Lo sguardo di Satana – Carrie: le recensioni dagli Usa
Diamo un’occhiata alle recensioni del remake “Carrie” diretto da Kimberly Peirce con Chloe Grace Moretz
Ho visto l’altro giorno il remake di Carrie e, oddio, posso definirlo un film brutto e inutile? Sì. Depressa da quella visione ho rivisto l’originale di Brian De Palma, mi sono letta la recensione scritta dal nostro Antonio e poi ho cercato le critici dei giornalisti Americani. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è del 49%. A voi è piaciuto?
Carrie è diretto da Kimberly Peirce, è tratto dal romanzo omonimo di Stephen King e interpretato da Julianne Moore (Margaret White), Chloe Grace Moretz (Carrie White), Judy Greer, Gabriella Wilde, Portia Doubleday, Alex Russell, Michelle Nolden, Max Topplin, Ansel Elgort e Cynthia Preston.
Cath Clarke – Time Out: Chloe Moretz è un talento inquietante, ma Carrie non è un ruolo per lei. Non ha le ossa della vittima.
Joe Baltake – Passionate Moviegoer: Kimberly Pierce può essere una buona regista di attori, ma non una “regista” nel senso pieno della parola.
Christy Lemire – ChristyLemire.com: E’ una cosa senza tempo per tutti noi, il rito dell’attesa del liceo e angoscia. Ancora una volta, come ha fatto quasi 40 anni fa, Carrie si trasforma in un’esperienza di proporzioni bibliche.
Richard Brody – New Yorker: molto buono.
Peter Rainer – Christian Science Monitor: la regista è dotata ma le manca la capacità di registi come De Palma nel trasformare uno choc in qualcosa di profondamente personale.
David Edelstein – Vulture: La nuova Carrie non è atroce ma piatta e banale.
Tom Long – Detroit News: Julianne Moore è bravissima e terrificante nel ruolo della madre.
Rene Rodriguez – Miami Herald: svogliato.
Rafer Guzman – Newsday: Con nulla di nuovo da offrire, “Carrie” è ridotto a tentare l’impossibile.
Bruce Demara – Toronto Star: Letteralmente una pallida imitazione dell’originale.
Lou Lumenick – New York Post: I risultati sono dolorosamente anemici.
Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: un film ben fatto.
Manohla Dargis – New York Times: La regista gioca su temi religiosi e sul potere crescente di Carrie che scopre i suoi doni telecinetici, anche se il timore del corpo femminile nella versione del signor De Palma in qualche modo scompare.
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: è come andare al ballo con qualcuno che ti piace, ma che non ami.
Claudia Puig – USA Today: Piuttosto che offrire nuova linfa, Carrie è un rinnovamento puramente estetico.
Ty Burr – Boston Globe: che delusione.
Kevin C. Johnson – St. Louis Post-Dispatch: Il nuovo film non oscura l’originale, ma non è mai stato questo il punto. Per i propri meriti, il nuovo Carrie è buono.
David Rooney – Hollywood Reporter: Più efficace e meno esagerato rispetto a molti remake inutili, ma non si può paragonare con l’originale.
Alonso Duralde – The Wrap: Non fa nulla di sbagliato, è solo inutile.
Joe Neumaier – New York Daily News: Lieve, inessenziale ma comunque efficace…
Moira MacDonald – Seattle Times: in questo “Carrie”, ci si trova coinvolti nella storia ancora una volta.