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The Smell of Us: Recensione in Anteprima

Venezia 2014 | adolescenti parigini tra droga, sesso e skateboard. Torna Larry Clark con The Smell of Us

pubblicato 1 Settembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:41

Esploso 20 anni fa in sala con Kids, Larry Clark, checché se ne dica sulla presunta qualità del suo cinema, è sempre stato per lo meno coerente. Da due decenni esatti, infatti, il regista statunitense guarda dal buco della serratura degli adolescenti d’America, entrando nel loro intimo e spiando le loro pulsioni sessuali. Due anni fa inspiegabilmente premiato al Festival di Roma con Marfa Girl, Clark è sbarcato al Lido con la sua ultima fatica, The Smell of Us, presentato in anteprima mondiale e diventato concreto dopo 20 anni di lavorazione.

Una pellicola che ha visto Clark per la prima volta abbandonare la sua America per approdare in Europa, in Francia, concentrando la propria attenzione sulla solita generazione ‘kids’, quella dei ventenni ricchi e annoiati, belli e tenebrosi, ma soprattutto sessualmente disinibiti e pronti a tutto. Vedi anche vendere il proprio corpo, da smerciare a donne e uomini senza destinzione alcuna. ‘Perché siamo nel 2014 e tutti i maschi sono gay’, sentenzia un’adolescente, con la macchina da presa del regista che come al suo solito si sofferma sui particolari più erotici del corpo. Ascelle e pubi pelosi, natiche e peni, petti sudati e piedi da leccare, fellatio e masturbazioni on line, droghe ed alcool a non finire e discussioni che vertono quasi esclusivamente attorno al sesso.

Clark segue i suoi ragazzi, li ammira da vicino, sembra quasi volerli odorare, sfiorare, alternando riprese ‘amatoriali’ girate con un semplice telefonino a cineprese digitali. Il risultato vira verso il docu-film, per un progetto sceneggiato da Mathieu Landais durante la sua “nuova vita” parigina, con Michael Pitt cameo d’eccezione (pochissimi minuti per lui) e una coppia di sconosciuti sbandati come Alex Martin e Niseema Theillaud.

Condito da cliché particolarmente vari, vedi il figlio di papà che tutto potrebbe avere per poi finire ad incrociare le peggiori strade su piazza, e mai fastidiosamente gratuito e/o morboso nelle sue infinite nudità, la pellicola di Clark riesce a rendere credibile lo spaccato di vita di un gruppo di skateboarder parigini che potremmo definire ‘autodistruttivi’. Realtà tutt’altro che poco credibile, considerando la cronaca italiana che solo pochi mesi fa ha visto scoppiare lo scandalo delle baby squillo minorenni dei Parioli, a Roma, con le deprimenti esistenze di questi giovani spogliate da un regista probabilmente mai tanto ‘sensato’. Perché The Smell of Us racchiude tutte le ‘ossessioni’ del cinema clarkiano, qui tra le altre cose presente sul set vestendo i panni di un ‘barbone’, nonché unico adulto accettato dal gruppo dei suoi scapestrati adolescenti.

A trainare la storia, neanche a dirlo, l’immancabile sesso, qui visto come forma di ‘sostentamento adolescenziale’. Anche se non ne hanno minimamente bisogno, i ragazzi parigini di Clark vendono i propri corpi ad anziane signore con la pelle cadente e a vecchi viscidi e impasticcati, a cui il lacrimoso protagonista che si definisce gay ‘solo e soltanto se ben retribuito‘ la farà pagare cara. E con gli interessi. Straordinaria una delle scene conclusive che ci presenterà la madre del giovane e irresistibile escort, letteralmente uscita da un incubo horror, per un titolo che senza censure di alcun tipo mette in scena la distruzione di un mondo.

Voto di Federico: 7
The Smell of Us (Usa, 2014) di Larry Clark; con Lukas Ionesco, Diane Rouxel, Théo Cholbi, Michael Pitt

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