Stasera in tv su Canale 5: “E’ nata una star?” con Rocco Papaleo e Luciana Littizzetto
Canale 5 stasera propone “E’ nata una star?”, commedia del 2012 diretta da Lucio Pellegrini (Figli delle stelle) e interpretata da Rocco Papaleo, Luciana Littizzetto e Pietro Castellitto.
Cast e personaggi
Luciana Littizzetto: Lucia
Rocco Papaleo: Fausto
Pietro Castellitto: Marco
Michela Cescon: Elena
Tiziana Lepore: Manuela
Christian Burruano: Nicola
Cristina Odasso: Federica
Gisella Burinato: Marisa
Alice Torriani: pornostar
La trama
Tra le tante cose che una mamma non vorrebbe scoprire sul proprio figlio adolescente ce n’è una un po’ imbarazzante… a dire il vero molto imbarazzante. E non aiuta il fatto di venirla a sapere dalla vicina di casa pettegola, che una mattina ti fa trovare nella buca delle lettere un video accompagnato da un biglietto.
Lucia (Luciana Littizzetto) non riesce a crederci: è suo figlio Marco (Pietro Castellitto) quello in copertina. Il film ha un titolo non proprio edificante ed è vietato ai minori. Sì, insomma, Marco a quanto pare ha un talento speciale: è una pornostar!
Come si affronta una novità del genere? Lucia deve dirlo a Fausto (Rocco Papaleo), suo marito, e insieme dovranno parlarne con il ragazzo…forse da oggi nella loro famiglia niente sarà più come prima. O no?
E se invece ci fosse un modo per prendere una cosa del genere per il verso giusto, anziché per quello sbagliato?
Il nostro commento
Il regista Lucio Pellegrini (Figli delle stelle) adatta un romanzo dello scrittore inglese Nick Hornby (dai suoi racconti sono state tratte comedy come Febbre a 90° e Alta fedeltà) cercando di sorridere e in qualche modo ironizzare sulla famiglia, sulle odierne dinamiche genitoriali e su un certo bigottismo latente.
Pellegrini entra in sintonia con lo humour della controparte cartacea adattandola ai suoi bisogni (il regista ha dichiarato di aver usato il 40% del materiale di Hornby) e grazie a due comici di razza come la Littizzetto e Papaleo tiene a bada l’insidiosa tematica.
Pellegrini non si lascia irretire dall’intento di confezionare per forza un film per tutti, allestendo di contro un brillante gioco delle parti, che schiva con sorprendente abilità la grevità gratuita, riuscendo a scherzare con diversi tabù e soprattutto a parlare con leggerezza dell’odierna famiglia, microcosmo sociale sempre più spesso incasinato e nevrotizzante.
Interviste
Il regista Lucio Pellegrini parla di come è nata l’idea di questo film e che cosa si è riproposto di raccontare…
Avevo letto il racconto omonimo di Nick Hornby, uno dei miei scrittori preferiti per la sua capacità unica di lavorare con leggerezza su temi drammatici, e mi aveva come sempre colpito la sua abilità di dar vita ad una commedia piena di verità, raccontata con sentimento e sguardi elastici. Parlandone col produttore Beppe Caschetto ho scoperto che anche Luciana Littizzetto come me era stata molto colpita dal libro. Caschett o allora ha provato ad acquisirne i diritti cinematografici, ma non eravamo troppo ottimisti, pensando che fosse difficile perché Hornby riceve richieste da tutto il mondo, a partire da quelle delle major companies americane: basti pensare alle trasposizioni di successo di suoi bestseller come ALTA FEDELTÀ, ABOUT A BOY o FEBBRE A 90°. Abbiamo scoperto però che i diritti erano scaduti da poco e siamo riusciti ad ottenerli: l’importante sarebbe stato e ssere all’altezza del compito. L’unica condizione che Nick Hornby ha posto è che una parte dei proventi vada ad una fondazione per bambini autistici a cui tiene molto.
