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I passi leggeri: trailer e trama del film di Vittorio Rifranti

I passi leggeri: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Vittorio Rifranti nei cinema italiani dal 5 dicembre 2019.

pubblicato 2 Dicembre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 15:15

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Il prossimo 5 dicembre I passi leggeri, opera seconda di Vittorio Rifranti, inizia il suo percorso distributivo con Lo Scrittoio partendo da Milano e Roma per poi proseguire nelle altre città italiane. Il regista incontrerà il pubblico in sala giovedì 5 dicembre al Cinema Mexico di Milano e venerdì 6 all’Apollo 11 di Roma.

“I passi leggeri”, una produzione indipendente targata Magic Movies, racconta la storia di un sacerdote, interpretato da Fabrizio Rizzolo, diviso tra la quotidianità che sente ormai priva di senso, e le notti insonni dentro la città per confrontarsi con la sofferenza e la marginalità. Un’opera coraggiosa “sulla lucidità del dolore” che, seguendo il percorso interiore di un prete e di un uomo, affronta il rapporto contraddittorio con la fede e con la ritualità.

 

La trama ufficiale:

 

I passi leggeri raccontano la storia di un uomo che si avvicina a un modo diverso di essere sacerdote, spinto dalla voglia di uscire dalla sofferenza e mettendo a rischio la propria fede. Un’opera rigorosa, quella di Rifranti, che tratteggia un protagonista fuori dagli stereotipi affidandosi ad uno stile realistica ed intimo insieme, senza sbavature e titillamenti.

 

Il film è interpretato da Fabrizio Rizzolo (Brokers – Eroi per gioco, La doppia ora, Rocco Schiavone), Chiara Causa (Habemus Papam, Non Uccidere, Don Matteo), Ksenija Martinovic e Nicola Quagliarella, Endrit Muhametaj, Violante Mazzoleni, Alessandro Davoli e Larisa Feraru.

 

 

NOTE DI REGIA

 

Al centro de “I passi leggeri” c’è la storia di un sacerdote alla ricerca del senso del proprio ruolo nella realtà di oggi. Consapevole di correre il rischio di fare un film fuori moda e non banalmente accattivante, ho voluto evitare tutta una serie di luoghi comuni e di spunti più o meno provocatori, come la pedofilia, il prete che si innamora o che perde la fede, oppure in positivo il sacerdote in lotta contro la criminalità, cercando di raccontare invece il percorso interiore di un prete, il suo rapporto contradditorio con i riti e la ricerca forse destinata allo scacco di un modo diverso di essere sacerdote. Ho cercato un linguaggio visivo scabro, essenziale, in opposizione al bombardamento di immagini sempre più eccessive e invadenti dalle quali siamo circondati. Ho voluto soprattutto raccontare personaggi senza inseguire un realismo psicologico, ma esprimendo con ciascuno di essi una dimensione morale, non un chiaroscuro realistico, ma appunto un chiaroscuro morale.[Vittorio Rifranti]

 

Il regista Vittorio Rifranti nasce a Milano nel 1966, dove si laurea in Lettere moderne. Nel frattempo segue i corsi della Scuola di cinema di Milano e frequenta Ipotesi Cinema, il laboratorio creato e coordinato da Ermanno Olmi. Nel 1992 realizza il mediometraggio L’attesa che riceve diversi riconoscimenti. Nel 1998 gira il documentario I giorni liberi, grazie al quale vince il Premio FEDIC Miglior Giovane Autore. Nel 2004 realizza Lo sguardo nascosto. Con Tagliare le parti in grigio si aggiudica il Pardo come Migliore Opera Prima al Festival di Locarno 2007. I passi leggeri e il suo secondo lungometraggio Insegna Messa in scena e Regia avanzata alla Civica Scuola di Cinema di Milano e allo IULM.