10 piccole creature infernali da film horror
Halloween si avvicina e Blogo vi propone una speciale classifica video con 10 film che vedono protagoniste mostruose creaturine infernali.
Le “creaturine infernali” a cui fa riferimento la nostra classifica horror non si riferisce a fratellini, nipotini o cuginetti formato “piccola peste”, ma proprio a demonietti e creaturine portatrici di caos e morte, di quelle che si nascondono in agguato in anfratti oscuri pronte a moltiplicarsi in orde di piccoli parassiti devastatori.
Che provengano dallo spazio profondo, che siano frutto di qualche esperimento malriuscito o che siano state evocate direttamente dall’inferno, i requisiti per entrare nella nostra classifica sono dimensioni estremamente ridotte, malvagità all’ennesima potenza, un clan numeroso e possibilmente un aspetto schifiltoso.
Folletto maligno dall’aspetto ridicolmente brutto e deforme. Nella mitologia nordica, spiritello maligno; mostriciattolo (definizione di Gremlin dal dizionario)
1. Gremlins
Apparizioni in Gremlins (1984), Gremlins 2 la nuova stirpe (1990) e nel film Ai confini della realtà (Quarto episodio: Terrore ad alta quota – 1983).
Il film è a sfondo natalizio, ma ne consigliamo l’inserimento anche in una maratona di film per Halloween.
Il film di Joe Dante rappresenta la summa del filone “creaturine infernali” e incorpora in sè commedia e horror in un inquietante, furbo e fruibile “formato famiglia”, ma di certo i Gremlins malvagi, i loro bozzoli alla “Alien” e il viscido aspetto schifiltoso ne fanno un anarchico gioiellino “metahorror” che va ben oltre un primo ingannevole aspetto da fiaba natalizia a tinte dark.
2. Milo
Protagonista della comedy-horror Bad Milo! di Jacob Vaughan.
Dopo aver visto emorroidi carnivore mutanti sembrava che gli oscuri anfratti del corpo umano non potessero creare nulla di più letale, ma ecco che un bel giorno arriva Milo, una sorta di demoniaco “Mr. Hide” in miniatura letteralmente fuoriuscito dalle viscere di Duncan (Ken Marino), un impiegato stressato e incapace di farsi valere ne in casa ne in ufficio, ma ci penserà il demonietto Milo a far giustizia divorando e sbranando chiunque crei stress al povero Duncan.
3. Ghoulies
Apparizioni in Ghoulies, Ghoulies 2, Ghoulies 3 – Il principe degli scherzi e Ghoulies 4.
I Ghoulies sono dei demonietti (nel vero senso della parola) che arrivano nella nostra dimensione evocati da un protagonista in vena di castronerie che ereditata un’antica villa organizza un party a base di magia nera finendo per risvegliare il defunto padre e un team di creaturine infernali in vena di efferate burle.
Come spesso capita i poco avvezzi al genere e chi si occupa di horror “tanto al chilo” difficilmente riuscirà a cogliere il lato volutamente demenziale dell’operazione e gli effetti speciali che ne sono una diretta conseguenza, da qui anche il grossolano errore di paragonarli ai Gremlins, quando in realtà il giusto paragone sarebbe con i cuginetti alieni Critters.
Consigliamo di rispescare esclusivamente i primi due film della serie, dal terzo film con i Ghoulies “parlanti” la serie è diventata direct-to-video e in Ghoulies 4 l’abbandono di marionette e animatronica in favore di piccoli attori in carne e ossa tradisce l’idea originale del franchise per un ulteriore sequel all’insegna del superfluo.
4. Belial
Apparizioni in Basket case, Basket case 2 e Basket case 3 – La progenie.
L’horror di Frank Henenlotter è uno dei nostri classici preferiti degli anni ’80, diventato all’epoca un cult anche grazie all’avvento dell’home video.
La storia racconta le efferate gesta del deforme e sanguinario gemello siamase Belial, una sorta di mostruosa appendice killer che viaggia insieme al giovane fratello Duane Bradley (Kevin Van Hentenryck) lasciando dietro di sé una scia di cadaveri.
