I 25 film che entrano nel National Film Registry nel 2013
Pulp Fiction, Gilda e Mary Poppins tra i 25 film scelti dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti che quest’anno si aggiungeranno all’archivio storico del National Film Registry.
Il National Film Registry è stato istituito per preservare ogni anno fino a 25 “film culturalmente, storicamente o esteticamente significativi“, per essere eleggibili, le pellicole devono avere almeno 10 anni, ma non devono essere necessariamente dei lungometraggi o aver fruito di un’uscita cinematografica.
I film scelti per il National Film Registry sono ritenuti così importanti per la cultura americana che devono essere conservati ad ogni costo. Stampe di questi film saranno tenute al sicuro in più formati, al fine di garantire che essi siano preservati a tempo indeterminato, in pratica è come se il governo stesse dichiarando questi film dei tesori nazionali.
Tra le new entry di quest’anno ci sono il Pulp Fiction di Quentin Tarantino, il documentario Roger & Me di Michael Moore e classici come Mary Poppins, Gilda, Pianeta proibito e Chi ha paura di Virginia Woolf?.
Il responsabile della Biblioteca del Congresso, James H. Billington, ha ribadito l’importanza di questo archivio in cui i film selezionati saranno conservati come tesori cinematografici per le generazioni a venire.
Il National Film Registry è tra le più belle sommatorie di più di un secolo di straordinario cinema americano. Questa componente fondamentale della storia culturale americana tuttavia è in via di estinzione, quindi dobbiamo proteggere il patrimonio cinematografico ineguagliabile della nazione e della creatività cinematografica.
Visto che stiamo parlando di veri e propri tesori in celluloide abbiamo pensato di non stilare la consueta lista, ma di proporvi quest’anno una classifica video in cui ove possibile potete visionare immagini del film selezionato e scoprire anche le motivazioni della sua selezione per la preservazione. (Fonte | Collider)
1. Bless Their Little Hearts (1984)
Una vibrante nuova ondata di cineasti afro-americani indipendenti emersero negli anni ’70 e ’80 e Billy Woodberry divenne una figura chiave nel movimento noto come “L.A. Renaissance”. Woodberry ha realizzato il suo film per la tesi di laurea, film che è stato poi distribuito nelle sale nel 1984. Il film è stato sceneggiato da Charles Burnett.
2. Brandy in the Wilderness (1969)
Questo introspettivo “diario artificioso” di Stanton Kaye presenta scenette dal rapporto di una coppia nella vita reale, in questo caso il regista e la sua ragazza. Questa autobiografia simulata è un’evocativa capsula del tempo degli anni ’60 e come in molti film sperimentali, spesso sfuma i confini tra realtà e illusione, muovendosi in archi non lineari attraverso la continua evoluzione e imprevedibili interazioni.
3. Cicero March (1966)
Durante l’estate del 1966, il Movimento per la Libertà guidato da Martin Luther King marciò a Chicago per porre fine ad una segregazione de facto nelle città del nord e garantire migliore alloggi, istruzione e opportunità di lavoro per gli afroamericani. Dopo la rivolta violenta e un mese di manifestazioni, la città raggiunse un accordo con King, in parte per evitare una marcia anche nella vicina città di Cicero in Illinois, teatro di una rivolta 15 anni prima, quando un coppia di colore cercò di trasferirsi in un appartamento del posto. King si dissociò da ulteriori dimostrazioni, ma altri attivisti marciarono a Cicero il 4 settembre, un evento conservato su pellicola in questi otto minuti di cinema vérité in stile documentario.
4. Daughter of Dawn (1920)
Un esempio affascinante degli argomenti audacemente imprevisti del cinema indipendente durante il periodo del muto. “La figlia di Dawn” vanta un cast nativo-americano di Comanche e Kiowa. Anche se il film narra di una storia d’amore immaginaria, il film presenta una testimonianza di inestimabile valore della cultura nativo-americana, con tradizioni e manufatti dell’epoca. L’Oklahoma Historical Society ha recentemente riscoperto e restaurato questo film con una sovvenzione da parte della National Film Preservation Foundation.
5. Decasia (2002)
Il filmmaker Bill Morrison ha montato scarti di vecchi film perduti e ritrovati, un incredibile repertorio dagli archivi di tutto il paese con raccolte di pellicole in nitrato sull’orlo della scomparsa distillate in una nuova forma d’arte.
