Un amico molto speciale: spot tv e nuova clip in italiano
Un Amico Molto Speciale: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia natalizia nei cinema dal 4 dicembre 2014.
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Esce oggi nei cinema Un amico molto speciale, la commedia natalizia diretta da Alexandre Coffre (Tutta colpa del vulcano) e interpretata da Tahar Rahim e Victor Cabal.
È la vigilia di Natale e Antoine, sei anni, ha una sola idea in mente: incontrare Babbo Natale e fare un giro in slitta con lui tra le stelle. Così, quando Babbo Natale gli cade come per magia sul balcone, Antoine è troppo stupito per capire che sotto il classico costume rosso e bianco si nasconde in realtà un ladro intento a svaligiare gli appartamenti dei quartieri alti.
Nonostante tutti gli sforzi dell’improvvisato Babbo Natale per sbarazzarsi del determinato Antoine, i due finiranno per formare un’improbabile coppia in giro per i tetti di Parigi, ognuno intento a realizzare il proprio sogno in una notte magica dove tutto può accadere…
Clip – La letterina di Antoine:
INTERVISTA AL REGISTA ALEXANDRE COFFRE
“Un amico molto speciale” è il suo terzo film ed esce un anno dopo “Tutta colpa del vulcano” , che è stato un grande successo con circa 1,8 milioni di spettatori. Voleva che i due progetti fossero concatenati?
È stata l’opportunità di lavorare su questo film che ha accelerato le cose. “Un amico molto speciale” è un progetto su cui Quad stava lavorando da tempo. Avevo sentito parlare di questa storia forte e originale tra un adulto e un bambino. Era un tema che si avvicinava alle relazioni padre/figlio, mi entusiasmava e ne ero molto attratto, ma non osavo mostrare il mio interesse. Così, durante il montaggio di Tutta colpa del vulcano, quando mi hanno proposto di dirigere il film, ho risposto di sì senza dargli il tempo di finire.
Oltre al tema del rapporto genitori/figli, cosa le interessava in questa storia?
Ho pensato subito all’emozione che provavo da bambino quando andavo al cinema con i miei genitori. All’esaltazione che provavo quando guardavo E.T., I Goonies, allo stupore di fronte ai film di Walt Disney. Sensazioni che oggi rivivo quando vado al cinema con i miei bambini. In questo progetto, poi, c’è la magia del Natale. Con questa sceneggiatura avevo veramente l’impressione di leggere una di quelle favole che leggo ai miei figli prima di andare a dormire. È stata l’idea di fare un film per loro, per i bambini, a sedurmi davvero. Inoltre, pensavo che attraverso questo soggetto potevo mettere insieme commedia ed emozioni. Insomma, c’erano tutti gli ingredienti per fare un film di Natale originale, che fosse sia per i bambini che per gli adulti.
Ma, come dice lei, è una favola moderna…
È una commedia che gioca con la simbologia del Natale. Credo che ci sia qualcosa di molto moderno nel principio della narrazione, nei personaggi e allo stesso tempo di molto poetico nel concetto di favola. Il ladro, manipolando Antoine per i suoi obiettivi, va a giocare con i codici del Natale, portando il bambino in un mondo incantato: finge di essere davvero Babbo Natale, chiama il bambino folletto, nomina un delinquente l’uomo nero, fa passare una ballerina come sua agente, crea il paese di Babbo Natale… C’è un lato irriverente che riesce a divertire senza però offuscare mai l’immagine del Natale e di Babbo Natale. Ma la modernità scaturisce soprattutto dal percorso che compiono i due protagonisti. Sono due anime solitarie e ferite che non vogliono crescere. Antoine continua a credere a Babbo Natale perché vuole andare a incontrare suo padre sulla sua stella. Per andare avanti nella vita, dovrà accettare il suo dolore e rinunciare alle credenze dell’infanzia. Babbo Natale, dal canto suo, da quando è uscito dalla DASS (Direction departementale de l’action sanitaire et sociale) non è riuscito a costruire niente nella vita e fugge le responsabilità. Attraverso questa notte con Antoine, si ritroverà a fare il padre suo malgrado e finirà per ripartire nella direzione giusta. L’adulto quindi riparerà il suo passato e il bambino delineerà il suo avvenire. E alla fine questa improbabile alleanza avrà la meglio. È questa la magia del Natale.
