Home Curiosità Marilyn Monroe, all’asta le lastre e le cartelle cliniche della diva

Marilyn Monroe, all’asta le lastre e le cartelle cliniche della diva

I documenti raccontano parte della storia clinica della star di Hollywood dal 1950 al 1962 e ci si aspetta di raccogliere una cifra tra i 15 e i 30 mila dollari.

pubblicato 11 Ottobre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 08:39

Norma Jeane Mortenson, in arte Marilyn Monroe, rimane, a oltre mezzo secolo dalla scomparsa, una delle più rappresentative icone di Hollywood e tutto ciò che è legato al nome della diva rappresenta un oggetto di culto per molti collezionisti. Al pari di Elvis Presley, anche la memoria della Monroe è stata debitamente saccheggiata e fin subito dopo la sua morte sono stati messi all’asta gli oggetti più disparati appartenuti alla star.

L’ultima “follia” riguarda Norman Leaf, un chirurgo plastico californiano che il prossimo 10 novembre, alla casa d’aste Julien’s Auctions di Beverly Hills, venderà al miglior offerente una serie di documenti clinici riguardanti l’attrice e comprendenti anche alcune lastre dell’epoca.

L’unicità dei reperti sta nel fatto che, oltre a raccontare il quadro clinico della star dal ’50 al ’62, confermerebbero anche la voce di un suo ricorso alla chirurgia estetica. Nel 1950, ben prima della consacrazione grazie a film come Gli uomini preferiscono le bionde, la Monroe si sarebbe infatti sottoposta a un’operazione estetica volta a modellare il suo mento, inserendo cartilagine di bovino, dal momento che all’epoca non si usava il silicone. La protesi si sarebbe poi dissolta nel tempo, essendo composta di materiale naturalmente “biodegradabile”. Inoltre prima di girare Come sposare un milionario, la Monroe si sarebbe anche ritoccare la punta del naso.

Il ricavato della vendita verrà donato all’associazione Rebuilding America’s Warriors, che cura i veterani dell’esercito USA e Norman Leaf si aspetta di raccogliere dai 15 ai 30 mila dollari. Sarà curioso vedere se, nonostante la buona causa per cui ha messo in vendita i documenti, troverà dei collezionisti così accaniti (e diciamolo pure, con il gusto del macabro), da sborsare una tale cifra.