6. Pianeta proibito (1956)
Diretto da Fred M. Wilcox, “Forbidden Planet” è una delle più grandi fonti di ispirazione per il genere fantascientifico, un genere che si trovò rivitalizzato dopo la seconda guerra mondiale e nel periodo post-nucleare appena creato dall’America. Liberamente ispirato a “La tempesta” di William Shakespeare, “Forbidden Planet” è sia un classico sci- fi che un’allegoria, una parabola puntuale sui pericoli del potere illimitato e della tecnologia sfrenata. Fin dalla sua produzione il film si è rivelato fonte di ispirazione per generazioni di visionari autori tra cui il Gene Roddenberry di Star Trek.
7. Gilda (1946)
La fine della seconda guerra mondiale figliò una deriva oscura nella psiche americana e un cambiamento nei film che produceva. Il genere noir ha definito gli anni ’40 e “Gilda” ha definito la Hollywood più glamour del cinema noir. Il regista Charles Vidor sfrutta gli angoli voyeuristici e sadomaso dei film noir feticizzando la sensuale Rita Hayworth con il suo abito da sera di raso nero senza spalline e guanti lunghi fino al gomito.
8. The Hole (1962)
Con “The Hole”, i leggendari animatori John e Faith Hubley creano un corto di 15 minuti premiato con un Oscar in cui raccontano l’agghiacciante meditazione sulla possibilità di una catastrofe nucleare accidentale. Il Jazz del grande Dizzy Gillespie e l’attore George Mathews improvvisano un dialogo vivace e gli animatori prestano le voci a due operai edili di New York.
9. Vincitori e vinti / Judgment at Nuremberg (1961)
Il film diretto da Stanley Kramer è incentrato sul processo intentato da una corte penale militare contro quattro giudici tedeschi, accusati di aver commesso crimini contro l’umanità durante il Terzo Reich. Il film amplia il campo di applicazione della legge al di là della condanna degli autori materiali dei crimini, interrogandosi sul concetto di giustizia all’interno di ogni società moderna. Concepito dallo sceneggiatore Abby Mann durante il periodo del maccartismo, il film sostiene fermamente che i responsabili ad amministrare la giustizia hanno anche il dovere di garantire che le norme sui diritti umani vengono conservate anche se sono in contrasto con gli imperativi nazionali.
10. Il re del Jazz (1930)
Un esempio scintillante di un musical nei primi giorni del Technicolor, “Il re del Jazz” è una rivista fantasiosa di sketch, gag e numeri musicali, il tutto con al centro il direttore d’orchestra Paul Whiteman, l’auto-proclamatosi “King of Jazz”. La regia è di John Murray Anderson e non accreditato Paul Fejos.
11. The Lunch Date (1989)
Film studentesco di 10 minuti girato alla Columbia University da Adam Davidson che esamina la parziale erosione dell’altezzosa fiducia in se al di fuori di una zona di comfort personale. Una donna in una stazione ferroviaria ha un incontro casuale con un senzatetto e inciampa attraverso una serie di reazioni quando i due condividono un’insalata che lei crede sia la sua. Vincitore di una Student Academy Award 1990 “The Lunch Date” si distingue come una parabola semplice, ma efficace, sulle vicissitudini e la pervasività di percezione, razza e stereotipi.
12. I magnifici sette (1960)
La popolarità di questo western, basato su “I sette samurai” di Akira Kurosawa, ha continuato a crescere dalla sua uscita grazie in parte al suo ruolo di trampolino di lancio per molti giovani attori all’inizio di una carriera di successo: Steve McQueen, Charles Bronson, James Coburn, Robert Vaughn e Horst Buchholz. Il film ha anche dato una nuova svolta alla carriera di Yul Brynner che acquistò i diritti per la storia originale di Kurosawa e volle John Sturges come regista. Il film trasporta l’azione dal Giappone al Messico e segue una banda di pistoleri assunti dagli agricoltori per sbaragliare i banditi che saccheggiano la loro città. A contribuire alla popolarità del film la vibrante partitura di Elmer Bernstein.
13. I film sulla danza di Martha Graham Early (1931-1944)
(“Heretic,” 1931; “Frontier,” 1936; “Lamentation,” 1943; “Appalachian Spring,” 1944)
Universalmente riconosciuta come la figura preminente nello sviluppo della danza moderna e uno dei più importanti artisti del 20° secolo, Martha Graham formò la sua compagnia di danza nel 1926. La Graham ha codificato il suo nuovo e rivoluzionario linguaggio della danza che sarà presto soprannominato la “tecnica Graham”. Questo quartetto di film, tutti senza dialoghi e tutti interpretati dalla stessa Graham, documentano quattro delle più importanti opere giovanili dell’artista. Sono “Heretic” con la Graham nei panni di una emarginata denunciata da puritani; “Frontier”, un pezzo da solista che celebra l’espansione occidentale e lo spirito americano; “Lamentation”, un pezzo da solista sulla morte e il lutto e “Appalachian Spring”, una danza con molteplici personaggi di carattere drammatico.
