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Grace di Monaco: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane di “Grace di Monaco”, con Nicole Kidman, presentato a Cannes

di carla
pubblicato 19 Maggio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 01:40

E’ uscito nei nostri cinema il 15 maggio scorso, e presentato al Festival di Cannes, il film drammatico Grace di Monaco, diretto da Olivier Dahan ed interpretato da Nicole Kidman, Tim Roth, Milo Ventimiglia, Parker Posey, Paz Vega, Frank Langella, Derek Jacobi, Geraldine Somerville, Nicholas Farrell, Robert Lindsay. L’avete visto? Vi è piaciuto o no? Dopo aver letto la nostra (negativa) recensione dal Festival Francese, oggi guardiamo i commenti dei critici Americani e Italiani. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale dei voti positivi è solo del 5%. Un Vero Disastro. Ma vediamo nel dettaglio.

Jo-Anne Titmarsh – HeyUGuys: un film terribile, uno spreco di una storia potenzialmente affascinante su una leggenda di Hollywood. Meritava di meglio, e anche noi. Voto: 1/5

Stephen Dalton – Scotsman: In tutta onestà, la Kidman è una presenza radiosa ma tutto il resto è plumbeo e faticoso. Voto: 1/5

Anna Tatarska – Movie Mezzanine: è come una di quelle ragazze belle ma insulse che si preferisce solo guardare, sperando che non aprano bocca.

Jamie Graham – Total Film: Frustrante, superficiale e punteggiato da un umorismo involontario.

Nicholas Barber – BBC.com: Un melodramma convincente che, se non fosse per il suo cast di star di serie A, sarebbe indistinguibile dai film biografici realizzati per la TV. Voto: 1/5

Geoffrey Macnab – Independent: un film di notevole sofisticazione formale. Voto: 4/5

Oliver Lyttelton – The playlist: Raramente competente, involontariamente esilarante. Voto: F

Peter Bradshaw – Guardian [UK]: Come uno spot di Chanel da 104 minuti, solo senza la sottigliezza e profondità. Voto: 1/5

James Mottram – The List: Un dramma politico, un ritratto di un matrimonio, una storia di Hollywood… Grace di Monaco non sa bene cosa voglia essere. Voto: 3/5

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Grace di Monaco (…) lascia infatti inevase le domande fondamentali a cui dovrebbe rispondere ogni film biografico: che cosa aggiunge il nuovo ritratto a quanto già sapevamo e credevamo di sapere sul personaggio in questione? Quanto c’è di vero o almeno di verosimile nelle vicende vissute sullo schermo da Grace Kelly, dal principe di Monaco e dal loro entourage? E soprattutto: se ciò che il film racconta è in parte privo di riscontri, possiede almeno una necessità, una coerenza, insomma una “verità” artistica?

Alberto Crespi – l’Unità: Grace di Monaco poteva essere un polpettone insostenibile per chi – come noi – non prova alcuno sdilinquimento davanti alle teste coronate. In qualche misura lo è, ma è anche un film insospettabilmente politico, quasi un elogio del pragmatismo americano incarnato da Grace Kelly rispetto ai bizantinismi della politica europea (…) Per chi ci crede, una bella favola.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) la pellicola non è assolutamente irriverente nei confronti della coppia monagesca (….) Il film di Oliver Dahan ha semmai il difetto opposto di essere giocato su un registro edificante, come congelato in una sorta di reverenza mistica nei confronti della protagonista. Fortuna che Nicole Kidman, grazie a un’interpretazione di convincente spessore, provvede per quel che po a riscattare il personaggio della melassa.

Natalia Aspesi – la Repubblica: Bellissimi paesaggi, bei vestiti, molti graziosi cappelli, gioielli, decorazioni, e soprattutto Nicole Kidman, che se non ha la dolcezza perlacea di Grace Kelly, è comunque bellissima, e nell’insensatezza del ruolo, brava.