Roman Polanski: per evitare tensioni e controversie rinuncia a Locarno 2014
Roman Polanski rinuncia a malincuore all’apparizione al Festival di Locarno. A darne notizia il rattristato direttore della kermesse svizzera.
“Cari amici,?mi dispiace dovervi comunicare che dopo aver constatato che la mia apparizione al Festival di Locarno avrebbe potuto provocare tensioni e controversie da parte di persone contrarie alla mia presenza, ma di cui rispetto le opinioni, ho deciso a malincuore di rinunciare a parteciparvi. ?Mi rattrista sinceramente deludere le vostre aspettative. ?Roman Polanski”.
È Carlo Chatrian, direttore artistico della 67.ma edizione del Festival del film di Locarno, a riportare il messaggio di Roman Polanski, e la sofferta scelta di non prendere parte alla kermesse svizzera, regalando al suo direttore una triste giornata nonostante il ritorno del sole su Locarno, dopo giorni di pioggia.
Una rinuncia che segue la chiacchierata partecipazione al festival di uno dei registi più audacemente geniali e scandalosamente controversi del panorama cinematografico internazionale, dalla guerra che arma Il coltello nell’acqua (1962) alla tensione sessuale della Venere in pelliccia (2013).
Il regista travolto dallo scandalo della pedofilia che ha sollevato indignazione a livello internazionale, con strascichi recenti che non hanno risparmiato i cantoni svizzeri, e ricadute sul Festival che rattristano profondamente il suo direttore.
“Dopo vari giorni di pioggia, oggi a Locarno splende il sole, ma per me è la giornata più scura da quando mi è stato chiesto di dirigere il Festival. La decisione di Roman Polanski di rinunciare al mio invito mi rattrista enormemente.
Oggi sono triste perché il pubblico del Festival del film Locarno sarà privato dell’incontro con uno straordinario artista, che aveva abbracciato la nostra proposta di tenere una grande lezione di cinema.
Sono triste perché il pubblico della Piazza Grande non potrà salutare un maestro del cinema.
Sono triste perché quell’idea di Festival come luogo di incontro e di discussione subisce oggi un duro contraccolpo.
Ho il massimo rispetto per la libertà di espressione di ognuno e mi sono dato l’obbligo di ascoltare ogni critica con la giusta attenzione. Ritengo però che questa volta, alcune posizioni abbiano oltrepassato il limite e, attraverso la violenza verbale e il fraintendimento della realtà, siano diventate un inaccettabile attacco alla dignità della persona.
Capisco e rispetto la decisione di Roman Polanski. Spero davvero che quest’occasione di accrescimento mancata non suoni come una vittoria di chi intende imbrigliare il Festival ma diventi una piattaforma per rilanciarlo come spazio di libertà e luogo di accoglienza.” – Carlo Chatrian