Maldamore: Recensione in Anteprima
Gelosia e tradimento, matrimonio e liberta?, famiglia e sesso, amore e passione, sincerita? e sotterfugio. Di questo prova a parlare Maldamore, ritorno alla regia di Angelo Longoni
Era dal lontano 1997, con Facciamo Fiesta, che il 57enne Angelo Longoni non si faceva vedere al cinema in qualità di regista. In questi ultimi 16 anni tanto teatro, mondo che da sempre tende più a rappresentarlo, e molta televisione, tra film tv e serie, fino all’arrivo di Maldamore, suo quinto lungometraggio cinematografico. Il peggiore di tutti, perché prodotto smaccatamente teatrale che avrebbe potuto ambire al massimo ad una prima serata televisiva, magari estiva, quando spesso e volentieri i palinsesti vengono infarciti di prodotti qualitativamente assai deficitari.
Maldamore, diciamolo subito, rientra perfettamente in questa categoria, anche se impreziosito da un cast sulla carta più che discreto: Ambra Angiolini, Luisa Ranieri, Alessio Boni, Luca Zingaretti, Ettore Bassi, Miriam Dalmazio, Eugenio Franceschini e ‘comparsa’ di lusso come Maria Grazia Cucinotta, qui anche produttrice dell’operazione, che pecca dal punto di vista smaccatamente tecnico. L’intero impianto poggia su una visione d’insieme spudoratamente ‘televisiva’, tra primi piani stretti, fotografia da soap opera italica, product placement malamente inseriti all’interno della trama e mancanza di ritmo, così come la recitazione sempre ‘eccessiva’ e sopra le righe dei vari protagonisti che porta inevitabilmente fuori strada.
Al fianco di una Angiolini sull’orlo di una perenne crisi di nervi e incapace di andare oltre l’urlato, calano d’intensità e di credibilità anche due ottimi attori come Alessio Boni e Luca Zingaretti, imprigionati all’interno di due personaggi che nuotano in un mare di cliché, mentre la più accettabile del gruppo è paradossalmente proprio Luisa Ranieri, in partenza vista come ‘pecora nera’ rispetto ai talentuosi compagni di set eppure digeribile e sicuramente più ‘in parte’. Partendo dichiaratamente e coraggiosamente dal Simposio platoniano, Longoni prova a realizzare un film sull’inafferrabilita? dell’amore, sull’assoluta ingovernabilita? dei sentimenti, e sulla scoperta di quanto, in amore, ci si possa riconoscere improvvisamente diversi da cio? che si e? sempre stati. Premesse inizialmente degne di interesse, per poi scemare quasi da subito nello sbigottimento generale della messa in scena.
Povera nella regia, inevitabilmente ‘viziata’ da 16 lunghi anni di tubo catodico, nel montaggio e sinceramente indifendibile nell’uso delle musiche firmate addirittura Sergio Cammariere, talento di non poco conto qui completamente ‘stuprato’ visto l’utilizzo malsano che se n’è fatto. Perché la musica dovrebbe accompagnare la pellicola, farne parte, viverla e falsa pulsare, andando così a tramutarsi in un inedito personaggio, invisibile all’occhio dello spettatore eppure perennemente presente, tanto da suscitare paura e commozione, ansia ed emozioni varie. Verità in questo caso completamente assenti, perché la colonna sonora di Cammariere è sembrata quasi sovrapposta alla pellicola, andando a vestire un abito che evidentemente non le apparteneva, finendo così per rendersi fastidiosa, per non dire fuori luogo.
La trama, è evidente, in questo trionfo di inadeguatezza cinematografica diventa quasi un ‘più’, un’aggiunta di colore ad un quadro distrutto e ormai irrecuperabile. Gelosia e tradimento, matrimonio e liberta?, famiglia e sesso, amore e passione, sincerita? e sotterfugio. Di questo prova a parlare Maldamore, pennellando le storie di due coppie di innamorati, e apparentemente felicemente fidanzate. Da una parte Ambra Angiolini e Luca Zingaretti, genitori di una bimba e in bilico a causa della crisi di mezza età di lei; dall’altra Luisa Ranieri e Alessio Boni, da oltre un anno alla disperata ricerca di fare un figlio, senza ovviamente riuscire nell’impresa. Una sera, per puro caso, il patatrac si manifesta sotto forma di ‘confessione’. Quella dei due maschi che rivelano il proprio tradimento alle rispettive compagne. Verità che scoperchieranno il vado di Pandora, tra segreti mai rivelati e separazioni, incontri vecchi e nuovi, tradimenti e perdoni.
Nulla di nuovo sotto il sole, è evidente, per un film che ha provato ad indossare gli abiti della commedia brillante sull’amore e i suoi derivati, finendo invece per scivolare ripetutamente su plateali limiti produttivi e registici, di scrittura e persino di recitazione, tanto da suscitare enormi perplessità sulla necessità e sulla reale utilità di un’uscita cinematografica.
Voto di Federico: 2
Voto di Gabriele: 1
Maldamore (Commedia, Italia, 2014) di Angelo Longoni; con Ambra Angiolini, Luisa Ranieri, Alessio Boni, Luca Zingaretti, Ettore Bassi – uscita giovedì 13 marzo 2014.