Marlon Brando: il ricordo di un mito in 10 film
10 film, citazioni e curiosità, ricordando Marlon Brando, già mito mentre era in vita.
A 90 anni dal giorno del compleanno e quasi 10 dalla scomparsa, Marlon Brando, resta una delle icone più resistenti dell’immaginario sedotto dal fascino carismatico e inafferrabile, prestato a personaggi tenebrosi, complessi e controversi.
Il don Vito Corleone da Oscar, implacabile, indimenticabile e imitatissimo per tutti i padrini a venire, parodiato da lui stesso anni dopo con Il boss e la matricola, e l’americano alla deriva dello scandaloso Ultimo tango a Parigi, il brutale, sofferto e sorprendente Stanley Kovalski di Un tram che si chiama Desiderio, e il selvaggio ribelle con giacche di pelle in sella alla Triumph Thunderbird di Fronte del porto, il rivoluzionario Emiliano Zapata che ha conquistato Cannes, e il potente giovane Marco Antonio.
Il maestoso Colonnello Walter E. Kurtz che emerge dalle ombre della guerra del Vietnam di Apocalypse Now, e il vagabondo in giacca di Pelle di serpente per Sidney Lumet, il diplomatico milionario in crociera dell’ultimo film di Chaplin, sceriffo per Arthur Penn, cacciatore di bisonti per Sidney J. Furie, maggiore Penderton per John Huston, in Kimono e trucco alla giapponese per La casa da tè alla luna d’agosto, sino al duetto con Johnny Depp in Don Juan DeMarco e i pochi significativi minuti sull’Isola perduta (del Dr. Moreau) di John Frankenheimer.
“Recitare è la meno misteriosa di tutte le arti. Ogni volta che vogliamo qualcosa da qualcuno o quando vogliamo nascondere qualcosa o fingiamo, stiamo recitando. La maggior parte delle persone lo fa tutto il giorno”. Marlon Brando
L’attore imprevedibile e indimenticabile, il produttore (della Pennebaker Productions), regista (I due volti della vendetta, 1961) e proprietario dell’atollo corallino di Tetiaroa, che ricordiamo con 10 film che hanno costellato e caratterizzato al sua lunga carriera piena di vette, discese e sontuose risalite, citazioni, trailer e una bella gallery di fotografie.
“Kowalski aveva sempre ragione e non aveva mai paura, non dubitava mai di se stesso. Possedeva quel modo di fare brutale e aggressivo che ho sempre odiato, così come ho detestato profondamente questo personaggio”. Marlon Brando
1951 – Un tram che si chiama Desiderio (A Streetcar Named Desire), regia di Elia Kazan
Vuoi un corpo a corpo, eh? Va bene, ti accontento.
Stanley Kovalski (Marlon Brando) a Blanche DuBois (Vivien Leigh)
1952 – Viva Zapata!, regia di Elia Kazan
“Io credo che l’amore non si possa comprare che con l’amore. E colui che ha una buona moglie, ha il cielo nel suo sombrero”.
1953 – Giulio Cesare (Julius Caesar), regia di Joseph L. Mankiewicz
“Nobile vita, ricca di elementi così fusi che può Natura sorgere e dire all’Universo: questo fu un uomo!” Marc’Antonio
La potente interpretazione del console romano Marc’Antonio (Marlon Brando) di fronte alla salma di Bruto (suicidatosi dopo Filippi) unico fra i congiurati ad avere ucciso Cesare per amore della Repubblica, non per invidia ed odio personale, scelto da Mankiewicz per la prima trasposizione cinematografica della celebre tragedia di Shakespeare, premiata nel 1954 con l’Oscar per la migliore scenografia ed altre 4 nomination.
1954 – Il selvaggio (The Wild One), regia di László Benedek
– Che cosa significa quella scritta, B.R.M.C?
– Bande di Ribelli Motociclisti
– Contro chi vi ribellate?
– Contro di voi! Johnny Strabler (Marlon Brando)
1954 – Fronte del porto (On the Waterfront), regia di Elia Kazan
“Ma non è questo, è questione di classe! Potevo diventare un campione. Potevo diventare qualcuno, invece di niente, come sono adesso.” Terry Malloy (Marlon Brando)
1955 – Bulli e pupe (Guys and Dolls), regia di Joseph L. Mankiewicz
“- È l’alba, tra poco…
– Perché la luce è strana e bianca?
