Natale con Charlie Chaplin: 10 film, curiosità e foto
10 film, trailer, curiosità e vecchie foto per un Natale con Charlie Chaplin, a 36 anni dalla scomparsa.
Le luci della festa non rischiarano le ombre, come non leniscono la mancanza di chi abita a diritto la nostra memoria e l’immaginario condiviso, o il ricordo di quel piccolo grande interprete dai modi gentili e raffinati, scomparso il 25 dicembre del 1977.
Sir Charles Spencer “Charlie” Chaplin (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25 dicembre 1977), per il mondo intero, il dolce vagabondo che ha conquistato cuore e mente di appassionati del cinema silenzioso, anche dopo l’avvento del sonoro.
Il personaggio di tante avventure, comiche e slapstick, con vestiti sformati dalla vita, bombetta inglese da gentiluomo come le maniere, lo sguardo più vivace dei baffetti, l’anima candida e tenace, il passo in equilibrio con gli squilibri del mondo moderno. Per Chaplin
«All’inizio Charlot simboleggiava un gagà londines finito sul lastrico […] All’inizio lo consideravo soltanto una figura satirica. Nella mia mente, i suoi indescrivibili pantaloni rappresentavano una rivolta contro le convenzioni, i suoi baffi la vanità dell’uomo, il cappello e il bastone erano tentativi di dignità, e i suoi scarponi gli impedimenti che lo intralciavano sempre.»
Un simbolo delle classi che vivono ai margini con malinconico disincanto, ucciso dalla società oppressa dalle macchine, il cinema sonoro e l’odio del mondo messo in scena con Il grande dittatore, ma tra i personaggi più amati dell’attore, sceneggiatore, geniale compositore, produttore, regista e autore di oltre novanta film, e un successo che non gli risparmiarono spiacevoli vicende personali e l’esilio volontario dalla sua patria.
Un cineasta tra i più influenti del XX secolo, con un archivio che ne custodisce l’eredità, dagli esordi sui palcoscenici del music-hall inglese agli ultimi giorni della sua vita in Svizzera, mentre il Progetto Chaplin della Cineteca di Bologna da anni digitalizza e cataloga l’archivio cartaceo, portando avanti il delicato e complesso restauro della sua opera, presto di nuovo al cinema (con il nostro approfondimento), subito in libreria con un cofanetto che raccoglie per la prima volta le dodici comiche che consacrano il genio di Chaplin, in Dvd, restaurate e con nuovi accompagnamenti musicali (online pre con lo sconto).
Nel frattempo non possiamo che abbandonarci al ricordo e la visione, con 10 film che hanno segnato la sua filmografia, il nostro immaginario e tanto cinema.
1914–1940 – Charlot
Il costume del “vagabondo”, inventato per il film Charlot si distingue, nasce in un camerino in cui Fatty Arbuckle e Chester Conklin stavano giocando a carte, ricavando baffi con riccioli di Mark Swain, i pantaloni grandi e sformati di Fatty Arbuckle, la bombetta del padre di Minta Durfee, la marsina di Chester Conklin, e le scarpe di Ford Sterling indossate al contrario. Solo il bastone era di Chaplin. Il costume nel affidato al suo assistente Harry Crocker 1928 venne, divenne l’attrazione principale del Crocker Museum, aperto tra costumi e suppellettili di scena sulla Sunset Boulevard. A distanza di 60 anni, nel 1987, il bastone e la bombetta, battuti all’asta da Cristie’s a Londra, venero comprati per 150.000 dollari dall’imprenditore danese Jorger Strecker.
1921 – Il Monello (The Kid)
Dopo le numerose avventure e comiche di Chaplin, il Monello rende Chaplin una star, insieme al piccolo Jackie Coogan (tornato al successo solo da grande come lo zio Fester della Famiglia Addams), nonostante le riprese e la post-produzione alquanto sofferte, nello stesso anno nel quale Chaplin fa ritorno in Inghilterra dopo 11 anni di assenza, destinato al firmamento cinematografico raggiunto con il film realizzati con la United Artists Corporation (UAC) americana dal 1923 al 1952.
1925 – La febbre dell’oro (The Gold Rush)
Tra le opere migliori di Chaplin per molti, con due nomination ai premi Oscar, nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti dal 1992, al cinquantottesimo posto nella classifica dei migliori cento film americani della AFI e il venticinquesimo delle migliori cento commedie americane nel 2000, prima che il sonoro prendesse di sorpresa Chaplin, senza fargli rinunciare al suo personaggio.
