà, costumi di varie epoche, “illuminati a giorno”, cose e emozioni di oggi.