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Godzilla in 12 concept art: dalla fase di sviluppo al grande schermo

Godzilla formato reboot ha debuttato nei cinema italiani e Cineblog vi ripropone il look dell’iconico mostro nella sua evoluzione, dalla fase di sviluppo del film a come appare su grande schermo.

pubblicato 18 Maggio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 01:37

Premettiamo subito che a noi il look “massiccio” del nuovo Godzilla è piaciuto e pensiamo che il fattore “sovappeso” di cui si sono lamentati alcuni, rappresenti in realtà qualcosa che va oltre il film e sia un riflesso di alcune moderne e modaiole ossessioni estetiche.

Premesso ciò cogliamo l’occasione di mostrarvi quale è stata l’evoluzione dell’aspetto del nuovo Godzilla, dai primi bozzetti fino al look che abbiamo visto su schermo e che ricordiamo nasce da un mix davvero molto bizzarro che include tra l’altro orsi e draghi di Komodo, in particolare la testa e l’aspetto del muso sono stati ispirati da orsi, cani e aquile.

Come potrete intuire dalle immagini la fase di sviluppo è stata molto lunga e nel corso di un anno ha subito notevole variazioni, quello che però si evince è che alla fine si è deciso di omaggiare il film originale evitando di pescare suggestioni alla “Jurassic Park” che hanno influenzato l’iguana radioattivo del remake anni ’90 di Roland Emmerich e tra gli elementi che abbiamo ritrovato con grande piacere ci sono le creste sul dorso di “Godjira”, elemento che il regista Gareth Edwards ha saputo sfruttare anche visivamente nelle scene ambientate nell’oceano, citando e omaggiando Lo squalo di Steven Spielberg.

Edwards parlando dell’aspetto del nuovo Godzilla ha sottolineato il fatto che si trattava di qualcosa con cui avrebbe dovuto convivere per il resto della vita e quindi ha prestato molta attenzione allo sviluppo dell’aspetto del mostro così da non dover combattere in seguito con ripensamenti e il tipico refrain “avremmo potuto fare meglio”, ma si sa i fan sono difficili da accontentare e quindi qualche critica era stata messa in conto.

A seguire trovate i 12 concept art (via Business Insider) con i vari look di Godzilla, dalla fase di pre-produzione all’aspetto che abbiamo potuto ammirare su grande schermo.

1. Il Godzilla versione “Electro”

Il regista Gareth Edwards alla vista del concept ha descritto le creste come troppo grandi e simili ad un albero di Natale:

L’effetto fulmine ha reso un po’ difficile da capire che cosa stessimo guardando.

2. Il Godzilla versione “Jurassic Park”

A Edwards non dispiaceva questa versione, ma non voleva incorrere nell’errore di replicare un T-rex:

Questo mi piaceva molto, ma era troppo simile ad un T-rex e il rapporto tra l”altezza delle creste rispetto al suo corpo sembrava eccessivo. Poi abbiamo cercato di creare una linea che fosse più naturale, che scorresse lungo la schiena.

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3. Il Godzilla versione “porcospino”

A Edwards non dispiaceva l’idea di dare a Godzilla delle creste meno imponenti e che ricordassero un’istrice:

L’idea di fare aculei invece di creste era davvero interessante. Amo questa sorta di versione porcospino e lui sembra realmente aggressivo. Il problema è che semplicemente non è Godzilla. Dovevamo essere molto duri con noi stessi per evitare di creare qualcosa di fresco che non fosse Godzilla.

the-idea-of-doing-spikes-instead-of-fins-was-really-attractive-said-edwards-i-love-this-sort-of-porcupine-version-and-he-looks-real-aggressive-the-problem-is-it-just-isnt-godzilla-we-had-to-be-re

4. Il Godzilla versione “retrò”

Edwards considera questo look quello che più si avvicinava allo stile “retrò” dei film nipponici:

Questo si percepisce molto come retrò-Godzilla, ma può anche sembrare un po’ fumettoso. Il che mi ha fatto pensare che avevamo sicuramente bisogno di rendere le cose un po’ più “spigolose”.

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5. Il Godzilla versione “anfibio”

Edwards ha ricordato un momento dello sviluppo in cui si è pensato a creste simili a pinne:

Questo è il momento in cui si stavano esplorando creste simili alle pinne dei pesci, che avevano senso perché nuotava sott’acqua. Per un po’ ho pensato che sarebbe stata la soluzione.

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6. Il Godzilla versione “mash-up”

Edwards ha ricordato quando gli piacevano parti di diversi bozzetti e sognava un irrealizzabile mash-up:

Mi piaceva la testa di quello, la spina dorsale di quello, il petto di quell’altro, una continua mutazione attraverso ogni generazione.

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7. Il Godzilla versione “classica”

Edwards amava molto questa versione classica, ma c’era un problema con le zampe posteriori:

Questo è stato un look classicoe aveva un certo valore, ma un altro problema con Godzilla era la dimensione delle sue zampe posteriori. Hanno davvero troppo spessore il che ha reso il suo riprodurne la camminata difficile da un punto di vista dell’animazione. Quindi un altro intervento fatto è stato quello di ridurre le dimensioni delle sue “gambe”

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8. Il Godzilla della “WETA”

Edwards ricorda anche la prima versione propostagli da uno degli artisti della Weta Workshop, la compagnia di effetti speciali fondata dal regista Peter Jackson:

Questo è di Andrew della Weta. Lui crea queste cose utilizzando una combinazione di 3-D su cui dipinge. E’ stato un modo rapido di guardare qualcosa di molto realistico.

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9. Il Godzilla ispirato ai volatili

Edwards ha pensato di ispirarsi anche ai dinosauri e in particolare alla loro relazione evolutiva con i volatili:

Abbiamo provato un look in stile dinosauro, cercando cose simili ad uccelli. Bisogna rubare dalla natura che ha avuto miliardi di anni per la progettazione di Godzilla. Noi abbiamo avuto un anno.

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10. Il secondo Godzilla made in WETA

Edwards ricorda un altro Godzilla proposto dagli artisti della Weta Workshop:

Questa è opera di Christian Pearce della Weta. E’ un grande fan di Godzilla che si avvicinava molto a quello che ho scherzosamente chiamato “Albero di Natale con creste”. Ma questo un po più spigoloso, e ha un aspetto esteriore più rozzo che aveva più senso e come se le creste che spuntavano dal suo corpo fossero fragili e in grado di rompersi.

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11. Il Godzilla in 3D

Il Godzilla che appare nell’immagine è una versione renderizzata in 3D, cioè una scultura digitale realizzata da Andrew Baker della WETA.

Edwards ha affermato che la maggiore influenza sul look finale del mostro arriva proprio dal lavoro di Baker.

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12. Il Godzilla versione “rapace”

Questa serie di immagini ci mostrano l’influenza sul look finale del mostro che arriva da tre diversi animali: orso, cane e aquila come conferma Edwards:

C’è qualcosa di nobile in un’aquila che è stata la svolta e ci ha fatto capire che i disegni dovevano andare più verso i rapaci.

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13. Il Godzilla finale

Nelle immagini a seguire possiamo vedere come appare Godzilla su schermo alla fine di questa lunga fase di sviluppo.

I bozzetti e concept art che avete visto in quest’articolo fanno parte del libro “Godzilla: The Art of Destruction” disponibile su Amazon.

Godzilla in 12 concept art dalla fase di sviluppo al grande schermo

Godzilla in 12 concept art dalla fase di sviluppo al grande schermo (2)

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