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50 Sfumature di Grigio: polemiche per il divieto negli Usa

Un gruppo Anti-Pornografia contro 50 Sfumature di Grigio

pubblicato 14 Gennaio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:58

Ufficializzato il divieto Usa ai minori di 17 anni non accompagnati da adulti a causa di ‘forti contenuti sessuali anche nei dialoghi, qualche comportamento insolito, nudità e dialoghi sboccati‘, 50 Sfumature di Grigio ha già iniziato a far discutere. Anche se nessuno l’ha ancora visto e a un mese esatto dall’uscita in sala, il film è stato criticato dal Gruppo Anti-Pornografia d’America, che ha chiesto a gran voce un nuovo intervento della MPAA. Il motivo? A loro dire il semplice divieto R-Rated sarebbe troppo leggero. Questo perché il film Universal promuoverebbe la ‘disuguaglianza femminile’ e legittimerebbe la ‘violenza contro le donne’.

Alba Hawkins, direttrice esecutivo del gruppo, ha diramato un durissimo comunicato stampa in cui ha etichettato il titolo diretto da Sam Taylor-Johnson come una sorta di ‘anti-Cristo’ cinematografico. Un divieto, quello imposto dalla MPAA, che ‘non informa adeguatamente i genitori sui reali contenuti dell’opera‘. La Hawkins se l’è presa in particolar modo con quell’insolito sbandierato dai censori, perché a suo dire non terrebbe conto della coercizione, della violenza sessuale e dei temi bondage su cui si basa l’intera trama. Vaghe valutazioni che secondo la signora Alba metterebbero ‘a rischio gli spettatori, inviando loro il messaggio che l’umiliazione è piacevole e che la tortura dovrebbe essere sessualmente gratificante‘.

Ora, va detto che un conto è il romanzo e un altro il film, tant’è che Jamie Dornan ha già annunciato che non ci saranno suoi nudi frontali. E allora perché scatenare una caccia alle streghe ad un mese dall’uscita in sala, senza che nessuno, MPAA esclusa, abbia realmente visto nulla? La Universal, nel dubbio, ringrazia per la pubblicità gratuita.

Fonte: AceShowBiz