Maya Lord per Roland Emmerich
Roland Emmerich ci porta nel 1511 dei Maya grazie al leggendario Gonzalo Guerrero
Dopo aver stupito con Anonymous e floppato con Sotto assedio – White House Down, e in attesa di Independence Day 2, il tedesco Roland Emmerich si appresta a tornare sul set per girare il film più intimo della propria carriera, ovvero Stonewall, titolo dedicato ai celebri moti che diedero vita al movimento gay d’America nella San Francisco del 1969. Ma l’uomo dei disaster movie, gay dichiarato e diventato celebre per aver messo a repentaglio la Terra stessa in più di un’occasione, ha di fatto annunciato un ulteriore progetto.
Parliamo di Maya Lord, romanzo del 2011 scritto da John Coe Robbins su cui Emmerich ha messo le mani. Sarà infatti proprio lui a produrlo e probabilmente a dirigerlo, portandoci così nel XVI° secolo. Nel 2006, come dimenticarlo, l’esperienza firmata Mel Gibson con Apocalypto, costato 40 milioni di dollari e in grado di incassarne 120,654,337 in tutto il mondo. La trama partirà dal lontano 1511, quando lo spagnolo Gonzalo Guerrero si trovò su una sconosciuta spiaggia dello Yucatan, al termine di un terribile naufragio. Catturato e costretto alla schiavitò insieme ad altri compagni spagnoli, l’uomo riuscì a destare l’interesse della figlia del capo, Ix Zazil, tanto bella quanto ovviamente ribelle. E ad innamorarsene, per poi sposarla.
Qui, grazie anche al prete Jeronimo, Gonzalo finirà per avvicinarsi alla cultura Maya, trasformarsi in un signore della guerra e aiutare gli indigeni dalle prepotenze dei conquistadores di Francisco de Montejo. Autentico Re del botteghino, con 3 miliardi e mezzo di dollari incassati dai suoi 10 film, Roland Emmerich potrebbe anche limitarsi alla sola produzione, visti i tempi particolarmente stretti che a breve ‘l’assedieranno’. Perché se Stonewall si può definire un film minore, con al massimo un paio di mesi di riprese e una rapida post-produzione, il 1° luglio del 2016 bisognerà lasciare strada ad ID Forever Part I, ritorno degli alieni sulla Terra 20 anni dopo Independence Day, a cui seguirà l’anno successivo ID Forever Part II.
Facile immaginare che i due capitoli vengano diretti back-to-back, con almeno sei mesi di riprese e un anno complessivo di post-produzione. Dove, come e quando Roland Emmerich potrà trovare tempo per i Maya, in conclusione, è tutto da scoprire.
Fonte: Deadline