Nelson Mandela, filmografia sullo statista nel ventennale del premio Nobel
Nato nel 1918 in Sudafrica, è primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid e premio Nobel per la pace nel 1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk. La filmografia su Mandela.
A 95 anni suonati Nelson Mandela è un monumento vivente alla Pace e alla concordia interrazziale. Nonostante le condizioni di salute di “Madiba” (questo il suo nomignolo in Sudafrica), siano ormai precarie, Mandela lascerà al suo popolo e a tutte le nazioni della terra un insegnamento profondo e una testimonianza incancellabile di come la lotta non violenta possa potare alla fine della segregazione e delle intolleranze razziali.
Il cinema ha scoperto questo paladino quando era già avanti con gli anni, nonché già Presidente del suo paese. Ma se la sua storia di attivista politico inizia nei primi anni ’40, fu solo il 15 ottobre 1993 che tutto il mondo riconobbe la sua grandezza, quando gli fu conferito il Premio Nobel per la Pace. A poche settimane dall’uscita del biopic Long Walk to Freedom e in occasione del ventennale del Nobel, abbiamo deciso di proporvi alcuni titoli riguardanti Mandela e l’apartheid.
Il primo è La forza del singolo, del 1992, diretto da John G. Avildsen (Per vincere domani – The Karate Kid), con protagonisti Morgan Freeman e Stephen Dorff e ambientato nel Sudafrica del ’48, anno dell’instaurazione della segregazione razziale nel paese.
Nel 2004 uscì invece In my country, diretto da John Boorman (Excalibur), con Samuel L. Jackson nei panni del giornalista americano Langston Whitfield, che arrivato a Città del Capo per rendersi conto di cosa sia l’apartheid si innamora della poetessa Anna Malan, interpretata da Juliette Binoche. Buona l’intenzione, ma il film sconfina troppo nello sdolcinato facendo perdere forza al messaggio umanitario.
Passiamo a un film più interessante, Il colore della libertà – Goodbye Bafana, diretto nel 2007 dal danese Bille August (Treno di notte per Lisbona): ispirato alle memorie scritte dal carceriere di Mandela durante la sua prigionia a Robben Island, è ambientato nel 1968. Joseph Fiennes interpreta l’afrikaneer James Gregory, guardia razzista e piena di pregiudizi, che si trova a dover sorvegliare Nelson Mandela, Dennis Haysbert: il film è ben diretto e ben interpretato, ma con un tema delicato come questo era quasi impossibile non cadere in qualche scivolata retorica. Comunque merita di essere visto.
Chiudiamo, ovviamente, con Invictus – L’invincibile, diretto da Clint Eastwood nel 2009: Morgan Freeman veste i panni del neoeletto Presidente Mandela, che investe l’eroe del rugby François Pienaar (Matt Damon) del difficile compito di ottenere una vittoria nella Coppa del Mondo del ’95 per unire il paese in un momento estremamente difficile. Un film classico, che non sorprende ma non delude, ma si limita a raccontare (in bel modo) una storia edificante.