Quel che sapeva Maisie: le recensioni dagli Usa
Leggiamo insieme le recensioni Americane del film “Quel che sapeva Maisie” con Onata Aprile, Julianne Moore e Alexander Skarsgard
E’ uscito il 26 giugno scorso il film drammatico Americano Quel che sapeva Maisie (What Maisie Knew) diretto da Scott McGehe e David Siegel con Julianne Moore, Steve Coogan, Alexander Skarsgård, Joanna Vanderham, Onata Aprile, Sadie Rae, Jesse Stone Spadaccini, Diana García, Amelia Campbell. Dopo aver letto la nostra recensione positiva, ecco che oggi guardiamo i commenti dei critici Americani. Mentre scrivo, su Rotten, la percentuale dei voti positivi è dell’87%. Un buon voto. Voi l’avete visto? Vi è piaciuto?
Il film è un adattamento in era moderna del romanzo “Ciò che sapeva Maisie” del 1897 di Henry James.
Cath Clarke – Time Out: Sensibile e interpretato con la precisione di un coltello affilato. Voto: 4/5
David Thomson – The New Republic: Il film è toccante, pieno di gusto e cura, ma non abbastanza per evitare di essere timido e sentimentale.
Carrie Rickey – Philadelphia Inquirer: Il risultato è un film che ci impegna profondamente su più livelli. Voto: 3.5 / 4
Mick LaSalle – Hearst Newspapers: E’ uno studio della natura umana, non al peggio, ma nella sua forma più tipicamente patetica, e dimostra che più le cose non cambiano, più restano schifose.
Andrew O’Hehir – Salon.com: Intimo, snervante e coinvolgente.
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: La storia è triste, ma il talento coinvolto nel racconto è esaltante. Voto: 3.5 / 4
John Anderson – Newsday: Aggiornamento malizioso del romanzo di Henry James, realizzato soprattutto grazie alla giovane Onata Aprile. Voto: 4/4
JR Jones – Chicago Reader: L’egoismo e la crudeltà non passano mai di stile, il che potrebbe spiegare perché questo aggiornamento del romanzo di Henry James del 1897 funziona così bene.
Betsy Sharkey – Los Angeles Times: Senza perdere la sensibilità di Henry James, gli sceneggiatori Carroll Cartwright e Nancy Doyne hanno portato nell’era moderna l’effetto disastroso di un divorzio su una bambina. Voto: 4/5
Sheila O’Malley – Chicago Sun-Times: un atto di accusa contro coloro che non si rendono conto che l’innocenza non è qualcosa da essere disprezzata ed usata, ma amata e protetta. Voto: 3/4
Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: un fiasco desolante che confonde la disperazione con la profondità. Voto: C
Rex Reed – New York Observer: Commovente ed esemplare. Voto: 4/4
John Defore – Hollywood Reporter: performance uniformemente forti.