Principessa Mononoke: recensione e ritorno di Miyazaki al cinema
La recensione aspetta la Principessa Mononoke, in sala a 3 euro con La Festa del Cinema, dall’8 al 15 maggio 2014.
Attesa e bramata da tempo, a quattordici anni dalla prima distribuzione italiana, la Principessa Mononoke torna sul grande schermo dei nostri cinema, con tutta la forza poeticamente visionaria che il grande Hayao Miyazaki sa infondere a questo inno alla vita, rivisitato da un nuovo adattamento e doppiaggio italiano, realizzato con la supervisione dello Studio Ghibli, e distribuito da Lucky Red con un evento esclusivo, dall’8 al 15 maggio 2014.
L’evento ideale per compiere un viaggio mistico nel Giappone dell’era Muromachi (1392-1573), trasfigurato dalla strabiliante sintesi di mitologia animista, realismo, avventura e poesia, tessuta dalla natura immutabile di miti, uomini, conflitti e cambiamenti.
L’epoca di caos e trasformazioni, che porta i turbamenti del progresso e dell’essere umano, ai margini di una foresta primordiale, ancora incontaminata e impenetrabile, abitata da divinità con le sembianze di possenti animali, e su tutti, un grande spirito con il volto umano, grandi corna e il corpo di animale.
Una creatura immaginaria, immaginata per incarnare il respiro stesso della foresta, della natura e della vita, capace di distruggere e rinascere, assistere allo scontro tra uomini e dei, quanto all’incontro tra un ragazzo e una ragazza che sfidano ostacoli e sentimenti di mondi distanti.
Il giovane principe Ashitaka, prode e puro ma costretto a combattere una maledizione e un enorme demone cinghiale per estirpare il male che cresce in lui, che lo porta nelle terre lontane dove incontra San.
Lei, l’impavida principessa Mononoke (degli spettri) allevata dai lupi delle montagne e la dea Moro, turbata dal chiaro di luna, la collera per la specie umana e Madame Eboshi, che ritiene responsabili della distruzione della ‘vita’ della foresta, ma capace di sviluppare empatia e fare da tramite tra il mondo degli uomini e quello degli spiriti della foresta.
Personaggi caratterizzati prestando attenzione a sentimenti e contraddizioni, desideri e motivazioni, che non contemplano alcuna distinzione tra buoni e cattivi, quanto la vita sa essere tale anche tra dolore e distruzione, e la sublime messa in scena dell’odio, della guerra e della cupidigia dell’essere umano, si protendono a gioie più importanti, amori che vincono differenze e diffidenze.
Un ritratto dell’uomo e della vita, che Miyazaki restituisce in tutte le sue sfaccettature e sfumature, insieme alla pelle ruvida degli alberi, il calore della fornace, gli spostamenti notturni del dio gigante e i movimenti agili e vigorosi di combattimenti, corse e salti mozzafiato.
Il frutto succoso di circa 144.000 frame disegnati a mano, arricchiti per la prima volta da sequenze tridimensionali, ottenute lavorando a stretto contatto insieme a Yoshinori Sugano, capo del settore della computer grafica alla Ghibli.
Una perfetta simbiosi di tecnica e stile che, insieme ad un’attenzione minuziosa dei dettagli e la fluidità dei movimenti, al ritmo con la musica (Joe Hisaishi), raggiungono uno standard qualitativo, narrativo e visivo, destinato a superare i consueti limiti dell’animazione, e cambiare lo stile degli ‘anime’.
San, la principessa Mononoke
“Ti amo Ashikata, ma non posso perdonare gli esseri umani”.
Ashitaka
“Cerchiamo di convivere in pace”.
Un lieto fine dello scontro tra gli dei della foresta e gli uomini è impossibile, ma il ciclo della vita celebrato da Miyazaki, con tutte le sue meraviglie e sciagure, lascia comunque spazio all’amore, la magia e una visione matura dell’essenza immutabile dell’essere umano, che il maestro ha calibrato per “chiunque abbia finito le scuole elementari”, ma io consiglio anche a chi non le ha ancora finite, mentre per gli impazienti online c’è un ricco approfondimento con note di Hayao Miyazaki.
Voto di cut-tv’s: 10
Voto di Federico: 10
Principessa Mononoke (Princess Mononoke – Mononoke-Hime – もののけ姫, Giappone, 1997, animazione) di Hayao Miyazaki. Doppiaggio italiano: Eboshi (Alessandra Cassioli), San (Joy Saltarelli), Ashitaka (Lorenzo de Angelis), Moro (Ludovica Modugno), Bonzo (Pino Insegno), Gonza (Angelo Nicotra), Toki (Valeria Vidali), Kouroku (Gianluca Crisafi), Nume Okkoto Cinghiale-dio (Sergio Fiorentini), Lebbroso (Oliviero Dinelli), Lebbrosa (Eleonora de Angelis), Lebbroso (Ambrogio Colombo). Di nuovo al Cinema in versione con nuovo adattamento, dialoghi e doppiaggio in italiano, dall’8 al 15 maggio 2014, in sala a 3 euro con La Festa del Cinema.