The Gold Rush – La febbre dell’oro: torna al cinema restaurato per i 100 anni di Charlot
Festeggiando i 100 anni di Charlot, e il ritorno di The Gold Rush – La febbre dell’oro, con una recensione ‘matura’ in attesa della versione restaurata con le musiche originali di Charles Chaplin, al cinema dal 3 febbraio 2014.
Dall’anniversario della scomparsa di Charlie Chaplin ai primi 100 anni di Charlot, i festeggiamenti per il dolce vagabondo, tragicamente poetico e divertente, promettono grandi ritorni, a partire da quello del Cinema Ritrovato, di nuovo in sala, in prima visione, nella versione restaurata di The Gold Rush – La febbre dell’oro.
Un ritorno al cinema del primo film muto di Chaplin, insieme alla prima apparizione di Charlot, con baffetti spavaldi, abiti sformati, bombetta lisa e ironia struggente, protagonista del corto Kid Auto Races at Venice. Cal. (in coda), girato il 17 gennaio 1914.
Il vagabondo malinconico che si inerpica sul picco nevoso di Chilkoot Pass (porta d’accesso ai giacimenti auriferi) del Klondike (tra il Canada occidentale e l’Alaska), seguendo le orme dei cercatori d’oro della fine del secolo scorso (e gli stenti spinti al cannibalismo della spedizione sperduta in California nel 1847), in bilico lungo pareti rocciose e case in balia degli elementi, inseguito da orsi bonari, innamorato di una ballerina.
Lo sventurato che mette in scena il sogno americano della Corsa all’Oro e i bisogni primari dell’essere umano, dalla fame di cibo a quella di amore, dalla ricerca di un rifugio a quella della prosperità.
Il cercatore solitario, che si spinge a nord sfidando le avversità del freddo e il duro mondo dei cercatori d’oro, animato dalla stessa febbre di rivalsa che accomuna avventurieri, fuggiaschi, derelitti e ‘ballerine’ frivole.
L’anarchico sognatore che strappa sorrisi alla tragedia, muovendosi al condine tra il comico e il drammatico, la disperata caccia all’oro e l’ostinata ricerca della felicità, la sinfonia muta della società capitalistica (americana degli anni ’20) e quella ilare che nasce con la logica dell’equivoco.
L’equivoco che ricorre a dissolvenze incrociate per trasformare Charlot in un grosso pollo, agli occhi dell’avventuriero Big Jim McKay impazzito per la fame. La sottile ironia che pasteggia con un grosso scarpone trattato alla stregua del filetto pregiato. La poesia gonfia di amore entusiasta, che danza con le piume bianche del cuscino fatto a pezzi nello schermo nero, e due panini in sintonia con le forchette e la grazia che non uccide neanche la fame.
Un grande ritorno del talento di Chaplin, restaurato dalla Cineteca di Bologna, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, in collaborazione con Criterion Collection, Photoplay Productions e Roy Export Company S.A.S.
Un restauro complesso, alle prese con l’intero archivio di Charles Chaplin, composto da oltre 150mila elementi, il cui lavoro di digitalizzazione e catalogazione è durato 15 anni.
Il restauro che si estende alla musica, recuperando la partitura originale di Charles Chaplin, concepita per l’amore e la tormenta, la lotta e la fame, il sospetto e le allucinazioni, dall’arrangiamento per archi della “Romanza in Fa maggiore” per piano dai Klavierstuecke op. 118 di Brahms per momenti malinconici e gioiosi del film, alla citazione del “Volo del Calabrone” di Rimskij –Korsakoff … restaurata e diretta da Timothy Brock, ed eseguite dall’Orchestra Città Aperta.
“A parte tutto – a parte gli abiti buffi, i baffetti e gli scarponi – volevo produrre qualcosa che commuovesse la gente. Cercavo l’atmosfera dell’Alaska, con una storia d’amore dolce, poetica, eppure comica. […] Volevo che il pubblico piangesse e ridesse.”
Charles Chaplin
Voto di Cut-tv’s: 10
The Gold Rush – La febbre dell’oro (USA, 1925-2013) di Charles Chaplin; con Charles Chaplin (il cercatore), Georgia Hale (Georgia), Mark Swain (Big Jim McKay), Tom Murray (Black Larson). Di nuovo al cinema, in 76 sale italiane, ogni lunedì e martedì, per tutto il mese, dal 3 febbraio 2013.
Il ritorno al cinema di questo capolavoro restaurato del 1925, è solo uno degli eventi che aprono l’anno di celebrazioni e festeggiamenti ufficiali per i 100 anni dalla nascita del vagabondo Charlot.
Iniziative che contemplano anche una tre giorni di eventi a Bologna, introdotta il 25 giugno da una proiezione dei film di Chaplin in Piazza Maggiore, con musiche eseguite dall’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Timothy Brock, e la pubblicazione di un romanzo breve e inedito dello stesso Chaplin.
Footlights è l’embrione di Luci della ribalta (Limelight), restato negli Archivi Chaplin per oltre sessant’anni, che arriva finalmente in libreria con il making del film The World of Limelight, di David Robinson (massimo esperto di Chaplin), grazie alla pubblicazione internazionale a cura delle Edizioni Cineteca di Bologna.
Un volume presentato nella versione inglese, il prossimo 4 febbraio, al British Film Institute di Londra, con l’autore e Claire Bloom, la protagonista di Luci della ribalta, mentre è previsto per l’autunno, l’arrivo in libreria del volume in versione italiana.
Foto vintage
Poster
Kid Auto Races at Venice. Cal.
Gara di auto per bambini a Venice, California
Completato: 17 gennaio 1914
Data di uscita: 7 febbraio 1914
Sceneggiatura: Reed Heustis. Produttore: Mack Sennett. Regia: Henry Lehrman
Lunghezza: split reel (7′ circa)
Kid Auto Races at Venice, Cal. ha un’importanza enorme, in quanto fu in questa comica che gli spettatori poterono vedere per la prima volta il personaggio di Charlot, il Vagabondo chapliniano.
Ha un valore inestimabile anche perché permette di osservare le reazioni del primo pubblico di Chaplin – gli spettatori della gara – alle invenzioni comiche del Vagabondo. Kid Auto Races at Venice, Cal. fu girato alla seconda Pushmobile Parade, una gara annuale di macchine per bambini, che si tenne domenica 11 gennaio 1914 a Venice, California. La situazione comica di questo film improvvisato (girato, a quanto pare, in soli quarantacinque minuti) è data dal continuo entrare in campo del Vagabondo che disturba la troupe cinematografica intenta a riprendere la manifestazione.
Sulle prime gli spettatori non sanno che pensare di quell’ometto buffo. È davvero un seccatore? Con il prosieguo dell’azione, la loro perplessità si trasforma in autentico divertimento. Diversamente dagli altri comici dello schermo, Chaplin si pone immediatamente dalla parte del suo pubblico.
Kid Auto Races at Venice, Cal. era uno split reel (lungo 500 piedi o meno) e uscì in abbinamento con il film didattico Olives and their Oil.
(Jeffrey Vance, dal booklet di Charlie Chaplin. Le comiche Keystone, Edizioni Cineteca di Bologna 2010)
Via | Cineteca di Bologna – Il Cinema Ritrovato – Kinopoisk