È morta Marilyn Burns: addio alla scream queen di Non Aprite Quella Porta
Ci lascia a 65 anni Marilyn Burns, la protagonista di Non Aprite Quella Porta. Una delle tante scream queen che non hanno fatto carriera, vero: ma la sua prova fisica nel capolavoro di Tobe Hooper e le sue urla sono Storia.
Per molti sarà un nome qualunque, che non dice niente. Nulla di grave. Ma per alcuni è invece un nome ben scalfito nella memoria, di quelli che quando leggi la notizia (prima di Variety e compagnia lo si è letto in questo caso subito sui social network: ormai va spesso così) il cuore ha un piccolissimo sbalzo.
Marilyn Burns è morta: la protagonista del primo mitico Non Aprite Quella Porta ci ha lasciato. La causa del decesso non è stata ancora resa nota. Nata a Erie, in Pennsylvania, il 5 luglio 1950, Marilyn cresce in Texas e, quando ha appena 15 anni, fa la comparsa in Anche gli uccelli uccidono di Robert Altman nel 1970.
Dopo qualche altra comparsata arriva il ruolo della vita, quello che la segna per sempre e in qualche modo la “divora”. Il suo ruolo da scream queen nel capolavoro di Tobe Hooper del 1974 le fa segnare una pagina di Storia del cinema horror (e non solo), ma non basta per lanciarla come attrice.
Nel film interpreta Sally Hardesty, una ragazza che gira per il Texas con un gruppo di amici su un furgoncino, fa visita alla tomba del nonno e poi finisce tra le grinfie della famiglia Sawyer (ancora senza cognome, prima dei sequel). Tutta la seconda metà dell’opera è basata sulla sua prestazione fisica, tra abuso psicologico e fisico (il martello del nonno!) e corse senza sosta.
La sua carriera non finisce con Non Aprite Quella Porta, ma non decolla. Un fortunato tv movie nel 1976 (Helter Skelter), e poi il ritorno con Hooper nel sottovalutato e troppo dimenticato Quel motel vicino alla palude nel 1977, tra i migliori film del suo genere del decennio. Poi arrivano un altro paio di ruoli in opere dimenticate da tutti negli anni 80.
Bisogna non a caso aspettare il 1994 e il tremendo Non aprite quella porta IV (quello che Renée Zellweger e Matthew McConaughey tentano di cancellare dalle loro biografie) per rivederla in un brevissimo cameo. In Non aprite quella porta 3D la si vede poi in materiale di repertorio nel suo ruolo originale. In mezzo c’è un orroraccio (Butcher Boys), mentre a giugno c’è stata la prima a Dallas dell’indie low budget Sacrament che la vede tra i protagonisti.
Imdb ci dice che la rivedremo ancora sul grande schermo in In a Madman’s World di Josh Vargas, attualmente in post-produzione. Ma il modo migliore per ricordarla è godercela ancora in Non Aprite Quella Porta, recentemente restaurato in 4K e visto in tutto il suo splendore al SXSW e a Cannes. Le sue urla sono fondamentali alla sensazione di orrore tanto quanto il rumore assordante della motosega di Leatherface.