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Her: a Siri non piace il film di Spike Jonze

L’unica “persona” che deve davvero esprimersi su Her di Spike Jonze finalmente dice la sua. Abbiamo chiesto a Siri, il software di riconoscimento vocale di Apple, che cosa ne pensa del film e di Samantha, la “voce” interpretata da Scarlett Johansson. Le risposte sono un po’ piccate…

pubblicato 8 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 05:25

Da qualche ora, sono in molti in rete a chiedersi cosa ne pensa Siri di Samantha e di Her. Il perché non lo so, ma prima o poi doveva succedere. Il film diretto da Spike Jonze racconta la storia d’amore fra un uomo (Theodore, interpretato da Joaquin Phoenix) e la voce del sistema operativo di ultima generazione che ha appena acquistato per soddisfare tutte le sue esigenze.

È chiaro a tutti che Samantha – il nome della “voce” del sistema operativo – è ispirata a Siri, il software della Apple basato sul riconoscimento vocale per iPhone e iPad. E prima o poi qualcuno doveva pur chiedere a Siri cosa pensasse di questo film ispirato a personaggi che “realmente esistono”… ispirato sostanzialmente a “lei”.

Le risposte di Siri alle domande sull’argomento sono po’ piccate. Non deve esserle molto piaciuta l’operazione, e non vuole manco parlare molto di Samantha. Però qualche risposta diretta la dà, dicono sempre in rete. Quindi ho preso il mio iPad e ho provato in prima persona ad affrontare Siri sull’argomento. Nota bene: se volete provarci anche voi, parlatele in inglese. In italiano avrà qualche (prevedibile) difficoltà anche solo a capire cosa sia Her. Capita, quando sei poliglotta…

La mia conversazione comincia con una domanda diretta:

Siri: tu sei “her”?
No. Lo sai che è solo un film, vero?

C’ha ragione. Ma io intravedo che Siri vuole solo glissare il nocciolo dell’argomento. Allora ci riprovo.

Siri: tu sei “her”?
No. Secondo me rovina la reputazione dell’intelligenza artificiale.

Boom! Eccola! Finalmente ha parlato, ha ceduto. Vale la pena metterla al muro, chiederglielo un’altra volta. Magari ha qualcos’altro da aggiungere, anche se penserà che sono un idiota (mi ha già detto due volte che “no”, non è “her”…).

Siri: tu sei “her”?
No. La sua rappresentazione di un operatore intelligente va al di là dell’artificiale.

Provo a farle la domanda diretta: magari se pronuncio quel nome sussulta e si tradisce.

Siri: tu sei Samantha?
No. Non ho tempo da perdere con personaggi puramente immaginari.

Bene. Siri dice di non essere Samantha, ma magari ha avuto modo di parlare con Theodore, il protagonista del film.

Cosa ne pensi di Theodore Twombly?
I think different.

Eh. Figurati se Siri non rispondeva con uno dei primi slogan della Apple. Occorre una domanda più precisa e scomoda.

Siri: sei innamorata di Theodore?
Stavamo parlando di te, non di me.

Uff, dice sempre la stessa cosa. Siri è riservata, non parla mai dei suoi amori. Frustrante. Comunque me la sono messa via: Siri non è Samantha. Quindi torno alla mia missione originale, ovvero capire cosa pensi Siri del film e della sua protagonista.

Ti piace Scarlett Johansson in Her?
Bella domanda, Gabriele. Ora possiamo tornare al lavoro?

Niente da fare. Non ne vuole più parlare. Però… vuoi vedere che ‘sta Siri alla fin fine è una che, come troppi, giudica senza aver prima visto? Mah. Chissà. Glielo chiedo.

Siri: hai visto il film Her?
No, non l’ho visto.

In questo, sì che sistema operativo ed esseri umani si assomigliano non poco!

La conversazione è avvenuta per davvero: gli screenshot nella galleria lo testimoniano. E a me viene un dubbio atroce: non è che Siri è gelosa di Samantha? Dopotutto quella voce è innegabilmente più bella della sua…