Budget irrisorio, umorismo bizzarro e violenza a iosa sono gli ingredienti del film, mentre Belial è stato animato con un mix di effetti speciali tradizionali e stop-motion.
5. Leprechaun
Apparizioni in Leprechaun (1993), Leprechaun 2 ((1994), Leprechaun 3 (1995), Leprechaun 4 – Nello spazio (1997), Leprechaun 5 (2000), Leprechaun 6 – Ritorno nel ghetto (2003) e il reboot Leprechaun: Origins (2014).
Leprechaun è uno di quei franchise horror che hanno il loro punto di forza in un intrigante mix di commedia e macabro e nel look del malvagio protagonista, a cui in questo caso ha collaborato il truccatore Premio Oscar Joel Harlow (Star Trek reboot, The Lone Ranger, Basket Case 2)
Il film racconta di un malevolo gnomo di nome “Lubdan” (interpretato in tutti i film, reboot escluso, dal Warwick Davis del fantasy Willow) che di volta in volta semina cadaveri tra gli avidi che cercano di mettere le mani sulla sua amata pentola di oro.
Abbiamo di recente visionato il reboot Leprechaun: Origins e nonostante la godibile messinscena ogni traccia di humour è scomparsa e il “Leprecano” è diventato una mostruosa bestia feroce come tante, priva di personalità e capace solo di uccidere e cacciare oro; comprendiamo l’operazione “reboot”, ma confezionare un film che non ha proprio nulla a che spartire con l’originale ci è sembrato come rifare Nightmare e togliere le battute a Freddy Krueger, quasi un sacrilegio!
Da segnalare che nel primo film della serie originale recita anche una giovanissima Jennifer Aniston.
6. Baby Killer
Apparizioni in Baby Killer (1974), It Lives Again (1978), Baby Killer 3 e nel remake direct-to-video It’s Alive (2008).
Altro piccolo classico diretto da Larry Cohen (L’ambulanza, The Stuff – Il gelato che uccide) uscito negli States nel 1974 con il titolo It’s Alive!.
La trama segue la nascita di un neonato che si rivela essere un mostro mutante che uccide quando si sente in pericolo. In realtà il piccolo Chris è il risultato aberrante di alcuni farmaci somministrati alla madre durante la gestazione che hanno fatto del feto una mostruosità genetica . Alla fine del film si scoprirà che Chris è l’unico nascituro killer in circolazione.
Da segnalare le musiche di Bernard Herrmann (noto per il suo lavoro in molti film di Alfred Hitchcock tra cui Psycho e La donna che visse due volte) e il lavoro di Rick Baker (Un lupo mannaro americano a Londra) per make-up, effetti speciali e creature animatroniche.
Il film fece un esordio travagliato a causa di un cambio ai vertici della Warner Bros., ma tre anni più tardi diventò un cult grazie ad un rilancio con una nuova campagna pubblicitaria che mostrava una carrozzina, un artiglio che ne spuntava e lo slogan: “C’è solo una cosa che non va con il bambino dei Davis. E’ vivo!“. Il nuovo marketing portò nuovi spettatori nelle sale e in seguito il lancio in home-video del film fruttò alla Warner 7.1 milioni dollari in noleggi.
7. Critters
Apparizioni in Critters: gli extraroditori (1986), Critters 2 (1988), Critters 3 (1991) e Critters 4 (1992).
I Critters sono tra i nostri mostriciattoli preferiti di sempre, la serie è incentrata su alcune voracissime creature aliene capaci di divorare interi pianeti.
Il primo film ha avuto una genesi alquanto travagliata, la sceneggiatura di Domonic Muir risale ai primi anni ’80, poi dopo molti rifiuti e modifiche, esce il Gremlins di Joe Dante e Muir si vede costretto a rimaneggiare nuovamente lo script, ma stavolta la New Line accetta di produrlo.
Su un asteroide adibito a penitenziario un manipolo di Critters evade rubando una navicella e raggiungendo la Terra, qui cominceranno la loro piccola invasione, mentre due cacciatori di taglie sono già sulle loro tracce.
