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Peter O’Toole è morto – addio a Lawrence D’Arabia

Leggendario Lawrence d’Arabia nel 1962, Peter O’Toole è morto all’età di 81 anni in un ospedale di Londra

pubblicato 15 Dicembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 06:07

Si è spento ad 81 anni dopo una lunga malattia il leggendario Peter O’Toole, indimenticabile Lawrence d’Arabia nel 1962 meritatamente premiato con un Oscar onorario nel 2003. 8 le nomination andate a vuoto nel corso di una straordinaria carriera, da omaggiare e ricordare con questo post ‘celebrativo’.

Nado in Irlanda e cresciuto in Inghilterra nella città di Leeds, il versatile O’Toole fece il suo debutto al cinema nel 1960 con Il ragazzo rapito di Robert Stevenson. All’epoca 28enne, Peter divenne una celebrità solo due anni dopo grazie al già citato Thomas Edward Lawrence nel pluri-premiato Lawrence d’Arabia diretto da David Lean. Arrivò inevitabilmente la prima nomination agli Oscar di una filmografia sterminata, bissata nel ’64 grazie a Becket e il suo re. Anni, i magici ’60, che lo vedranno anche sul set de La Bibbia, con altre due candidature collezionate: la terza per merito de Il leone d’inverno, la quarta con Goodbye, Mr. Chips. Ma di statuette, incredibile ma vero, neanche l’ombra.

La maledizione da Academy proseguirà negli anni 70 con La classe dirigente, film di Peter Medak che gli varrà la 5° nomination andata a vuoto, per poi prendere parte a Caligola del nostro Tinto Brass e replicare l’esperienza italiana grazie a L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci e In una notte di chiaro di luna di Lina Wertmüller. Nel 1980 e nel 1982, immancabili, le altre 2 candidature agli Oscar clamorosamente snobbate, legate a Professione pericolo e a L’ospite d’onore, per una colonna del cinema britannico che continua a rastrellare consensi. Indossati i panni di Priamo nel 2004 con Troy, nel 2006 ecco arrivare l’ultima nomination agli Oscar clamorosamente ‘frenata’ ad un passo dal trionfo. L’evento prende vita grazie a Venus di Roger Michell, film ancora inedito in Italia, per un ‘record’ decisamente poco invidiabile e difficilmente battibile. Quello del maggior numero di nomination all’Oscar come miglior attore protagonista senza averlo mai vinto. Nessuno mai nella storia come Peter O’Toole. In campo femminile, ad esempio, a condividere questo ‘scettro’ 3 attrici, Thelma Ritter, Deborah Kerr e Glenn Close, tutte ferme alle 6 candidature. Forse anche per questo motivo l’Academy volle omaggiare l’attore nel 2003 con un più che dovuto Oscar alla carriera, inizialmente da O’Toole ‘rifiutato’ perché infastidito dal dover “mendicare un premio figurativo“. A convincerlo i suoi figli, dopo lunghi tentennamenti, per un riconoscimento che vide la presentazione di Meryl Streep, con inevitabile standing ovation da parte di tutti i presenti alla serata. 9, invece, le nomination al Golden Globe, in questo caso trasformatesi in tre riconoscimenti. 4 i David di Donatello vinti, ai quali aggiungere 2 Razzie Awards, solo un Bafta e un Telegatto.

Diventato doppiatore con Ratatouille (sua la voce del perfido critico culinario Anton Ego), e visto in Stardust di Matthew Vaughn, Peter ha preso parte nel 2008 alla serie tv I Tudors, per poi girare la sua ultima pellicola nel 2012. Katherine of Alexandria il titolo, diretto da Michael Redwood e ancora inedito. Ad annunciare il suo decesso l’agente, per una morte sopraggiunta al termine di una lunga malattia, al Wellington Hospital di Londra. Ad andarsene, in questa fredda domenica di dicembre, una colonna del cinema e del teatro britannico dell’ultimo secolo, un tempo giovane studente alla Royal Academy of Dramatic Arts e dallo sterminato repertorio shakespeariano prima di diventare ‘volto’ da grande schermo. Lasciando sempre incredibilmente il segno. Ciao Peter D’Arabia.

Nomination per migliore attore protagonista raccolte durante la carriera:

1962 – Lawrence d’Arabia – battuto da Gregory Peck – Il buio oltre la siepe
1964 – Becket e il suo re – battuto da Rex Harrison – My Fair Lady
1968 – Il leone d’inverno – battuto da Cliff Robertson – I due mondi di Charly
1969 – Goodbye, Mr. Chips – battuto da John Wayne – Il Grinta
1972 – La classe dirigente – battuto da Marlon Brando – Il padrino
1980 – Professione pericolo – battuto da Robert De Niro – Toro scatenato
1982 – L’ospite d’onore – battuto da Ben Kingsley – Gandhi
2006 – Venus – battuto da Forest Whitaker – L’ultimo re di Scozia