Viviane: dal processo al cinema, aspettando gli Oscar 2015
Il processo “kafkiano” di Viviane, da Cannes al Cinema, già candidato israeliano come Miglior Film Straniero agli Oscar 2015.
In un mondo che ci rende sempre colpevoli di qualcosa, sin dalla nascita (il battesimo cristiano che monda da un peccato originale che ci bolla sin dalla nascita ne è un buon esempio), Ronit e Shlomi Elkabetz ci rendono tutti imputati del processo a dir poco kafkiano, al quale veniamo sottoposti dagli stessi ai quali deleghiamo l’autorità di decidere sulle nostre esistenze (non solo nella società israeliana).
Dopo To Take a Wife (2004) e 7 Days (2008), Gett – The Trial of Viviane Amsalem, nei nostri cinema solo Viviane, chiude la trilogia spingendosi oltre la crisi di coppia, per puntare la cinepresa sulla drammatica condizione del genere femminile nell’acquisizione della legittima libertà negata dalla società patriarcale israeliana, dove il “gett” del titolo originale, indica l’atto di divorzio secondo la legge rabbinica, l’unica a decidere in materia in una società come quella israeliana, priva di una legge civile in merito.
La storia di Viviane Amsalem, interpretata da Ronit Elkabetz, sceneggiatrice e regista del film insieme al fratello Shlomi, che da cinque anni cerca invano di ottenere il divorzio dal marito Elisha (Simon Abkarian) che si ostina a ‘ridargli’ una libertà, davanti all’unica autorità che in Israele possa concederglielo: il tribunale rabbinico.
Le vicende della coraggiosa forza silenziosa e serena risolutezza di una donna, costretta a scontrarsi con l’ostinato rifiuto del consorte di accordargli quel rituale espresso con un raccapricciante “Adesso sei permessa a tutti gli uomini“, insieme al ruolo ambiguo dei giudici, davanti ai quali sfilano i testimoni convocati dalle parti di un “processo” dai toni tanto drammatici quanto assurdi.
Un dramma sfibrante per una co-produzione (Israele-Francia-Germania) A Films du Losange (in Francia), Deux Beaux Garcons Films, Elzevir et Compagnie, Riva Filmproduktion production, con la partecipazione di Canal +, Arte France Cinema, CN4 Prods., Films Distribution, Keshet Prods, già presentata alla scorsa edizione del Festival di Cannes (Quinzaine des Réalisateurs), e candidato israeliano come Miglior Film Straniero all’edizione 2015 dei premi Oscar, nelle nostre sale con Parthénos Distribuzione dal 27 novembre.