1917: nuove clip in italiano e featurette del film di guerra di Sam Mendes
Il film di guerra “1917” di Sam Mendes candidato a 10 Premi Oscar arriva nei cinema italiani il 23 gennaio 2020.
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Debutta oggi 23 gennaio nei cinema italiani 1917, il film di guerra di Sam Mendes in pole position agli Oscar 2020 con le sue 10 candidature (tra cui miglior film e miglior regia), dopo i due Golden Globes incassati da Mendes per il miglior film drammatico e il miglior regista.
Cogliamo l’occasione dell’uscita del film per proporvi una serie di clip in italiano e featurette sottotitolate accompagnate da note di produzione del film per chi volesse approfondire lo scenario in cui è calata la narrazione e il percorso creativo che ha portato il regista Sam Mendes a realizzare il film.
[quote layout=”big” cite=”Sam Mendes]La prima volta che ho capito cos’è una guerra è stato quando mio nonno mi ha raccontato la sua esperienza della prima guerra mondiale. Ma questo film non esplora la storia di mio nonno bensì lo spirito che la permeava, gli eventi vissuti da quegli uomini, i loro sacrifici, cosa voleva dire credere in qualcosa che andava al di là di se stessi. I nostri personaggi principali intraprendono un viaggio irto di pericoli, inoltrandosi nel territorio nemico, per consegnare un messaggio di vitale importanza, destinato a salvare 1600 soldati, e la nostra macchina da presa non li perde mai di vista. Volevo percorrere ogni passo al fianco di questi ragazzi, sentire ogni loro respiro, ed è per questo che, insieme al direttore della fotografia Roger Deakins, ho realizzato 1917 come un’esperienza totalmente immersiva. Abbiamo concepito il film in modo tale da avvicinare il pubblico il più possibile alla vicenda dei protagonisti. E’ stato il lavoro più emozionante della mia carriera.[/quote]
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Fatti e dati
La Prima Guerra Mondiale durò quattro anni, dal 28 luglio 1914 all’11 novembre 1918, cambiando per sempre l’ordine mondiale. In seguito al conflitto, le monarchie e gli imperi di Russia, Germania, Turchia e di Austria-Ungheria furono sostituite da forme di democrazia e dittatura, e le nuove alleanze che si crearono fra le nazioni, in quella guerra, sono le stesse di oggi. Il conflitto gettò le basi per la creazione delle Nazioni Unite e di un’Europa unita. Nell’immediato dopoguerra, nel caos e nell’incertezza causati dalle rivolte e dalle rivoluzioni che infiammavano l’Europa, Adolf Hitler salì al potere, in Germania, e il suo sfrenato espansionismo fu uno dei fattori che generarono la Seconda Guerra Mondiale, a soli 20 anni di distanza dalla prima. La Grande Guerra ebbe ripercussioni in tutto il mondo e su ogni persona appartenente alla civiltà occidentale. Fu una delle guerra più micidiali della storia, con un bilancio di 16 milioni di morti, fra soldati e civili. Per la cronaca, le persone uccise nella Prima Guerra Mondiale corrispondono all’attuale numero di residenti dello stato di New York State, o alle complessive popolazioni di Belgio e Svezia. La Prima Guerra Mondiale fu la prima guerra meccanizzata. Iniziò a cavallo e finì con i carri armati; impiegò armi chimiche, aerei da guerra e soprattutto fu responsabile di un vero e proprio genocidio. Generò inoltre la peggiore pandemia del 20° secolo: l’influenza del 1918 uccise fra i 50 e i 100 milioni di persone in tutto il mondo. Nota anche come la Grande Guerra o la guerra che avrebbe messo fine a tutte le guerre, impiegò oltre 70 milioni di militari (più dell’intera popolazione odierna del Regno Unito) di cui 60 milioni erano europei. Fu una delle guerre più estese della storia dell’uomo.
