To Reach The Clouds – Robert Zemeckis trasforma in film il documentario Premio Oscar su Philippe Petit
Robert Zemeckis porta al cinema l’incredibile storia di Philippe Petit, l’uomo che camminò sospeso tra le Torri Gemelle
Presentato nel 2008 al Sundance Film Festival, dove ha vinto due premi, per poi farsi vedere al Festival di Roma e portarsi a casa un BAFTA, un National Board of Review Award, un Independent Spirit Award e soprattutto un Premio Oscar al miglior documentario, il bellissimo Man on Wire di James Marsh diventerà lungometraggio grazie alla Tristar di Tom Rothman e a Robert Zemeckis, un anno fa tornato con successo al live action per merito di Flight.
To Reach The Clouds il titolo provvisorio del progetto, co-sceneggiato da Zemeckis e Christopher Browne prendendo ancora una volta spunto dalle memorie di Petit, Toccare le nuvole. Una pellicola in terza dimensione, quella voluta da Rothman, dopo aver realizzato ai tempi in cui era ancora alla Fox titoli come Avatar e Vita di Pi, dal punto di vista del 3D a dir poco ineccepibili. Lo spunto per portare al cinema l’incredibile storia di Philippe Petit sarebbe venuto a Rothman una volta visto Gravity di Cuaron, tanto da cullare immediatamente l’idea di un lungometraggio. Anche Zemeckis e i patner della ImageMovers, inoltre, erano da tempo interessati a fare un film sul funambolo. Rothman e Zemeckis, tra le altre cose, hanno già lavorato insieme sui set di Cast Away e Le verità Nascoste.
A detta di Deadline il regista avrebbe subito iniziato a pensare ad un volto per dar vita a Petit, con Joseph Gordon -Levitt in pole position. Se tutto dovesse andare per il meglio, via alle riprese entro l’estate, in modo da uscire al cinema entro la fine del 2015. Da non sottovalutare l’importanza degli effetti speciali, è evidente, visto che andrebbero completamente ricreate le Torri Gemelle, crollate nel 2001. Per chi non conoscesse l’incredibile storia di Philippe Petit, la mattina del 7 agosto del 1974 centomila newyorkesi si fermarono in strada per guardare estasiati un uomo che camminava su un filo che aveva teso clandestinamente fra le torri gemelle del World Trade Center. Quel puntino che passeggiando e danzando nell’aria a 412 metri da terra attraversò otto volte il cielo fra i due edifici non ancora inaugurati era un ventiquattrenne funambolo francese. Una storia poi diventata un racconto appassionante di un’impresa divenuta leggendaria: dalla progettazione meticolosa, con frustrazioni, problemi e infinite difficoltà, al reclutamento dei complici, fino alle perlustrazioni segrete nelle torri ancora in costruzione.
Fonte: Deadline