Il primo film è da molti (incluso il sottoscritto) considerato un cult grazie al taglio da dark-comedy e agli ottimi effetti speciali low-budget realizzati dai fratelli Chiodo.
Tra le curiosità segnaliamo un quinto progetto cassato (“Critters 5 – Christmas attack”) e la presenza nel terzo film di un giovanissimo Leonardo DiCaprio.
8. Lurkers
Apparizioni in Fantasmi, Fantasmi II, Fantasmi III – Lord of the Dead, Phantasm IV: Oblivion.
Altro giro altro cult e altro titolo immancabile in una maratona di film horror per Halloween, trattasi del Phantasm di Don Coscarelli alla sua uscita snobbato e che in seguito è riuscito a crearsi uno zoccolo duro di estimatori (sottoscritto incluso).
Morte, paure infantili, incubi, un becchino dalle fatezze di orco, demoniache dimensioni parallele, letali sfere volanti e naturalmente i servitori del demoniaco becchino Tall Man (Angus Scrimm), piccole creature deformi note anche come Lurkers, in realtà cadaveri umani trafugati, “lavorati” e trasformati dall’Uomo alto in piccoli fedeli servitori con un abbigliamento che ricorda i mercanti Jawa di Star Wars.
Lo scorso marzo è stato annunciato con tanto di primo teaser trailer il sequel Phantasm 5.
Nota a margine per il suggestivo tema musicale di Fred Myrow e Malcolm Seagrave, che alla stregua di quello composto da John Carpenter per il suo Halloween ha ogni volta il potere di riportarci in una manciata di note tra le lapidi di quel cimitero visitato nottetempo dal giovane Mike (A. Michael Baldwin) che lo sprofonderà in un incubo senza fine.
9. Famiglio
Apparizioni in Non aprite quel cancello (1987) e Non aprite quel cancello 2 (1997).
Da quando il titolo italiano del cult di Tobe Hooper Texas Chainsaw Massacre ci intimava di “non aprire quella porta”, gli avvertimenti nei titoli horror italiani si sono susseguiti e hanno incluso case, scuole, armadi e cancelli.
Proprio di cancelli su altri dimensioni che sarebbe meglio non aprire tratta “The Gate”, godibile horror giunto in Italia nel 1987 con il titolo Non aprite quel cancello, una sorta di “Goonies” del cinema horror ricco di suggestioni fantasy, che sfoggiava un esercito di malefiche creature animate in stop-motion e una voragine in giardino coacervo di mostruosità demoniache.
Tutto inizia con la rimozione di un gigantesco albero in un giardino e il rinvenimento da parte di tre ragazzini di un geode, un minerale con strane incisioni, l’aggiunta di un pò di sangue, musica metal e frasi mistiche trasformerà la voragine del giardino in un portale da cui il male avrà libero accesso portando con sé fenomeni inquietanti e creature demoniache.
Il film che il sottoscritto riguarda con piacere ad Halloween insieme a Morte a 33 giri, ha fruito di un sequel in cui veniva spiegata l’origine della creatura chiamata “famiglio”, un piccolo demone servitore capace di realizzare desideri che avranno come prezzo una possessione demoniaca e l’apertura di un portale su una dimensione infernale.
Segnaliamo nel cast del primo film un giovanissimo Stephen Dorff.
10. demone zannuto
Un’orgia di effetti speciali ad opera di Sergio Stivaletti per il sequel di Demoni.
Il mostriciattolo che vi proponiamo è quello che in Demoni 2 – L’incubo ritorna fuoriesce letteralmente dal bambino-demone che attacca Nancy Brilli e che chiaramente punta ad una demenzialità a mezzavia tra un Ghoulies che spunta dal water e un letale feticcio Zuni.
Chi scrive è particolarmente affezionato al dittico Demoni, un’operazione folle ed efferata con magistrali picchi splatter e un continuo ammiccare all’apocalisse zombie di Romero.
Che dire, la fuoriuscita alla Alien dello zannuto demonietto dal petto del baby-demone si meritava un posto in classifica anche perché si sentiva la mancanza di un rappresentante italiano della categoria “creaturine infernali”.