Foxcatcher, il wrestler Mark Schultz contro il film e Bennett Miller: lo odio
“Hai attraversato la linea Miller. Abbiamo finito. La tua carriera è finita. Getta quel maledetto film nella spazzatura a cui appartiene” . Mark Schultz contro Foxcatcher e Bennett Miller
Presentato al Festival di Cannes, qui da noi recensito, candidato a 3 Golden Globe e tratto dalla storia vera dell’assassinio del lottatore campione olimpico alle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles David Schultz, avvenuta nel 1996 per mano di John du Pont, amico ed allenatore del lottatore, Foxcatcher uscirà in Italia il prossimo 5 marzo. Adattamento cinematografico dell’autobiografia del wrestler Mark Schultz, fratello di David, anch’esso campione olimpico nel 1984, il film è stato preso di mira dallo stesso Mark, via Twitter. Una sfuriata un po’ a sorpresa quella di Schultz, che in passato si era detto soddisfatto del lavoro del regista Bennett Miller, per poi eplodere a cavallo tra 2014 e 2015.
“Tutto quello che ho mai detto di positivo sul film me lo rimangio. Lo odio. Odio. Lo odio. Odio. Lo odio. Odio. Lo odio”. “Odio Bennett Miller”.
Una critica molto generica ma decisamente decisa quella dell’uomo, nel film di Miller interpretato da Channing Tatum. A vestire i panni del fratello Dave, invece, troviamo Mark Ruffalo, che ha fatto sua la candidatura ai Golden. Ad indossare gli inquietanti abiti del coach John du Pont troviamo infine Steve Carell, a sua volta nominato ai Golden. Sempre via Twitter e con un altro cinguettio, Mark Schultz è stato poi ancor più dettagliato.
“Molte scene di Foxcatcher sono per lo più direttamente prese dal mio libro (tranne alcune). Ma i rapporti e le personalità dei personaggi sono pura finzione. Odio il modo in cui sono stati tratteggiati.”
Via Facebook, in un post che ha poi cancellato, Schultz è stato più preciso:
“Le personalità e le relazioni tra i personaggi del film sono principalmente fiction e un po’ offensive. Lasciano il pubblico con la sensazione che in qualche modo ci potrebbe essere una relazione sessuale tra DuPont e il sottoscritto, ed è una bugia nauseante e offensiva”. “Ho detto a Bennett Miller di tagliare quella scena fuori e lui ha detto che voleva dare al pubblico la sensazione che duPont stesse invadendo la mia privacy e il mio spazio personale. Poi ho letto 3 o 4 recensioni che l’hanno interpretata sessualmente, mettendo a repentaglio la mia reputazione, farò una conferenza stampa per dei chiarimenti”.
Il macho che si sente ‘colpito’ nella propria sessualità. Qui è caduto l’asino. Fuoco e fiamme per una semplice scena ‘ambigua’. Tanto è bastato a Schulz per passare persino alle minacce contro Miller, sempre via Facebook:
“Hai attraversato la linea Miller. La tua carriera è finita. Pensi che non possa farlo. Guardami. Posso tollerare un sacco di cose, ma non posso tollerare la mancanza di rispetto. Ora ci penso io. Se hai intenzione di scrivere ‘basato su una storia vera’ all’inizio del film devi poi raccontare una storia vera !!!!!!!!!!!! … Getta quel maledetto film nella spazzatura a cui appartiene”.
Fonte: AceShowBiz