– Perché qui siamo a Broadway, dove l’alba l’accende l’elettricista.”
‘Cielo’ Masterson (Marlon Brando) a Sarah Brown (Jean Simmons)
“Il padrino? Non credo sia un film sulla mafia. E’ più su un’idea di gruppo. Comunque la mafia è il miglior esempio di capitalismo che abbiamo”. Marlon Brando
1972 – Il padrino (The Godfather), regia di Francis Ford Coppola
“Gli amici tieniteli stretti ma i nemici ancora di più. I nemici sono dappertutto Michael anche io potrei essere un tuo nemico. Don Vito Corleone
Il secondo Oscar di Brando, come miglior attore per la viscerale interpretazione di Vito Corleone ne Il Padrino, resta negli annali per la sua assenza alla cerimonia di consegna della statuetta, ritirata da una giovane apache a sostegno della sua lunga e appassionata battaglia per i diritti civili dei nativi americani, e contro l’industria cinematografica che li ha screditati agli occhi dell’immaginario condiviso.
1972 – Ultimo tango a Parigi, regia di Bernardo Bertolucci
“Segreto di famiglia? Te lo dico io il segreto di famiglia. […] Voglio farti un discorso sulla famiglia: quella santa istituzione inventata per educare i selvaggi alla virtù… E adesso ripeti insieme a me […]: santa famiglia, sacrario di buoni cittadini, dove i bambini sono torturati finché non dicono la prima bugia, dove la volontà è spezzata dalla repressione, la libertà è assassinata dall’egoismo…” Paul (Marlon Brando) a Jeanne (Maria Schneider).
“Non voglio spalmare la mia burrosa anima sul pane ammuffito della stampa scandalistica”. Marlon Brando
1978 – Superman (Superman: The Movie), regia di Richard Donner
Dieci minuti di apparizione e un ricco cachet, per il Jor-El di Marlon Brando nel poco convincente Superman.
“Ho finito per passare la vita a cercare di conoscere me stesso. Ma un uomo ha paura quando si trova faccia a faccia con se stesso.” Marlon Brando
1979 – Apocalypse Now, regia di Francis Ford Coppola
…alla ricerca del Colonnello Walter E. Kurtz (Marlon Brando), in piena guerra del Vietnam …
Ho osservato, una lumaca, che strisciava sul filo di un rasoio, e’ un sogno che faccio, è il mio incubo, strisciare scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere.
Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei, ma non avete il diritto di chiamarmi assassino, avete il diritto di uccidermi, questo sì, avete il diritto di farlo ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario, a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore. L’orrore. L’orrore ha un volto e bisogna essere amici dell’orrore, l’orrore è il terrore morale ci sono amici in caso contrario, allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici. Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli. Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini; andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio, un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato. Stavano lì ammucchiate un mucchio di piccole braccia, e mi ricordo, che io ho, io ho pianto come, come una povera nonna, avrei voluto cavarmi tutti i denti, non sapevo nemmeno io cosa volevo fare. Ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai, non voglio dimenticarlo mai. E a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, mi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: Dio che genio c’è in quell’atto, che genio. La volontà di compiere quel gesto, perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato, che loro erano più forti di noi, perchè loro riuscivano a sopportarlo, non erano mostri, erano uomini. Squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini, erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza. la forza…di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così, i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere, senza sentimenti, senza passione, senza giudizio, senza giudizio, perchè è il giudizio che ci indebolisce. Sono preoccupato che mio figlio non capisca quello che ho cercato di essere e se devo essere ammazzato, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia per dire tutto a mio figlio, per spiegare cosa sono stato, cosa ho fatto… perché non c’è nulla che detesti di più dell’odore marcio delle bugie. E se lei mi capisce, Willard, lei farà questo per me. Monologo del colonnello Kurtz:
“Carpire il pieno significato della vita è il dovere dell’attore, interpretarlo il suo problema, ed esprimerlo la sua passione.” Marlon Brando