14. Mary Poppins (1964)
Si racconta fosse il preferito da Disney di tutti i suoi classici, “Mary Poppins” è basato su un libro di PL Travers che diventa un film musicale originale su una insolita bambinaia. Con uno script spiritoso, uno stile visivo inventivo e una lista di canzoni classiche tra cui “Un poco di zucchero” e “Cam-camini“, Mary Poppins è un film che ha incantato generazioni. Con la sua perfetta integrazione di animazione con live action, il film prefigurava migliaia di effetti digitali e CGI di questi ultimi anni. Con il suo cast perfetto tra cui Julie Andrews, Dick Van Dyke, Jane Darwell, Glynis Johns e Ed Wynn “Mary Poppins” è rimasto un classico senza tempo.
15. Men and Dust (1940)
Prodotto e diretto da Lee Dick, una delle prime donne ad affermarsi nel campo del documentario cinematografico, scritto e montato da suo marito Sheldon, questo film si occupa di diritti dei lavoratori è delle malattie che affliggono alcuni minatori in Kansas, Missouri e Oklahoma.”Men and Dust” è un documentario stilisticamente innovativo e una preziosa testimonianza ecologica dei paesaggi radicalmente trasformati dall’industria estrattiva.
16. la signora di mezzanotte / Midnight (1939)
Claudette Colbert, Don Ameche e John Barrymore illuminano lo schermo in questa commedia romantica di Mitchell Leisen. Il film vanta una sceneggiatura da parte del dinamico duo Billy Wilder e Charles Brackett. La colbert interpreta una showgirl senza un soldo che in cerca di un lavoro finisce in una casa di aristocratici e qui conosce l’agiato padrone di casa (Barrymore), ma nonostante i suoi sforzi lei finirà per innamorarsi di un umile tassista (Ameche). Il numero impressionante di film eccezionali rilasciati nel 1939 ha fatto si che questo piccolo gioiello finisse per essere trascurato.
17. Notes on the Port of St. Francis (1951)
“Note sul porto di San Francisco” è la naturale evoluzione dell’apprezzamento di Frank Stauffacher per la sintesi astratta di cinema e luoghi. Impressionista e suggestivo, il film è modellato con immagini iconiche, come i paesaggi marini e scene di città e la giustapposizione di queste immagini con la colonna sonora composta sia da musica che da narrazione, con la lettura di Vincent Price di brani di Robert Louis Stevenson tratti da un saggio su San Francisco del 1882.
18. Pulp Fiction (1994)
Inserimento doveroso per il causticamente malvagio intreccio “Pulp” di Quentin Tarantino che ha influenzato una generazione di cineasti e si pone come una pietra miliare nell’evoluzione del cinema indipendente negli Stati Uniti. Il National Film Registry ha voluto premiare il suo impatto duraturo sul cinema come i suoi notevoli meriti artistici. La regia di Tarantino e la sua rutilante dialettica tra sacro e profano fanno di “Pulp Fiction” un tour-de-force meravigliosamente orchestrato che combina elementi narrativi di romanzi polizieschi e film noir con le luminose immagini widescreen di Sergio Leone. L’impatto è profondo e indimenticabile.
19. Un uomo tranquillo / The Quiet Man (1952)
Il regista John Ford usa “The Quiet Man” come pura adulazione per rendere omaggio alla sua eredità irlandese e alla grandezza dell’Isola di Smeraldo. Con i suoi capelli rossi in fiamme contro gli avvolgenti paesaggi lussureggianti, Maureen O’Hara incarna la mistica d’Irlanda, mentre John Wayne personifica l’ infaticabile ricerca americana per le sue radici ancestrali, con il gioviale accompagnamento musicale di Victor Young che punteggia le loro avventure. La scena in cui Sean (John Wayne) bacia Mary Kate (Maureen O’Hara) viene mostrata nel film E.T. l’extra-terrestre (1982).