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Cenni storici
In breve, la Prima Guerra Mondiale iniziò nel luglio 1914 quando un nazionalista serbo bosniaco assassinò l’erede al trono austro ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando. L’Austria inviò un ultimatum alla Serbia. La Serbia lo respinse. Erano già sul piede di guerra ma a causa di una rete di alleanze fra i due paesi, il conflitto si diffuse rapidamente in tutta l’Europa e anche oltre. Da un lato si formò la Triplice Intesa (Francia, Russia e Gran Bretagna), dall’altro la Triplice Alleanza (Germania, Austria-Ungheria e Italia). Gli Stati Uniti entrarono in guerra solo in seguito, nell’aprile del 1917, e si allearono con l’Intesa, in seguito all’affondamento da parte dei sottomarini tedeschi delle navi mercantili messicane, e alla notizia che la Germania avrebbe cercato di convincere il Messico a muovere guerra contro gli Stati Uniti.
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L’impatto
La Prima Guerra Mondiale rappresenta un punto di svolta significativo nel clima politico, culturale, economico e sociale del pianeta. La guerra e il suo immediato dopoguerra accesero numerose rivolte e rivoluzioni. La Gran Bretagna, la Francia, gli Stati Uniti e l’Italia imposero le loro condizioni alle nazioni sconfitte, con una serie di trattati che furono concordati alla Conferenza di Pace di Parigi del 1919. Il trattato più noto è quello di Versailles che riguarda la Germania. Al termine della guerra, dalle macerie degli imperi austro-ungarico, tedesco, ottomano e russo nacquero i nuovi stati moderni. Nonostante la vittoria degli Alleati e la creazione della Lega delle Nazioni durante la Conferenza di Pace, intesa proprio a prevenire guerre future, le conseguenze del conflitto portarono inevitabilmente, a distanza di 20 anni, a un nuovo conflitto mondiale. La Germania, distrutta economicamente dal Trattato di Versailles, divenne terreno fertile per la nascita del partito ultranazionalista del Terzo Reich, con la conseguente ascesa di Hitler. Nel frattempo, i cittadini dei paesi alleati, devastati dalla perdita di un’intera generazione di giovani uomini, erano profondamente contrari a entrare nuovamente in guerra. La reticenza delle nazioni alleate, in particolare di Inghilterra, USA e Francia, consentì a Hitler di consolidare il suo potere, di invadere altri paesi e di dare vita a un genocidio, che continuò a perpetrare in modo incontrollato, fino a quando non fu quasi troppo tardi.
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LA STORIA ORIGINALE
Prima che nascessero le Nazioni Unite e la NATO, e molto prima che l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando scatenasse una catena di eventi che avrebbero catapultato il mondo in un conflitto globale, le nazioni occidentali agivano principalmente per soddisfare i propri interessi. Mai, prima di allora, avevano messo da parte il nazionalismo per il bene comune. Per questo motivo, la Prima Guerra Mondiale in un certo senso, ha unito l’Occidente, gettando le basi della società moderna. La guerra è stata un’onda d’urto globale che ha spinto l’umanità a confrontarsi con i propri ideali e valori, chiedendo un sacrificio incalcolabile, facendo appello all’onore di un’intera generazione, al senso del dovere e alla fedeltà dei giovani uomini nei confronti del proprio paese. L’impatto che la guerra ha avuto in particolare sui soldati a cui veniva chiesto di difendere la propria patria, ha sempre interessato Sam Mendes, fin da quando era piccolo.