1928 – Il circo (The Circus)
Il film risentì dei problemi privati di Chaplin, preso dal divorzio con la seconda moglie, l’attrice Lita Grey sposata nel 1924, con la quale ebbe due dei suoi 11 figli, Charlie Chaplin junior e Sydney. Prima di loro c’era stato Norman Spencer, nato con gravi malformazioni dal matrimonio con Mildred Harris, e sopravvissuto solo tre giorni. Dopo di loro, altri otto figli, tra i quali Géraldine Chaplin, nati dal matrimonio con la la quarta e ultima moglie, Oona O’Neill, sposata nel 1942 e con cui rimase fino alla morte.
Nel 1929, l’assegnazione del suo primo Premio Oscar alla carriera lo consacrò come la prima star a vincere tale premio (e a tutt’oggi il più giovane regista ad averlo vinto).
1931 – Luci della città (City Lights)
Il primo film di Chaplin con sonoro e musiche sincronizzate, realizzato nello stesso anno in cui ricevette della Legione d’onore francese. Albert Einstein presente alla prima del film negli Stati Uniti, in compagnia dello stesso Chaplin, vennero applauditi calorosamente dagli spettatori e i rumors volgiono che Chaplin abbia mormorato ad Einstein: “Vede, applaudono me perché mi capiscono tutti; applaudono lei perché non la capisce nessuno”.
1936 – Tempi moderni (Modern Times)
Nell’ultimo film in cui compare Charlot, sostituito dal rapporto uomo-macchina, l’uomo viene letteralmente risucchiato negli ingranaggi della macchina, imboccato per il pranzo da una macchina, mentre Chaplin recitare la parte dello sfortunato operaio e manovrava i vari marchingegni dell’apparecchio.
1940 – Il grande dittatore (The Great Dictator)
L’unico film in cui il personaggio del “vagabondo” si esprime con le parole è Il grande dittatore (1940). Qui Chaplin interpreta due ruoli: quello in chiave comica che prende in giro i costumi di Adolf Hitler, chiamato Adenoid Hynkel, e quello di un loquace e mite barbiere ebreo.
Il grande dittatore (1940) fu il primo film completamente sonoro di Chaplin, girato e distribuito negli Stati Uniti poco prima dell’entrata nella Seconda guerra mondiale. Nel film, Chaplin interpreta due personaggi: Adenoid Hynkel, il dittatore di Tomania, esplicitamente ispirato ad Adolf Hitler, e un barbiere ebreo perseguitato dai nazisti.
Dopo la guerra, quando l’internamento e lo sterminio degli Ebrei furono noti, Chaplin dichiarò che non avrebbe realizzato il film se solo avesse potuto immaginare cosa fosse accaduto nei campi di concentramento.
. Il film ebbe due candidature agli Oscar, come miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura, ma non vinse alcuna statuetta. Ne consegue che Il grande dittatore segna la morte del vagabondo, l’ultima sua apparizione
1947 – Monsieur Verdoux (Monsieur Verdoux)
Nel 1947 uscì un nuovo film, Monsieur Verdoux ispirato alla famosa storia di Henri Landru, su un soggetto di Orson Welles.
Già all’uscita di Monsieur Verdoux venne pubblicamente accusato di “filocomunismo” e nel 1949 divenne uno dei bersagli del movimento innescato dal senatore Joseph McCarthy. Chaplin negò sempre, con veemenza. Disse anche che era stanco di rispondere sempre alla stessa domanda.
1952 – Luci della ribalta (Limelight)
Un film d’addio, l’ultimo prodotto a Hollywood, l’unico interpretato con un mattatore del muto del calibro di Buster Keaton. Nel 1952, Chaplin e la sua nuova famiglia imbarcati per una vacanza in Europa, vennero raggiunti dal pubblico decreto del ministro della giustizia statunitense che vietava al cittadino britannico Chaplin di rientrare in America, dove le sue presunte “simpatie comuniste” lo avevano reso cittadino non “idoneo”, convincendolo a stabilirsi in Svizzera.
1957 – Un re a New York (A King in New York)
Il penultimo film del regista, l’unico in cui l’attore recita con il figlio Michael, e un’autobiografia (nella quale non si menziona Il circo, precedono La contessa di Hong Kong, l’unico film a colori, con due star del calibro di Marlon Brando e Sophia Loren, mentre l’estro creativo eclettico di Chaplin compone anche la versione sonora di film come Il circo, Il monello e La donna di Parigi. Il ritorno e la riconciliazione avviene del 1972, quando vi torna per ritirare il suo secondo premio Oscar assegnato alla carriera, per “aver fatto delle immagini in movimento una forma d’arte del Ventesimo secolo”, ricordato per la più lunga ovazione nella storia dell’Academy Awards, seguito dal Premio Oscar alla migliore colonna sonora per il film Luci della ribalta. Il 4 marzo 1975, dopo molti anni di esilio volontario dal suo Paese d’origine, Chaplin fu nominato Cavaliere di Sua Maestà dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra, onorificenza già stata proposta nel 1956, ma non concessa in piena guerra fredda, sempre per le sue presunte simpatie.