Luca Barbareschi: “Something Good andrebbe proiettato nelle scuole”
Dal 7 novembre nelle sale italiane, verrà proiettato Something Good, la nuova fatica cinematografica del turbolento Luca Barbareschi.
L’attore, sceneggiatore, regista ed ex parlamentare, era stato recentemente al centro dell’attenzione a causa di alcune dichiarazioni forti scagliate nei confronti della televisione di Stato. Intervistato da Sette, questa volta si è invece concentrato sul cinema e sul nuovo film, la cui trama è incentrata sul complesso mondo della sofisticazione alimentare e dei danni globali che sta provocando:
“Lo spunto è venuto da un libro, Mi fido di te, che tratta, seppur in chiave diversa dalla mia, il tema della sofisticazione alimentare. Quando l’ho letto mi si è aperto un mondo. L’ex capo della polizia Gianni De Gennaro mi ha mandato un dossier sul tema e mi sono reso conto che si tratta di un tema enorme, che riguarda tutti. Il business delle sostanze adulterate ha superato quello della droga. Con effetti devastanti per la nostra salute e situazioni drammatiche, come la recente vicenda del latte alla melanina che ha avvelenato quasi 300 bambini e ne ha uccisi sei. Ma non ci sono solo le frodi, ci sono le sottili politiche delle multinazionali dell’alimentazione che creano ad arte dipendenze alimentari con i loro cibi spazzatura.”
Temi attuali e impegnativi, con Barbareschi nel doppio ruolo di regista e protagonista, un imprenditore italiano impelagato in oscuri traffici con un tycoon cinese. Ambientazione asiatica dunque:
“Per rendere meglio il fenomeno delle sofisticazioni alimentari legate a un paese con un mercato selvaggio, la Cina, dove l’impetuoso sviluppo economico degli ultimi decenni pare aver capovolto le regole del progresso civile a favore di pratiche illecite finalizzate al deterioramento e alla falsificazione della qualità… Attualmente il danno dovuto alla contraffazione alimentare è stimato a circa 1700 miliardi di dollari, un dato impressionante che fa ben comprendere la gravità della situazione.”
Barbareschi pare aver studiato a fondo il fenomeno e attendiamo con curiosità di vedere la sua nuova opera, che il regista considera di grande valore educativo, tanto da volerla vedere proiettata nelle scuole:
“Ho contattato Agiscuola perché entri nel circuito dei film proposti agli studenti. E vorrei lanciare un appello all’amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala: gli offro subito da subito la mia disponibilità a utilizzare Something Good per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che sarà centrale per l’Expo stessa e per il futuro dell’economia italiana.”
Una proposta interessante, considerando che giusto a fine luglio il suddetto Giuseppe Sala aveva reso noto (fonte AgiChina) che il colosso asiatico investirà ben 60 milioni di euro nel progetto Expo e ben 10 di questi saranno versati da aziende agroalimentari cinesi…