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L’idea di 1917 è nata dai racconti di suo nonno Alfred H. Mendes, racconti infarciti di personaggi variegati da lui conosciuti quando era caporale, durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1917, Alfred era un ragazzo di 19 anni che si era arruolato nell’Esercito Britannico, e che, per via della sua statura (era alto solo 1 metro e 60), era stato scelto come messaggero del Fronte Occidentale. La Terra di Nessuno, quel territorio indefinito situato fra gli Alleati e le trincee nemiche, un luogo che nessuno osava varcare per paura di venire attaccati, era coperta da un metro e mezzo di nebbia, quindi il giovane velocista era in grado di portare messaggi muovendosi da un accampamento all’altro. Grazie alla sua statura, passava inosservato al nemico e correva il più velocemente possibile per riuscire a farcela. Durante la guerra Alfred restò ferito e contaminato dal gas letale, e ricevette una medaglia al merito per il coraggio dimostrato. Negli anni a seguire, tornò a Trinidad, suo luogo natale, dove scrisse le sue memorie. “Sono sempre stato affascinato dalla Grande Guerra, forse perché me ne aveva parlato mio nonno quando ero piccolo, oppure perché in quella fase della mia vita non avevo ancora compreso il significato di guerra”, spiega Mendes. “La storia del nostro film è frutto della fantasia, tuttavia alcune situazioni e dettagli sono invece tratti dalle storie vere che mio nonno ha vissuto in prima persona o che ha sentito raccontare dai suoi commilitoni. L’idea di quest’uomo preposto a portare messaggi da un luogo all’altro, mi è rimasta dentro, ed è diventata la mia fonte di ispirazione per 1917”.
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Mendes ha svolto molte ricerche in prima persona per reperire fatti e resoconti di quel periodo storico, attingendo in particolare dall’Imperial War Museum di Londra. Nel prendere appunti, ha scoperto varie storie sul coraggio di cui hanno dato prova i soldati al fronte. Con il tempo ha assemblato e coordinato queste storie all’interno di un unico racconto. Nel corso di queste ricerche, ha scoperto che la Prima Guerra Mondiale è stata combattuta in una trincea relativamente modesta dal punto di vista geografico, che non prevedeva lunghi spostamenti. “Era soprattutto una guerra di posizione”, spiega Mendes, “in cui migliaia di persone hanno perso la vita lungo poche centinaia di metri. Chiunque sia riuscito a guadagnare anche una manciata di metri di terreno, viene ancora celebrato come un eroe. Nella battaglia di Vimy Ridge, ad esempio, i soldati riuscirono a guadagnare mezzo chilometro ma resta uno dei maggiori atti di eroismo della guerra. Perciò, mi sono chiesto come fare a raccontare la storia di un viaggio epico, quando in realtà nessuno si allontanava mai troppo”.
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Durante una pausa dalle sue ricerche, Mendes ha capito quale sarebbe stato il luogo in cui ambientare la sua storia. Nel 1917 i tedeschi ripiegarono verso Siegfriedstellung, nota anche come Linea Hindenburg. Per sei mesi pianificarono e scavarono enormi trincee di difesa e un sistema di artiglieria nascosta; quindi presero le numerose truppe che in precedenza si trovavano sulla linea del fronte, per collocarle sulla nuova linea di difesa condensata ed estremamente fortificata. Il regista spiega come ha avuto origine il film che a oggi costituisce indubbiamente la sfida più grande della sua carriera. “Ci fu un breve periodo di alcuni giorni in cui gli inglesi non sapevano se i tedeschi si fossero ritirati o arresi”, spiega Mendes. “Improvvisamente gli inglesi erano alla deriva in una terra in cui avevano combattuto per anni… ma che non avevano mai visto prima. La maggior parte di questa terra era stata distrutta dai tedeschi, che avevano devastato intere città e villaggi, nonché qualsiasi mezzo di sostentamento per il nemico, come viveri e animali. Avevano tagliato tutti gli alberi, rendendo il paesaggio totalmente inospitale. Gli inglesi erano quindi soli, in una terra desolata, popolata solo da cecchini, mine anti uomo e trappole”.
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Ispirato ai racconti frammentati di suo nonno, alle ricerche effettuate da Mendes presso l’Imperial War Museum, e alla micidiale avventura dei soldati verso la Linea Hindenburg, Mendes ha concepito il film 1917. “Come la maggior parte dei film di guerra che amo di più, come All’Ovest niente di nuovo e Apocalypse Now, volevo dare vita a una storia di fantasia ma basata su fatti reali”, dice Mendes. Si è rivolto alla sua collaboratrice Krysty Wilson-Cairns, che ama definirsi una “fanatica di storia”, e che quindi era la persona più adatta a trattare questo argomento. E così è iniziato il loro viaggio.