25 film Italiani da vedere secondo TasteOfCinema
Prendete nota: una classifica italiana stilata da un sito di cinema straniero
Il sito straniero TasteOfCinema ha pubblicato un’interessante classifica sul cinema italiano: si tratta dell’articolo intitolato 25 Essential Italian Films You Need To Watch e vorrei proporvelo perché spesso tendiamo a trascurare il nostro cinema. TasteOfCinema si scusa in anticipo di aver dimenticato qualche titolo, hanno infatti scelto un film per ogni regista ed è stato (scrivono) “doloroso lasciar fuori titoli come come Roma città aperta, Suspiria e Il buono il brutto e il cattivo“.
In effetti devo ammettere che avrei messo Il buono il brutto il cattivo invece di C’era una volta il west (alla posizione quattro, ma è una questione puramente affettiva e personale) ed invece sono felicissima di vedere in classifica uno dei miei film italiani preferiti; c’è infatti Divorzio all’italiana di Pietro Germi con un magnifico Marcello Mastroianni. A proposito: voi quale preferite tra questi top 25?
25. La grande bellezza (2013) di Paolo Sorrentino
Dotato di una fotografia sensuale, di una colonna sonora lussureggiante, e dell’interpretazione dal grande Toni Servillo, questa esperienza del geniale regista italiano Paolo Sorrentino è una storia felliniana mozzafiato di decadenza e di amore perduto. (La nostra recensione)
24. Gomorra (2008) di Matteo Garrone
Gomorra di Matteo Garrone è una visione scioccante delle più autentiche rappresentazioni del cinema di criminalità organizzata. Questo adattamento del best-seller del reporter italiano Roberto Saviano è girato con un distacco squisito interrotto da esplosioni di violenza, ed è un film sconvolgente e socialmente impegnato. (La nostra recensione)
23. Dillinger è morto (1969) di Marco Ferreri
Questo magnifico imperscrutabile capolavoro di Marco Ferreri è un’esperienza singolare, sia illogico che grandiosamente esistenziale.
22. L’albero degli zoccoli (1978) di Ermanno Olmi
Questa ricostruzione senza compromessi di Olmi della vita contadina in Lombardia segna un ritorno alle origini al neo-realismo e alle interpretazioni non-professionali. Il regista crea un universo ermetico quasi perfetto: un film impeccabile.
21. Il portiere di notte (1974) di Liliana Cavani
Il dramma di Liliana Cavani è inquietante ed esamina abilmente la crudeltà e la decadenza della cultura nazista. (Il nostro speciale sulla protagonista del film, Charlotte Rampling)
20. Il postino (1994) di Michael Radford
Il postino è un film sulla poesia e suona come poesia. Ci ricorda che la vita ordinaria è piena di poesia e di momenti poetici, è un film che vi farà trovare la bellezza nella vita quotidiana.
19. La vita è bella (1997) di Roberto Benigni
Mescolare l’umorismo e l’Olocausto non è nuovo: lo ha fatto Ernst Lubitsch in Vogliamo Vivere! e Mel Brooks in Per favore, non toccate le vecchiette; La vita è bella ha il fascino dell’atmosfera di Amarcord e la satira leggera de Il grande dittatore. Riesce a camminare sulla linea estremamente sottile tra umorismo, fantasia e tragedia. Certo, il film è chiaramente comico, ma comunque riesce a comunicare molto efficacemente le enormi perdite subite nei campi di concentramento e presenta scene intense come qualsiasi scena di Schindler’s List.
18. Django (1966) di Sergio Corbucci
Quando è uscito Django Unchained di Quentin Tarantino, il pubblico era alla ricerca del film che aveva iniziato tutto. Eccolo, l’originale, l’unico e solo, Django. A differenza dei famosi spaghetti western di Sergio Leone, il film di Corbucci presenta scene di violenza più brutale, e un eroe più umano.
17. Zombi 2 (1980) di Lucio Fulci
Zombi 2 (Zombie Flesh Eaters) è un film ispirato al classico horror L’alba dei morti viventi di George A. Romero. Anche se manca il contesto sociale del film zombie di Romero, Fulci è riuscito a creare alcune scene originali e memorabili, come lo zombie alle prese con lo squalo.
16. Profondo rosso (1975) di Dario Argento
Dario Argento è il più famoso regista dei film horror italiani. Se si chiede ad un fan di Argento di scegliere un solo film potrebbe essere Profondo Rosso, all’unanimità.
15. La maschera del demonio (1960) di Mario Bava
Se Dario Argento è il volto del cinema horror italiano, Mario Bava è il cuore di questo genere. La maschera del demonio è un risultato imponente come film horror gotico italiano.
14. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) di Elio Petri
Il più acclamato lavoro di Elio Petri è questo notevole e viscerale thriller. Petri mantiene un equilibrio delicato tra assurdo e realismo in questo racconto kafkiano, è uno studio avvincente e inquietante sulle repressioni del governo draconiano in Italia alla fine del 1960 e nei primi degli anni ’70.
13. Nuovo Cinema Paradiso (1988) di Giuseppe Tornatore
Nuovo Cinema Paradiso è un film che può facilmente toccare i cinefili. Inoltre il compositore italiano Ennio Morricone ha creato una colonna sonora davvero commovente, così malinconica che vi farà piangere.
12. I pugni in tasca (1965) di Marco Bellocchio
I pugni in tasca è stato un rompighiaccio scintillante negli occhi dei valori della famiglia borghese e della morale cattolica, un’opera davvero unica che continua ad essere una delle grandi conquiste del cinema italiano.
11. La battaglia di Algeri (1966) di Gillo Pontecorvo
Uno dei film politici più influenti nella storia, La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, ricrea vividamente un anno fondamentale nella lotta per l’indipendenza algerina.
10. Salvatore Giuliano (1961) di Francesco Rosi
Il regista Francesco Rosi sfrutta i fatti e i miti che circondano la vera storia della morte del bandito Salvatore Giuliano per creare una denuncia sorprendente della Sicilia e delle relazioni intricate tra i cittadini, la mafia, e i funzionari governativi. Un lavoro innovativo di cinema politico che ha assicurato il posto di Rosi nella storia del cinema.
9. Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi
Divorzio all’italiana è una satira esilarante con Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni e Daniela Rocca. Il film fu candidato nel 1963 tre Premi Oscar (sceneggiatura originale, regia e attore protagonista a Marcello Mastroianni; vinse la Statuetta per la prima categoria. Curiosità: Come attore vinse Gregory Peck per Il buio oltre la siepe e per la regia il premio andò a David Lean per Lawrence d’Arabia.
8. Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini
Il film ha una splendida fotografia in bianco e nero, una colonna sonora eclettica e un cast di non professionisti che descrivono gli eventi chiave della vita di Cristo, dal concepimento immacolato fino alla morte sulla croce. Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini venne consigliato dal Vaticano, acclamato dall’arcivescovo di Canterbury come un “grande film”, e venerato da critica e pubblico.
7. Il conformista (1970) di Bernardo Bertolucci
Il conformista è un emozionante film noir di Bertolucci con una stupenda fotografia di Vittorio Storaro.
6. Viaggio in Italia (1954) di Roberto Rossellini
Si tratta di uno dei film più influenti del dopoguerra, il capolavoro di Rossellini è un lavoro straziante di emozione e spiritualità. Considerato un predecessore delle opere esistenzialiste di Michelangelo Antonioni e salutato come un lavoro modernista innovativo dalla rivista Cahiers du cinema, Viaggio in Italia è un punto di riferimento cinematografico mozzafiato.
5. L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni
Il film di Antonioni offre osservazioni pungenti sull’isolamento spirituale e sui numerosi significati dell’amore.
4. C’era una volta il West (1968) di Sergio Leone
Sergio Leone ha inventato il genere Spaghetti Western, e questo film di 3 ore è il suo capolavoro. Si tratta di un film senza tempo, come le leggende. Il film ci regala anche la bella e malinconica colonna sonora del Maestro Ennio Morricone. La padronanza di Leone nella messa in scena, inoltre, è dimostrata perfettamente nella scena di apertura.
3. Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica
Acclamato in tutto il mondo come uno dei più grandi film mai realizzati, Ladri di biciclette ha segnato un’epoca nel cinema. Semplice nella costruzione e profondamente ricco di conoscenza umana, “Ladri di biciclette” incarna i più grandi punti di forza del movimento neorealista italiano: chiarezza emotiva, rettitudine sociale e brutale onestà. Premio Oscar nel 1949 come Miglior film straniero.
2. Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti
Il Gattopardo è un poema epico. Il film ricrea, con nostalgia, il dramma, l’opulenza e gli anni tumultuosi d’Italia del Risorgimento. Il film traduce il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa in un capolavoro cinematografico.
1. 8 ½ (1963) di Federico Fellini
Uno dei più grandi film su film mai realizzato, 8 e mezzo di Federico Fellini trasforma la crisi artistica di un uomo in una grande epopea del cinema. Il capolavoro di Fellini è un sogno scintillante, un circo, e un atto di magia.
Fonte: TasteOfCinema