20. Uomini veri / The Right Stuff (1983)
Con le sue tre ore e 13 minuti l’adattamento di Philip Kaufman del romanzo di Tom Wolfe entra di diritto tra i rappresentanti dell’età d’oro di Hollywood, anche grazie alla sua varietà di personaggi e al dramma umano rappresentato. Kaufman tenta ambiziosamente di arrivare là dove pochi poemi epici erano andati prima, mentre racconta la corsa allo spazio. Prende elementi della tradizione western, li frulla con una sofisticata satira e condisce il tutto con occasionali e papate battute sovversive. Come risultato Kaufman crea la sua propria storia, sfatando alcuni miti mentre ne crea di nuovi. Nel suo cuore “The Right Stuff ” è un omaggio al ruolo del programma spaziale nel generare orgoglio nazionale e un atto d’accusa del culto dell’eroe mediatico. Notevoli le sequenze aeree (create prima dell’avvento della CG).
21. Roger & Me (1989)
Dopo decenni di ascesa le case automobilistiche americane cominciarono a subire le sfide commerciali e di design poste in essere alla fine degli anni ’70 e ’80 dalle case automobilistiche straniere, in particolare quelle giapponesi. Il controverso documentario d’esordio di Michael Moore racconta il tributo umano all’emorragia di posti di lavoro causati da questi sconvolgimenti, in questo caso il licenziamento di 30.000 lavoratori di General Motors a Flint Michigan, la città natale di Moore. Come struttura narrativa Moore utilizza un dispositivo comico che a volte si trovano negli spot per le campagne politiche, cercando di trovare la persona responsabile di un torto, in questo caso Roger Smith, Presidente della General Motors. “Roger & Me” non fa prigionieri e Moore non chiede scusa per il suo stile sfrontato usato senza remore quando la situazione lo richiede. I temi di ingiustizia, la disuguaglianza e il raggiungimento irrealizzato del sogno americano risuonano fino ad oggi, mentre le conseguenze della feroce concorrenza nel settore auto continuano, giocando un ruolo fondamentale nella vita di milioni di lavoratori americani.
22. A Virtuous Vamp (1919)
Utilizzando un titolo suggerito da Irving Berlin, la sceneggiatrice Anita Loos in tandem con il marito John Emerson, realizza questa affascinante parodia di una storia d’amore che trasforma la protagonista Constance Talmadge in celebrità. Il film è un classico del muto che segna anche il debutto sullo schermo per Gilda Gray, una ballerina nota per aver lanciato lo shimmy, un ballo che all’epoca era famoso quanto il charleston e che viene danzato dai due protagonisti in una delle scene clou del film.
23. Chi ha paura di Virginia Woolf? / Who’s Afraid of Virginia Woolf? (1966)
Tratto da un’opera teatrale di grande successo, questo adattamento narra la storia di due coppie in guerra e di una loro serata imbevuta di alcol, rabbia e risentimento. All’epoca della sua uscita il film sbalordì il pubblico con il suo linguaggio schietto e la raffigurazione di un rabbioso malessere che affliggeva la borghesia, Elizabeth Taylor e Richard Burton, che sono stati entrambi candidati all’Oscar (con la Taylor premiata con una statuetta), durante la loro lunga carriera non hanno mai più raggiunto l’intensità dei rispettivi ruoli di Martha e George, una coppia di lunga data che condivide una serata esplosiva di fronte ad una coppia più giovane interpretata da George Segal e Sandy Dennis.
24. Wild Boys on the Road (1933)
Gli storici stimano che più di 250.000 adolescenti americani vivevano sulla strada al culmine della Grande Depressione, attraversando il paese rischiando la vita, l’incolumità e la carcerazione, mentre saltavano da un treni merci all’altro. “Wild Boys of the Road” di William Wellman ritrae questi ragazzi mentre affrontano questa vita nomade vivendo di espedienti e cercando un lavoro quando possibile. Ottime prestazioni da parte dei giovani attori, in particolare Frankie Darrow, completano questo modello esemplare di dramma che cerca di risvegliare una “coscienza sociale” negli anni ’30.
25. Ella Cinders (1926)
Con il suo taglio di capelli alla olandese e le gonne corte, Colleen Moore ha portato spensieratezza e innocenza al suo personaggio, anche se la versione di “Ella Cinders” della Moore verrà eclissata dalla versione più apertamente sessuale e popolare di Clara Bow o Joan Crawford. In “Ella Cinders” Ella (Colleen Moore) vince un concorso di bellezza sponsorizzato da una rivista di cinema e si aggiudica un contratto con uno studio. Il film tratto da una striscia a fumetti è un archetipo della commedia americana anni ’20, con una stella la cui aria di emancipazione ha ispirato la sua generazione.