Kick-Ass 3: Mark Millar è possibilista
Kick-Ass 3 non è morto. Parola di Mark Millar
Costato 28 milioni di dollari, Kick-Ass 2 ne ha incassati lo scorso anno ‘solo’ 60,795,985. Per questo motivo in casa Universal hanno tirato il freno a mano nei confronti di un 3° ipotetico capitolo. Kick-Ass 3, di fatto nei pensieri dei fan eppure tutt’altro che certo di divenire realtà. Anzi. Se non fosse che Mark Millar, padre del Kick-Ass fumettistico, abbia clamorosamente riaperto il portone della speranza.
Come riportato da Comicbookresources, infatti, il ritorno di Aaron Johnson nei panni di Dave Lizewski è tutt’altro che impensabile:
“Posso dirvi esattamente a che punto siamo. Rivelo sempre roba due o tre anni prima che poi diventi ufficiale. Subito dopo il primo Kick-Ass dissi che stavamo facendo Kick-Ass 2. E Matthew (Vaughn) aveva infaggiato Jeff (Wadlow) pochi mesi dopo, ma nessuno annuncio ufficiale venne fatto fino all’anno successivo. Con il primo capitolo fu una bazzecola. Costato 28 milioni ne incassò 100 in tutto il mondo e altri 140 in home-bideo. Per i produttori è stato un investimento di 28 milioni che ne ha poi generati 240. Il che significava: il sequel andava fatto. Ma il secondo capitolo non ha fatto tanto. Ci è costato un po’ di meno, circa 24 milioni, e ne ha incattati 61 in sala. Più altri 100 tra home-video e diritti tv. E’ stato ancora una volta redditizio. Non è stato un ‘The Lone Ranger’. Ma questo significa che ce ne sarà un altro? Non lo so. E’ sicuramente possibile, dobbiamo solo capire. Matthew è la persona di cui più mi fido che possa prendere quella decisione. Se lui decide che vuole farlo so che lo farà alla grande. Poi ha i diritti di sfruttamento, quindi sarà una sua decisione. Parlo con lui ogni giorno, ma non abbiamo mai discusso di Kick-Ass 3. La porta è sempre aperta”.
Parole chiare quelle di Millar, che è poi passato all’attacco di Jim Carrey, Colonello Stelle e Strisce nel sequel di Jeff Wadlow a dir poco polemico nei confronti della pellicola, causa violenza a suo dire gratuita.
“Vi dirò questo: non lavorerò mai più con lui”. “Il suo personaggio ha abbandonato le pistole per diventare un ‘bravo ragazzo’. Chiunque con tre quarti d’istruzione l’avrebbe capito. Ma lui non è un ragazzo intelligente. Ha incassato il suo assegno e ha preso i suoi soldi, per poi andare in giro a sparare un mucchio di stronzate sul nostro film. Dico ‘nostro film’ perché un sacco di gente c’ha lavorato. Ha fatto soffrire persone che avevano un lavoro e avevano bisogno di ogni centesimo da questo. Ha preso i soldi dalle loro tasche e lui dovrebbe vergognarsi per averlo fatto”.
Insomma, un affondo in piena regola sinceramente giustificato. Perché Carrey, a riprese finite e rifiutandosi di promuovere il film, disse ciò di Kick-Ass 2:
“Ho fatto Kick-Ass un mese prima di Sandy Hook e ora in tutta coscienza non posso sopportare quel livello di violenza. Le mie scuse a tutti gli altri coinvolti nel film. Non ho vergogna di esso ma eventi recenti mi hanno portato a cambiare il parere in cuor mio.”