Bellissime: trailer del documentario di Elisa Amoruso al cinema il 18, 19 e 20 novembre
Bellissime: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul documentario di Elisa Amoruso nei cinema italiani il 18, 19 e 20 novembre 2019.
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Il 18, 19 e 20 novembre esce nei cinema d’Italia Bellissime, il documentario di Elisa Amoruso tratto tratto dall’omonimo saggio di Flavia Piccinni pubblicato da Fandango Libri. Il film dopo la tappa nelle sale sarà poi disponibile su TIM Vision a partire dal 13 dicembre.
La trama:
Cristina, Giovanna, Francesca, Valentina: una famiglia, quattro donne unite dalla stessa passione: la bellezza. Una riflessione aperta sul culto dell’apparire, su cosa voglia dire essere bambine, adolescenti e madri, in un continuo gioco di rimandi tra passato e presente. Una riflessione su cosa sia oggi, per alcune, essere e diventare donne.
[quote layout=”big” cite=”Elisa Amoruso – Regista]Il film non è costruito attraverso interviste frontali. Una drammaturgia incalzante, un’ estetica “della vicinanza”, ci porta dentro le vere esistenze di quattro donne che si intrecciano, si sovrappongono, viaggiano parallele, fino a svelare che tutte fanno parte di uno stesso nucleo familiare.[/quote]
NOTE DI REGIA
Tutto nasce dalla lettura del saggio di Flavia Piccinni, Bellissime, pubblicato da Fandango Libri, un’inchiesta molto dura sul mondo delle baby modelle che mette in luce uno scenario di moltiplicazione dello stereotipo femminile declinato all’interno dei rapporti madre-figlia. Non conoscevo l’argomento e non immaginavo che anche in Italia esistessero, soprattutto nella provincia, ambienti così improntati all’idea del successo ottenuto attraverso un sorriso, un battito di ciglia, un tocco di rossetto: ambienti difficili, spesso crudeli nei confronti dei minori, talvolta impossibili da comprendere. Eppure, nella fragilità di quelle madri che hanno riversato sui figli i loro sogni non realizzati, vibra un barlume di empatia, soprattutto se pensiamo al contesto sociale in cui queste storie si inseriscono. Da qui, insieme a Flavia Piccinni e alla sceneggiatrice Antonella Gaeta, abbiamo iniziato a interrogarci in maniera più ampia sugli stereotipi femminili di bellezza e la crescente ossessione della percezione del corpo femminile come oggetto simbolo di conquista, forza, libertà, variabili necessariamente collegate a quanto una donna, una ragazza, una bambina, appare perfetta secondo i canoni della moda e dei social network. In un’era in cui l’immagine prevarica i contenuti, anche le vite delle persone rischiano di restare imbrigliate nei concetti di apparenza e raggiungimento di una forma esteriore idealizzata e ideale. Il personaggio, anzi la persona Giovanna Goglino, di cui nel libro di Flavia si raccontava il passato da superstar come bambina-Barbie superpagata, ci sembrava emblematica di quello che cercavamo, ma anche l’occasione di un racconto commovente su cosa significhi il successo, cosa sia stato ottenerlo da bambina per poi vederlo svanire (o quantomeno offuscarsi) all’età di neanche vent’anni. Attraverso Giovanna incontriamo una famiglia del tutto eccezionale, una specie di famiglia Kardashian italiana. [Elisa Amoruso]