Luciana Littizzetto eaccinta di come è stata coinvolta nel film:
Ho letto il libro di Nick Hornby nell’estate del 20 10 ed ho subito chiesto al mio agente, nonché produttore, Beppe Caschetto di verificare se i diritti per il cinema fossero stati liberi: eravamo scettici che lo fossero ma, incredibilmente, lo erano. Il racconto riguardava soprattutto le reazioni della madre alla sconcertante scoperta, mentre invece la sceneggiatura per il cinema ha ampliato lo spazio degli altri personaggi: nella prima parte sono tutti piuttosto stupefatti, a partire dal padre che, guardando la prima volta la copertina del dvd hard, pensa soltanto: «guarda un po’ come somiglia a nostro figlio questo qua…». Il video scottante in realtà è solo lo spunto per cercare di raccontare quanto sia difficile conoscersi all’interno di una famiglia: il vero tema del film credo sia lo stupore di persone che si rendono conto di non comunicare affatto con chi è cresciuto accanto a loro in casa. Mi piaceva l’idea di affrontare in scena la scoperta di avere convissuto a lungo accanto ad una sorta di alieno che non conosci. Ma anche l’idea di un ragazzo che non ha particolari talenti, che sembra non sapere e volere fare niente e che poi capisce che può contare su qualcosa di interessante e la usa per far soldi aveva un certo interesse. I genitori si sentono colpevoli, si chiedono come sia stato possibile non sapere nulla di lui, è come se si fossero accorti di aver vissuto con un telefono perennemente fuori campo o con la linea interrotta da disturbi vari. Il compito di Lucia come madre è quello di affrontare comunque la situazione, l’idea che lei si vergogni solo fino a un certo punto e poi in qualche modo cerchi di far rientrare l’imbarazzante scoperta nella normalità di un’esistenza a me fa piuttosto ridere. In un primo tempo si preoccupa perché nel mondo del porno sono all’ordine del giorno sfruttamento, riciclaggio di denaro sporco, violenza e droga, tutte cose che un adolescente non immagina minimamente, ma il suo Marco ha la sensazione assoluta di non essere punibile e dice candidamente: «non capisco dov’è il problema…» È tipico delle nuove generazioni, noi avevamo le ideologie, in fondo c’è sempre qualcosa che ci tocca non fare moralmente e eticamente. Il padre invece qui non riesce a mediare, dà fuori di matto, sente il confronto in agguato, camuffa male un maschilismo ossessivo, inizia a pensare che il ragazzo sia in realtà figlio di qualcun altro e si mette a fantasticare su improbabili rivali…
Rocco Papaleo parla del film e della sua originalità:
Lucio Pellegrini mi avevo dato da leggere il racconto di Nick Hornby quando non c’era ancora nessuna certezza che il film si facesse, io l’ho aspettato, ho rifiutato altri progetti pur di essere libero per questo in cui ho sempre creduto da subito e che ho fortemente voluto. Il divertimento comunque secondo me è nel percorso sia psicologico sia pratico che i due genitori compiono per capire come può essere accaduta una simile enormità, dando luogo ad una sorta di indagine su luoghi e modalità del fattaccio che finirà col mettere in discussione anche il loro rapporto…Nonostante lo spinoso argomento che affronta, è divertente senza diventare mai sguaiato né farsesco, si mantiene elegante e misurato; lo abbiamo definito scherzando una working class comedy perché strizza l’occhio a certe commedie inglesi e d’autore: non c’è una storia vera e propria o un giallo da risolvere, la trama è esile e delicata, fatta di sfumature che indicano un percorso introspettivo per entrambi i protagonisti, che vedono trasmettersi le conseguenze della traumatica scoperta anche nei rispettivi ambienti di lavoro e tra i vicini di casa.
La colonna sonora
– Le musiche originali del film sono di Brunori Sas, pseudonimo del cantautore Dario Brunori e Gabriele Roberto, quest’ultimo già autore delle musiche per “La vita facile” sempre diretto dal regista Lucio Pellegrini.
– La colonna sonora include 12 brani di Brunori (4 strumentali e 7 canzoni, di queste 6 inediti più la già edita “Tra Milioni Di Stelle”), 6 arie del compositore Roberto e due pezzi non inediti: “Sono come tu mi vuoi” dei Summit Studio e “Hot and Bothered” degli AP Beat.
1. Brunori Sas – L’asino e il leone
2. Brunori Sas – Amore con riserva
3. Brunori Sas – Melodia a me
4. Brunori Sas – Meglio di niente
5. Brunori Sas – Fra milioni di stelle
6. Brunori Sas – Il brucaliffo
7. Brunori Sas – Come neve
8. Brunori Sas – La giraffa morta
9. Brunori Sas – Amore senza riserva
10. Brunori Sas – Cuore a pellet
11. Brunori Sas – La bugia
12. Brunori Sas – Porno 82
13. Gabriele Roberto – Il duello
14. Gabriele Roberto – La recita
15. Gabriele Roberto – Fotografie
16. Gabriele Roberto – Il sogno
17. Gabriele Roberto – Video Chat
18. Gabriele Roberto – L’edicola
19. Summit Studio – Sono come tu mi vuoi
20. AP Beat – Hot and Bothered (D. Ellington)