Il film esce in un momento in cui, considerata la crisi di questi tempi, il pubblico ha bisogno esattamente delle emozioni che trasmette: credere ai proprio sogni e alla possibilità di un nuovo inizio Se il film, anche solo per un attimo susciterà a grandi e piccoli quell’emozione unica che crea la magia del Natale, avremo vinto la scommessa. Spero che “Un amico molto speciale” sia una storia che faccia sognare i bambini e faccia ricordare agli adulti i sogni che accompagnano il Natale. Perché senza sogni non ci sono nuovi inizi. Abbiamo fatto leggere la sceneggiatura allo psichiatra infantile Olivier Tarragano e ci ha incoraggiati in questo approccio alla storia: Antoine e il finto Babbo Natale vivono nel loro mondo immaginario fino a che la loro storia comune permette a ognuno di trasformarsi e di svegliarsi in un mondo nuovo, diverso e di certo migliore per entrambi.
Un Amico Molto Speciale: dai tetti di Parigi al cinema con la slitta di Babbo Natale
Diventando adulti si rischia di dimenticare i sogni nei cassetti insieme ai calzini scompagnati, di spazzare via la magia delle favole con la polvere (comunque più resistente), ma una bella amicizia continua a scalare le vette dei desideri di parecchi, soprattutto quando si avvicina Natale.
Un amico molto speciale (Le père Noël) è comunque assicurato al cinema dai produttori di Quasi amici, con la nuova commedia francese diretta da Alexandre Coffre, interpretata dall’esordiente Victor Cabal (Antoine) e il Tahar Rahim del pluripremiato Il profeta di Jacques Audiard (due Cesar come attore protagonista e miglior rivelazione maschile nel 2010), Il passato di Asghar Farhadi e The Cut di Fatih Akin in concorso all’ultimo Festival di Venezia, nei panni in rosso di un improbabile Babbo Natale.
“un adulto che conserva il suo spirito infantile, è una persona che dice le cose senza filtro. Man mano che la storia va avanti, poi, inizia a crescere e si realizza come uomo fino a incarnare una sorta di figura paterna. Mi toccava molto questa evoluzione del personaggio e ci vedevo quasi una sfida personale: essere credibile, far commuovere e divertire al tempo stesso. Il regista ha fatto leggere la sceneggiatura “allo psichiatra infantile Olivier Tarragano e ci ha incoraggiati in questo approccio alla storia: Antoine e il finto Babbo Natale vivono nel loro mondo immaginario fino a che la loro storia comune permette a ognuno di trasformarsi e di svegliarsi in un mondo nuovo, diverso e di certo migliore per entrambi”. – Tahar Rahim
Un incontro sopra le righe nella notte del 24 dicembre, diciamo anche ai piani alti dei palazzi di lusso di Parigi, nel mirino di un acrobatico topo d’appartamento, travestito da Babbo Natale per dare meno nell’occhio, che approda sul balcone della camera di un bambino orfano di padre con il grande sogno di fare un giro sulla slitta di Babbo Natale (per incontrare il padre trasformato in stella).
L’incontro che rende inutile ogni sforzo dell’improvvisato Babbo Natale per sbarazzarsi di questa sorta di piccolo e determinato aiutante, e l’improbabile coppia complice di rocambolesche scorribande dai tetti ai sotterranei di Parigi, per realizzare il propri sogni in una notte magica dove tutto può accadere…
Una coppia affiancata nel cast da Annelise Hesme (madre di Antoine), Michael Abiteboul (Uomo Nero), Philippe Rebbot (Camillo) e Amélie Glenn (Maria).
Un film per tutti, prodotto da Nicolas Duval Adassovsky, Yann Zenou, Laurent Zeitoun, Dominque Boutonnat, Arnaud Bertrand, Hubert Caillard Per Quad, Atitlan, Mars Films, M6 Films, Kinology, La Compagnie Cinematographique, Panache Prosuctions, RTBF, Proximus, che arriva nelle nostre sale cinematografiche distribuito da M2 Pictures, da giovedì 4 dicembre 2014, sei giorni prima del debutto in Francia, dove Coffre è reduce dal successo di Tutta colpa del vulcano, con Dany Boon e Valerie Bonneton.
“È una commedia che gioca con la simbologia del Natale. C’è un lato irriverente che riesce a divertire senza però offuscare mai l’immagine del Natale e di Babbo Natale. Ma la modernità scaturisce soprattutto dal percorso che compiono i due protagonisti”. – Alexandre Coffre
Foto | Facebook