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Lo sguardo di Satana – Carrie: le recensioni dagli Usa

Diamo un’occhiata alle recensioni del remake “Carrie” diretto da Kimberly Peirce con Chloe Grace Moretz

di carla
pubblicato 20 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 05:18

Ho visto l’altro giorno il remake di Carrie e, oddio, posso definirlo un film brutto e inutile? Sì. Depressa da quella visione ho rivisto l’originale di Brian De Palma, mi sono letta la recensione scritta dal nostro Antonio e poi ho cercato le critici dei giornalisti Americani. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è del 49%. A voi è piaciuto?

Carrie è diretto da Kimberly Peirce, è tratto dal romanzo omonimo di Stephen King e interpretato da Julianne Moore (Margaret White), Chloe Grace Moretz (Carrie White), Judy Greer, Gabriella Wilde, Portia Doubleday, Alex Russell, Michelle Nolden, Max Topplin, Ansel Elgort e Cynthia Preston.

Cath Clarke – Time Out: Chloe Moretz è un talento inquietante, ma Carrie non è un ruolo per lei. Non ha le ossa della vittima.

Joe Baltake – Passionate Moviegoer: Kimberly Pierce può essere una buona regista di attori, ma non una “regista” nel senso pieno della parola.

Christy Lemire – ChristyLemire.com: E’ una cosa senza tempo per tutti noi, il rito dell’attesa del liceo e angoscia. Ancora una volta, come ha fatto quasi 40 anni fa, Carrie si trasforma in un’esperienza di proporzioni bibliche.

Richard Brody – New Yorker: molto buono.

Peter Rainer – Christian Science Monitor: la regista è dotata ma le manca la capacità di registi come De Palma nel trasformare uno choc in qualcosa di profondamente personale.

David Edelstein – Vulture: La nuova Carrie non è atroce ma piatta e banale.

Tom Long – Detroit News: Julianne Moore è bravissima e terrificante nel ruolo della madre.

Rene Rodriguez – Miami Herald: svogliato.

Rafer Guzman – Newsday: Con nulla di nuovo da offrire, “Carrie” è ridotto a tentare l’impossibile.

Bruce Demara – Toronto Star: Letteralmente una pallida imitazione dell’originale.

Lou Lumenick – New York Post: I risultati sono dolorosamente anemici.

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: un film ben fatto.

Manohla Dargis – New York Times: La regista gioca su temi religiosi e sul potere crescente di Carrie che scopre i suoi doni telecinetici, anche se il timore del corpo femminile nella versione del signor De Palma in qualche modo scompare.

Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: è come andare al ballo con qualcuno che ti piace, ma che non ami.

Claudia Puig – USA Today: Piuttosto che offrire nuova linfa, Carrie è un rinnovamento puramente estetico.

Ty Burr – Boston Globe: che delusione.

Kevin C. Johnson – St. Louis Post-Dispatch: Il nuovo film non oscura l’originale, ma non è mai stato questo il punto. Per i propri meriti, il nuovo Carrie è buono.

David Rooney – Hollywood Reporter: Più efficace e meno esagerato rispetto a molti remake inutili, ma non si può paragonare con l’originale.

Alonso Duralde – The Wrap: Non fa nulla di sbagliato, è solo inutile.

Joe Neumaier – New York Daily News: Lieve, inessenziale ma comunque efficace…

Moira MacDonald – Seattle Times: in questo “Carrie”, ci si trova coinvolti nella storia ancora una volta.