Cenerentola: Recensione in Anteprima
Carlo Verdone torna alla regia lirica per il grande schermo a distanza di ventidue anni. È la Cenerentola musicata da Gioachino Rossini, in sala per un solo giorno. Esperimento italiano sulla falsa riga di alcuni dei teatri più blasonati nel panorama internazionale
Portare al cinema la lirica. Che sfida! Eppure non si tratta mica di una novità, anche dalle nostre parti. Sono diversi anni, infatti, che piattaforme come Nexo Digital ed altri organizzano eventi in cui a farle da padrone sono le opere più svariate, dai Nibelunghi di Wagner alle tragedie di Shakespeare direttamente da Londra, passando per il Bolshoi. Un operato trasversale, che si staglia per lo più in periodi specifici dell’anno, e per pochi appuntamenti.
Ma dicevamo, la lirica. Cenerentola di Gioachino Rossini è opera italiana, che della nostra lingua e della nostra musica si nutre. A non crederci troppo, da principio, fu lo stesso Carlo Verdone, che, vistosi offrire la regia, in un primo momento ha dubitato. L’ultimo suo lavoro di questo tipo risale al 1992, ma forse una pausa dal cinema è quello che anche a lui serviva. Una licenza da un settore dove il Carlo nazionale non riesce più a rendere da tanto, troppo tempo, con perdita non indifferente per il nostro cinema, al quale Verdone ha comunque donato pellicole capitali anche se puntualmente snobbate – da Un sacco bello ad Acqua e sapone, una dopo l’altra.
Sia chiaro: chi si guarda bene dall’avvicinarsi alla lirica non cambierà certo idea adesso. Né chi scrive possiede gli strumenti per valutare Cenerentola sotto quel punto di vista, dato che ciò che abbiamo davanti è un oggetto liminale, al confine tra riprese e teatro: il cinema resta comunque altra cosa. La notizia è che Verdone lo sa benissimo e si regola di conseguenza, denotando una libertà ed una freschezza che, bisogna riconoscerlo, tanti e tanti film che sforniamo ogni anno non conoscono.
In che senso? Beh, la scelta è anzitutto quella di evitare inquadrature statiche, alternando vari campi in maniera francamente tediosa. No, qui Verdone opta per una macchina da presa che si muove in continuazione, senza però troppo affezionarsi alla steadycam. Le soluzioni, per forza di cose, sono poche, e qui le carte vengono giocate in maniera quantomeno appropriata. Infastidisce un po’ il reiterato ricorso alle animazioni, sebbene sia contenuto. Ok, servono a segnalare un cambio di scena, ché questo non è cinema (come abbiamo detto), gli ambienti sono due ed in qualche modo bisogna rendere meno articolato possibile il discorso. Ma se l’escamotage grafico ha un senso nel passaggio dalla magione al castello, a bordo della celeberrima carrozza, in quasi tutte le altre occasioni certe misure non si spiegano nemmeno con l’intento fiabesco.
Ad ogni modo, va senz’altro segnalata una cura per i costumi soprattutto, ma anche per le location, da non sottovalutare. In questo Cenerentola è assolutamente teatro, quali che siano i giudizi che chi di dovere darebbe. Verdone lo definisce “film in diretta”, ed in fondo non ci va poi molto lontano. Il montaggio è infatti fluido, tutt’altro che costruito, in una sorta di “buona la prima” vista da più prospettive. Agevolato in questo da quell’unica misura che abbiamo già menzionato come l’unica in qualche modo affine al cinema, ovvero i movimenti di camera: sinuosi, frequenti ma mai eccessivi. La usassero più spesso così anche in altre produzioni italiane!
Prima di chiudere, qualche parola ci pare opportuno spenderla pure nei riguardi degli attori, tutta gente che viene dal teatro e vive di teatro. E immaginiamo abbia comportato un impegno non da poco cimentarsi in un’opera lirica ripresa come su un set cinematografico, tanto che può capitare che qualche sguardo incroci l’asse della macchina da presa, guardando in camera anche quando magari non dovrebbe. Inezie, quasi simpatiche addirittura. Per il resto, non potendo per i motivi suddetti entrare più di tanto nel merito delle performance, ci limitiamo a menzionare il nostro preferito, ovvero il Don Magnifico di Carlo Lepore: bella voce e buona presenza scenica. Qui trovate l’elenco completo delle sale in cui viene proiettato Cenerentola.
Voto di Antonio: 6
Cenerentola (Italia, 2014) di Carlo Verdone. Musica di Gioachino Rossini. Con Lena Belkina, Edgardo Rocha, Simone Alberghini, Lorenzo Regazzo, Carlo Lepore, Annunziata Vestri e Anna Kashian. Nelle nostre sale solo oggi, martedì 23 dicembre.