Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: in anteprima 18 minuti del film. Il resoconto di Cineblog
Diretto dal regista di Cloverfield, a fine luglio diverrà finalmente realtà Apes Revolution – Il Pianeta delle Scimmie
Uscito nel 2011 tra lo scetticismo generale, diretto da Rupert Wyatt, interpretato da James Franco, giustamente osannato dalla critica e riuscito ad incassare quasi 500 milioni di dollari in tutto il mondo, L’alba del pianeta delle scimmie ha avuto il merito di rilanciare con stile quella saga che nel 2001 aveva pesantemente fallito l’obiettivo con il poco riuscito remake firmato Tim Burton. Wyatt ha così fatto risorgere un franchise nato nel 1969 ed ora pronto ad invadere le sale di mezzo mondo con l’atteso sequel, Apes Revolution – Il Pianeta delle Scimmie, affidato alle sapienti mani di Matt Reeves, già applausito regista di Cloverfield e Blood Story.
Un titolo in uscita il 30 luglio nei cinema d’Italia e nella giornata di ieri ‘anticipato’ da una preview di 18 minuti a cui noi di Cineblog abbiamo partecipato, tanto da potervi presentare un dettagliato resoconto con tanto di immancabili ‘prime impressioni’ su ciò che tra poco meno di due mesi potremo finalmente vedere in tutta la sua interezza. Quel che subito è balzato subito agli occhi è la ‘pesante’ presenza delle scimmie all’interno della pellicola. Un rischio calcolato o un vero e proprio azzardo dalla doppia lama tagliente? Difficile a dirsi, ma certo è che passati cronologicamente 10 anni dai fatti raccontati nel primo ‘episodio’, il Pianeta è realmente diventato ‘delle scimmie’. Che lo vivono ‘dominandolo’, tanto da parlare persino la nostra lingua. Un linguaggio basico, limitato ma presente, con gli animali che interagiscono tra di loro, alternando gesti, grugniti e inglese, confermando così l’enorme sforzo produttivo portato avanti dalla Fox. Perché mai prima d’ora in un film si era usata tanta motion capture in esterni. Scimmie ricreate al computer ma con attori ‘veri’ ad interpretarle, a dar loro movimento ed espressioni, con una credibilità CG oggettivamente clamorosa. Sempre più raffinata e meno invasiva. L’uomo c’è, ovviamente, perché sarà tra uomini e scimmie che scoppierà la ‘guerra’, ma la presenza animale potrebbe sorprendere, nel suo essere coraggiosamente smaccata.
A presentare il footage in anteprima Andy Serkis, ovviamente non fisicamente a Roma ma presente solo tramite video accuratamente registrato. L’uomo motion capture che è stato Gollum, King Kong ed ora dà vita al temibile Caesar, ha così annunciato ai presenti l’arrivo di 5 clip in esclusiva e due trailer, ai quali si è poi aggiunta una scena ‘a sorpresa’ molto divertente ed originale. Intrigante la scelta di mostrare alcuni momenti da perfezionare ancora al computer, in modo da regalare agli increduli giornalisti presenti la differenza spaventosa tra il risultato ‘finito’ e quello ancora in fase di costruzione CG.
Con la prima clip ci siamo ritrovati nella foresta, cupa e inquietante. Due scimmie, mamma e figlio, sono faccia a faccia con un ragazzo. Questo è spaventato, tira fuori la pistola e spara ad una delle due, chiamando poi in aiuto i compagni di viaggio rimasti indietro. Il rumore dello sparo rimbomba nella foresta, portando centinaia di scimmie imbufalite sul posto. Qui avviene il primo incontro tra Caesar, che a stento trattiene l’ira, e Jason Clarke, capo-esploratore che chiede ai propri compagni di abbassare le armi. Sono numericamente inferiori, avrebbero vita breve dinanzi a così tanti animali armati di frecce e lance. Clarke chiede la ‘pace’, ma Caesar, a sorpresa, urla ‘andate via’. Le scimmie parlano.
Con la seconda clip assistiamo ad un vero e proprio gabinetto di guerra tra animali. La scimmia ferita dagli umani ha generato sete di vendetta tra gli abitanti della foresta. C’è chi punta ad una guerra immediata, ma Caesar, il capo, chiede pazienza. Perché non vuole perdere tutto. Sa che una battaglia con gli uomini potrebbe generare catastrofiche conseguenze. Ma ci sono da convincere le scimmie più furenti, che chiedono un gesto dimostrativo ‘netto’ per far capire all’uomo chi è che comanda.
Terza clip ed ecco arrivare Gary Oldman, a quanto pare tutt’altro che propenso ad un ‘dialogo’ con le scimmie. Fosse per lui bisognerebbe sparare, sparare e sparare. Asserragliati dentro ad un palazzo, gli uomini vengono invitati ad uscire da centinaia di scimmie in assetto da guerra. Caesar ed altri sono persino a cavallo. Annunciano con calma e fermezza la decisione presa, sottolineando gli spazi che da ora in poi saranno loro e soltanto loro. Nessuna intrusione da parte di nessun umano. O sarà guerra.
Con la quarta scena entra in gioco l’interazione ‘buona’ tra le scimmie e l’uomo. Un cucciolo di scimpanzè si ritrova a giocare con Keri Russell, mentre la madre guarda con spavento a questa inattesa vicinanza e un collega dell’attrice le chiede di farla finita. Perché quello è il ‘nemico’. Altra clip ed altro ‘legame’ uomo/scimmia grazie a Kodi Smit-McPhee, già visto in Blood Story di Reeves, che ‘consegna’ ad un Orango Tango Black Hole di Charles Burns, graphic novel in odore di trasposizione cinematografica con David Fincher alla regia. Un incontro che vede Kodi tutt’altro che spaventato dalla scimmia, tanto da ‘leggerle’ il fumetto.
Esilarante e a tratti geniale, infine, la scena a ‘sorpresa’ annunciata da Serkis ed attaccata al full trailer Usa. Protagonisti due uomini armati che vengono sorpresi dall’arrivo di un gigantesco scimpanzè. Spaventati, uno dei due armeggia con un mitra, ma la scimmia sembrerebbe ‘stupida’, quasi da circo. Scherza, gioca, barcolla, si attacca alla bottiglia di whiskey, insomma sembra assolutamente innocua. Fino a quando non imbraccia l’altro mitra rimasto per terra ed uccide entrambi gli uomini, rimasti letteralmente fregati da un cliché tanto ostentato quanto fasullo. Perché ad essere stupido, ora come ora, è l’uomo, e non la scimmia.
Footage finito, prime impressioni straordinariamente positive, sequel cupo ed apparentemente elettrizzante, amaro in bocca per aver visto solo 18 minuti e tutto rinviato al 30 luglio, giorno dell’uscita italiana.